POLITICAPRIMO PIANO

Giosi lancia la sfida: «Ricorso infondato, ma se si vota di nuovo stravinco»

Lunga intervista all’eurodeputato e sindaco di Casamicciola Terme che si sofferma sulla dead line del 30 novembre stigmatizzando l’atteggiamento di chi ricorrendo al Tar rischia di interrompere il percorso amministrativo ma dicendosi sicuro dell’esito giudiziario favorevole. Preoccupazione e “allarme rosso” per le critiche condizioni finanziarie delle partecipate. E poi…

Sono passati alcuni mesi dall’elezione: quali sono i risultati per i quali si sente più orgoglioso e in che cosa avrebbe voluto mettere già qualche altra “tacca”?

«Tra i risultati positivi secondo me il più importante è nell’umore della gente: è tornata la speranza nella nostra cittadinanza, cosa che non avevo percepito in campagna elettorale. Dunque confidano nel fatto che l’amministrazione da me rappresentata possa essere in grado di ricominciare laddove si era interrotto il percorso di Casamicciola iniziato anni fa con la mia prima amministrazione, poi interrotto dal tragico evento del sisma del 2017 e aggravato dalla frana del 2022. Prima c’era un popolo in ginocchio, oggi invece ho notato un grande entusiasmo e speranza nel futuro, cose fondamentali: sin dalla campagna elettorale ho detto che un’amministrazione da sola avrebbe potuto fare poco, ma bisognava ricreare una comunità che era svanita. Dunque, se ognuno è partecipe del destino del suo territorio, la sfida si può affrontare e anche vincere».

«Tra i risultati positivi di questo primo scorcio di amministrazione secondo me il più importante è l’umore della gente: è tornata la speranza nella nostra cittadinanza»

Quanto incide il senso di appartenenza in questi casi?

«Incide tantissimo. Viene fuori l’orgoglio di far parte di una comunità – non dimentichiamolo mai – nella quale è iniziato il boom turistico della nostra isola, grazie soprattutto alle fonti termali. Infatti le strutture più attive del settore sono ancora a Casamicciola. Dobbiamo anche dire che Casamicciola è nota nel mondo per le sue positive peculiarità, ma purtroppo anche per la sua fragilità: non è la prima volta che accadono fenomeni come quelli degli ultimi anni, visto il sisma di oltre un secolo fa e l’alluvione di circa cento anni fa. Episodi da cui si evince quanto sia vulnerabile il territorio dal punto di vista geomorfologico».

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Chiedo al perfezionista che è in Lei: un cruccio ce l’ha? È vero che il tempo è pochissimo, ma forse c’è qualcosa che avrebbe già voluto fare

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Alessandro Condurro

«Diciamo che io ho una “fissa” per i lavori pubblici. Un paese se si trasforma e progredisce è un paese vivo, che crea opportunità di investimenti, che crea entusiasmo, quindi io vorrei bruciare le tappe. Il cruccio – che tale non è – è forse dovuto al fatto che le elezioni siano capitate a ridosso della stagione turistica, durante la quale come ben sappiamo non si possono varare grandi interventi di lavori pubblici, in quanto si andrebbe negativamente a incidere sulla viabilità, sui servizi. Quindi bisogna essere cauti con gli interventi invasivi, cosa che mi piacerebbe fare perché Casamicciola ha bisogno di interventi strutturali importanti. Però devo dire che durante la stagione turistica siamo già riusciti a sistemare il lungomare, rimuovendo il fango dal piazzale dell’ancora proprio all’ingresso del centro cittadino, ripristinando anche la pubblica illuminazione. Analogamente abbiamo rimesso in piedi l’area portuale dei megayacht, riuscendo ad ospitare barche importanti, che hanno portato unindotto fondamentale per le attività a terra e per l’immagine del paese. Tutto questo in tempi da record. Il resto lo faremo a breve, vedrete. Ma sarò sincero e schietto come nel mio stile, sulla ricostruzione avrei voluto accelerare ancora di più ma nonostante l’impegno profuso abbiamo dovuto fare i conti con normative da aggiornare e pastoie burocratiche. Ma a breve spiccheremo il volo anche su questo».

«Per me i lavori pubblici sono importanti. Un paese che si trasforma e progredisce è un paese vivo, che crea opportunità di investimenti, che crea entusiasmo. Abbiamo già ripristinato l’area portuale e il piazzale dell’ancora, ma presto vareremo tante altre opere»

Sindaco, adesso c’è la patata bollente dell’Evi, con la lettera di Condurro. Come si risolve?

«Io non ho vissuto il percorso che portò alla nomina dell’attuale amministratore unico e all’uscita dallo stato di liquidazione, in quanto non ero ancora sindaco e non ho ancora partecipato a una sola riunione o assemblea del Cisi, che è socio unico dell’Evi. Nemmeno noi sindaci abbiamo avuto l’opportunità di incontrarci per capire come impostare il futuro di questa società strategica per l’isola, che da sempre si è distinta come una società efficiente, efficace, che è riuscita a mantenere l’autonomia dall’ente della terraferma che avrebbe potuto inglobarla. Per restare autonomi bisogna dimostrare di avere una società funzionante e solida, in grado di soddisfare le peculiarità dell’isola: c’è quindi bisogno di una grande unità fra i sindaci delle sei amministrazioni isolane, e questa unità a breve si dovrà tradurre nella scelta condivisa del modello di amministrazione. Abbiamo varie possibilità: continuare ad avere un amministratore unico, così come possiamo prevedere un consiglio di amministrazione. Cercheremo la miglior soluzione per far sì che la società mantenga gli standard attuali».

«Per l’Evi abbiamo varie possibilità: continuare ad avere un amministratore unico, oppure possiamo prevedere un consiglio di amministrazione. Cercheremo la miglior soluzione per far sì che la società mantenga gli standard attuali»

Quali sono i cambiamenti sulle società partecipate rispetto all’ultima volta che ci siamo incontrati?

«Man mano stanno venendo alla luce le criticità di entrambe le partecipate. Devo dire che la situazione è molto più drammatica e critica di come avevo immaginato all’inizio: abbiamo due partecipate che sono in grandissima crisi finanziaria ed economica, con problemi fiscali davvero molto forti. Io cercherò in tutti i modi di salvare entrambe le società, perché offrono dei servizi ai cittadini di Casamicciola, e poi danno lavoro a tante famiglie. Non dico che sarà una missione impossibile, ma sicuramente molto difficile e complicata sperando di presentarci credibili di fronte ad organi che dovremo sicuramente coinvolgere per consentire alle due società di poter continuare la loro vita come è stato finora». 

Sentire da un ottimista come Giosi Ferrandino queste parole non è il più incoraggiante dei segnali.

«Guardi, è mio dovere istituzionale relazionare di fronte al Consiglio comunale sullo stato di salute delle società: me lo impone la legge. Quindi nel prossimo civico consesso dovrò probabilmente già illustrare le condizioni delle due partecipate». 

«Amca e Marina di Casamicciola presentano una situazione finanziaria e contabile molto critica. Salvarle sarà molto difficile, ma ci impegneremo al massimo»

È possibile fare qualche numero?

«C’è uno sbilancio di quasi un milione e mezzo di euro per Marina di Casamicciola, dalle carte conosciamo l’esistenza di un debito di nove milioni di euro da parte dell’Amca, bilanciati in questo momento da altri nove milioni di crediti, secondo me ben difficilmente verificabili. Laddove questo sbilancio sarà cristallizzato in una cifra così alta, sarà ben difficile pianificare una soluzione. Però ripeto, proverò ogni strada per salvare entrambe le società: ovviamente ci sarà un periodo di restrizioni per il risanamento».

«Larghe intese con la minoranza? Io da subito ho manifestato un’apertura a scelte condivise, ma per tutta risposta è arrivato un ricorso che contesta la validità dell’elezione. Se quest’ultima si dovesse ripetere, credo che il risultato sarebbe ancora più netto a nostro favore»

Perché a Casamicciola ogni tanto si parla di “larghe intese”, nonostante una maggioranza molto solida? Sono solo voci di popolo o c’è dell’altro?

«Le ho sentite anche io, se ne parla tanto nelle “chiacchiere da bar”. Al primo consiglio comunale ho detto che Casamicciola ha bisogno di un grande lavoro da parte di chi l’amministra, ma soprattutto ha bisogno di unità a ogni livello, tra le varie categorie produttive, tra i vari cittadini, ma anche nelle istituzioni e quindi tra maggioranza e minoranza nel rispetto dei ruoli. Di conseguenza ho dichiarato di avere piena disponibilità alla collaborazione: prenderemo in considerazione – dissi – eventuali proposte, anche per rendere utile l’esperienza di chi ha amministrato negli anni precedenti. Dunque già dall’inizio da me c’è stata un’apertura, che ritengo doverosa se non addirittura necessaria. Poco dopo quel consiglio comunale, ci è stato notificato un ricorso: politicamente ritengo che sia un’azione che non ha senso per vari motivi. Innanzitutto non farebbe altro che rallentare se non frenare addirittura le attività che si stavano compiendo: la preziosa collaborazione iniziata tra l’amministrazione e la struttura del commissario Legnini ovviamente si interromperebbe, e il danno lo subirebbe la comunità. In secondo luogo, credo che a maggio non cambierebbe nulla in quanto il risultato elettorale sarebbe non solo scontato, ma probabilmente molto più netto delle elezioni recenti. Dunque non trovo motivazioni a favore del paese, né motivazioni politiche, perché non cambierebbe gli scenari futuri: credo che i cittadini si siano espressi già in modo netto lo scorso maggio, e lo farebbero in modo ancora più netto se davvero accadesse che la giustizia amministrativa dovesse decidere per nuove elezioni. Prepariamoci a qualunque tipo di esito anche dal punto di vista giudiziario. Detto ciò, mi sento di rassicurare l’intera cittadinanza, che è molto preoccupata per questa possibilità. I legali che difendono l’amministrazione ci hanno dato ampie garanzie sull’esito positivo del ricorso, e l’alea del rischio credo sia davvero minima».

«La riqualificazione del Pio Monte, in parte con edilizia residenziale, in parte con nuove attività collegate all’area diportistica, è un’occasione unica per Casamicciola e per l’intera isola d’Ischia»

Oltre che sindaco Lei è anche ingegnere: come disegnerebbe il Pio Monte di domani, per renderlo utile agli scopi delineati?

«Guardi, è molto semplice. Noi finalmente anche in questo caso vediamo la luce in fondo al tunnel: se in tanti decenni non si è trovata la quadra è perché l’investimento è talmente ampio che nessuno tra quelli che si sono approcciati all’acquisto ha ritenuto conveniente procedere nell’acquisizione. Adesso che è intervenuto il commissario, e c’è la possibilità di riqualificare una parte, anche residuale, di questa immensa struttura, sicuramente si potrà destinarla parzialmente alla delocalizzazione per edilizia residenziale (non popolare) per una parte degli sfollati che non potranno tornare nelle proprie abitazioni. Non va dimenticato che il Pio Monte è lì proprio perché è stato a sua volta delocalizzato: una volta sorgeva in Piazza Bagni, poi dopo la distruzione del terremoto è stato spostato sul litorale perché ritenuto uno dei posti più sicuri del comune. La prima vera delocalizzazione avvenne infatti un secolo fa, quando nacquero quartieri come Perrone, la Marina, la Sentinella. Dunque, una parte sarà oggetto di delocalizzazione, mentre la parte che dà sulla strada la vedo integrata al centro cittadino. In che modo? Intanto, siamo in contatto con una delle università più importanti della Campania che è interessata a varare dei corsi qui a Casamicciola, e questo porterebbe un indotto e una immagine fortissima, ma è prevista anche un’attività ricettiva di alto livello, in grado di valorizzare anche l’aspetto termale, e soprattutto aprire, con una trasformazione di tipo urbanistico, i giardini esistenti alla fruizione pubblica. Attorno a questi giardini, saranno create altre attrazioni, altre attività commerciali. La vicinanza all’attività da diporto potrebbe portare un turismo più qualificato, in cerca di ristoranti di qualità, negozi di marchi importanti. Credo che sia davvero una grande occasione in grado di costituire la svolta attesa non solo per Casamicciola ma per l’isola d’Ischia».

«A Ischia non c’è opposizione, è vero, ma vedo che l’amministrazione sta facendo cose positive e importanti come la completa ricostruzione di molte scuole, progetti per il porto e per la rimodulazione dei servizi. E poi i confronti interni alla maggioranza ci sono e si stanno rivelando proficui per il paese»

Cosa pensa della situazione di Ischia? Nessun contraddittorio, una maggioranza assoluta senza opposizione. Non le fa un po’ impressione?

«C’è poco dibattito politico, è vero. Devo dire, guardando le opposizioni con cui mi confrontai io all’epoca, che era meglio non averle avute, perché non erano costruttive, ma solo distruttive e che rallentavano l’azione amministrativa. Dunque è vero che oggi non c’è contradditorio, ma se c’è la ferma volontà di fare le cose, che mi sembra di vedere, credo che in fin dei conti poco cambia. A Ischia comunque si stanno facendo cose importanti, come la ricostruzione di alcune scuole, cosa non scontata: faccio il parallelismo con Casamicciola dove nonostante da cinque anni ci siano già le risorse per fare le scuole di sana pianta, i lavori non sono mai iniziati (per inciso, per un paio di plessi inizieremo entro quest’anno). A Ischia, senza danni sismici, grazie all’uso dei fondi del Pnrr, tre o più scuole saranno rase al suolo e ricostruite: è una cosa straordinaria, secondo me, considerando i tempi. Inoltre c’è un progetto sul porto, discussioni in atto sulla rimodulazione dei servizi. Insomma quella di Ischia la vedo un’amministrazione positiva, anche con dei confronti interni alla maggioranza che si rivelano salutari. I risultati ottenuti dal sindaco Enzo Ferrandino e la sua azione amministrativa sono davanti agli occhi di tutti e rappresentano un qualcosa di oggettivo e innegabile, Ischia ne trae e continuerà a trarne benefici».

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