Eav pronta a chiudere col passato
Sta per chiudersi definitivamente la porta sul passato dell’Eav. E’ una volontà aziendale ribadita attraverso un comunicato di ieri pomeriggio. Restano spinose le questioni legate al fallimento dell’Eavbus, la società in house dell’Ente Autonomo Volturno dichiarata fallita a fine novembre 2012. «In merito alla vicenda dei lavoratori ex EAVBUS ed al loro diritto a percepire il TFR la direzione di EAV precisa quanto segue. Il diritto al TFR non è in discussione – ribadisce l’Azienda – Lo abbiamo dimostrato in questi mesi con il pagamento del TFR a tutti i dipendenti che hanno cessato il rapporto di lavoro al 31.12.2016. Anticiperemo il TFR anche a tutti coloro che cesseranno il rapporto nel corso del 2017. Ribadiamo la volontà di definire tutti i rapporti pendenti tra EAV e fallimento EAVBUS con una transazione omnicomprensiva di tutte le pendenze esistenti oggetto di contenzioso, compreso la questione del TFR, l’utilizzo dei beni strumentali e la richiesta di risarcimento danni per azione di responsabilità da parte della Curatela alla società EAV di circa 50 milioni di euro. Abbiamo inoltrato richiesta di incontro agli organi della procedura fallimentare in tal senso e siamo in attesa di convocazione».
Ad oltre quattro anni di distanza ci sono dipendenti che non hanno ancora ricevuto l’80% dell’importo degli stipendi, altri, invece, attendono il restante 20%. Ma la vicenda più delicata riguarda il trattamento di fine rapporto maturato sino alla data del fallimento che non figura sulle buste paga dei dipendenti. Come si ricorderà, l’Eavbus nacque nel maggio del 2008 e radunò i servizi automobilistici di Sepsa, Circumvesuviana, Metrocampania Nordest, oltre all’accorpamento di piccole società di trasporto del territorio napoletano (ad Ischia la Pegaso di Forio). L’Azienda, nata sotto mille proclami di rilanciò, morì per fallimento dopo appena quattro anni. In quel disastro finanziario furono travolti anche i soldi della liquidazione dei dipendenti e le relative indennità dei salari. Oggi s’intravede uno spiraglio, mentre l’Azienda sta risollevandosi dopo anni d’inefficienze assortite.
Luigi Balestriere