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Enzo Ferrandino: «I miei auguri partono dallo spirito degli ischitani»

Tempo di “pensieri” natalizi per il sindaco d’Ischia che in questa intervista a Il Golfo vuole pensare positivo in prospettiva futura, partendo da un punto fermo: «Abbiamo una tempra eccezionale, riusciamo a non abbatterci e certamente sapremo rialzarci». Poi non mancano le riflessioni sulla possibile riapertura delle scuole e sull’addio del Vescovo Lagnese

E’ arrivato Natale, un Natale decisamente in tono minore. Questo periodo solitamente rappresenta anche l’occasione per fare un bilancio dell’anno solare che però, rispetto al passato, non può non prescindere da quanto accaduto. Eppure si dice che da tutto rimane qualcosa di buono, e allora inizio domandando cosa tenersi di questo 2020?

«Non c’è dubbio che il 2020 sia stato un anno caratterizzato dalla pandemia che stiamo tuttora vivendo, con tutti gli aspetti sanitari, le conseguenze sociali e soprattutto di natura economica. E’ un periodo infausto per l’umanità intera e di rimando anche per la nostra comunità isolana. E’ stato un anno in cui si è cercato di far fronte alle emergenze che si sono venute a generare, che sono state nuove e quindi con ricette per nulla pre confezionate e che spesso sono state affidate evidentemente all’improvvisazione secondo visioni e punti di vista eterogenei. Abbiamo cercato di affrontare quanto ci si parava davanti nella migliore maniera possibile, con grande sforzo e slancio. Ma poi…».

Poi?

«Chiaramente bisogna avere la capacità di saper cogliere le opportunità che questa situazione potrà far maturare e che magari si iniziano già a intravedere all’orizzonte».

Quesito malizioso: ma Ischia è pronta a coglierle queste opportunità? Insomma, mi permetterai di essere quantomeno scettico.

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«In relazione a quelle che sono le possibilità che ci verranno prospettate legate al rilancio sia sociale che economico che si profilano per la nazione, penso che Ischia sia in condizione di poter dire la sua. E’ chiaro che va profuso un grande sforzo e bisogna avere una visione, ma ho ragionevole motivo di credere che esistano gli attori per poter essere ottimisti nello specifico».

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I tempi che sembrano dilatarsi relativi alla frenata della pandemia rischiano di gettare più di un’ombra anche sulla stagione turistica 2021. E’ chiaro che Ischia, dopo le sofferenze patite quest’anno, non può permettersi un altro “giro” vissuto col freno a mano tirato. Insomma, il sistema – diciamocelo francamente – rischierebbe di scoppiare.

«Direi che si rivelerà assolutamente topica la fase della vaccinazione. Oggi siamo in un momento in cui stiamo guardando al futuro prossimo che sarà caratterizzata da questa importante fase sanitaria. Se i risultati che otterremo saranno incoraggianti, allora le ricadute negative sulla stagione turistica possono dirsi escluse. Ma quello che dici non è purtroppo campato in aria: dobbiamo avere la speranza che la situazione si normalizzi quanto prima in tutta Europa e su scala planetaria in modo che i flussi turistici possano tornare a muoversi come nella fase pre pandemica. Solo così potremo salvare il 2021, ma è chiaro che fare previsioni adesso è azzardato. E’ giusto comunque che prevalga l’ottimismo».

Visto che in questo l’ultima parola spetta ai sindaci ti chiedo: è ipotizzabile o rappresenterebbe un paradosso che anche sulla nostra isola dopo essere stati barricati fino all’Epifania, il giorno dopo migliaia di giovani sarebbero pronti a tornare a scuola?

«Sicuramente dobbiamo guardare al contesto, e non dobbiamo farlo noi sindaci ma la cabina di regia dovrà essere affidata al Governo centrale e in seconda battuta alle Regioni. Poi è chiaro che noi dovremo avere la capacità di verificare quello che succede sui nostri territori. Fino a questo momento, come è noto a tutti, abbiamo tenuto un atteggiamento all’insegna della cautela per tutelare la comunità. E’ chiaro che però dobbiamo considerare anche che le nostre famiglie sono in forte sofferenza, psicologica e non solo, nella gestione di ragazzi e bambini, specialmente di coloro che frequentano la scuola primaria. Da troppo tempo manca la socializzazione e la didattica a distanza, per quanto possa rivelarsi efficace, in alcuni casi come nei primi anni delle Primarie risulta complicata e non introduce i ragazzi all’apprendimento come è giusto che sia».

Le considerazioni e il sentimento di Enzo Ferrandino per l’improvvisa partenza del vescovo Pietro Lagnese?

«Avviene in un momento particolare, dove c’era e c’è una bella interlocuzione con il nostro vescovo. Dispiace ovviamente salutare una persona che abbiamo imparato a conoscere nel ruolo di padre spirituale della nostra comunità, ha sempre dimostrato grandi doti umane e non solo. Speriamo che gli subentrerà, e ne sono certo, possa proseguire il lavoro valido portato avanti dalla Diocesi in questi otto anni e soprattutto nelle fasi più delicate come quelle che stiamo tuttora attraversando»

Già in primavera, in una fase di pieno lockdown, hai avuto modo di dire che il covid non aveva fermato l’attività amministrativa. Tornando al bilancio di un anno quali sono i risultati più lusinghieri che Enzo Ferrandino e la sua amministrazione ritengono di aver conseguito?

«Il 2020 è stato un anno molto florido dal punto di vista amministrativo nel quale abbiamo portato a casa successi significativi nell’attività di reperimento di finanziamenti a costo zero per la nostra comunità per interventi sul territorio comunale che aspettavano ed aspettano soluzione. Abbiamo avuto in questo anno la comunicazione ufficiale del riconoscimento del finanziamento per il progetto legato alla Riva Destra, ma anche della scuola Rodari. Vedi, ritengo che l’operato di un’amministrazione si giudichi su questi temi, nodi strategici per l’evoluzione di una comunità. Devo complimentarmi con gli uffici, con la giunta, la maggioranza, il reperimento di strumenti finanziari in un momento in cui le casse comunali sono in grande sofferenza (anche a causa del mancato introito di diverse entrate, come era prevedibile) è un risultato estremamente considerevole. Abbiamo intercettato qualcosa come 14 milioni di euro ed altri fondi sono in arrivo. Insomma, abbiamo messo in campo un’attività tenace per ammodernare il nostro paese. Poi stiamo portando avanti un’altra serie di opere, insomma sotto questo punto di vista l’amministrazione è frizzante. Anche in momenti di smart working si lavora alacremente per rendere Ischia migliore»

E’ stato un anno particolare, sarà un Natale particolare, lo abbiamo detto all’inizio. E’ chiaro che anche gli auguri natalizi del sindaco Enzo Ferrandino ai suoi concittadini non potranno essere gli stessi…

«L’auspicio è che ogni forma di speranza trova forza nella tempra dei miei concittadini. Gli ischitani sono gente che non si abbatte e ha sempre dimostrato nei momenti di difficoltà di tirare fuori quella “cifra” in più rispetto al contesto generale. E sono certo che anche questa volta, in un momento del genere, avremo lo slancio di mostrarci più generosi, più intraprendenti, e certamente più audaci nell’interpretare quelle che sono le dinamiche che ci si pareranno davanti. Tutto questo allo scopo di uscire definitivamente dal tunnel. Ecco, il mio è un augurio che parte dallo spirito dell’ischitano, che saprà rialzarsi dalle secche».

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