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Ecco la strategia per salvare Villa Joseph

Trasformarsi in Rsa: è questo l’obiettivo dell’amministratore Scarpa per evitare la chiusura della struttura che si accinge a iniziare una serie di lavori di manutenzione

Cambiare pelle non soltanto per sopravvivere, ma per rilanciare la struttura. Villa Joseph, la casa-albergo di Casamicciola che da decenni ospita persone anziane, sta per chiudere provvisoriamente i battenti: a breve inizieranno i lavori per ristrutturare l’edificio, che faranno da preludio a una importante trasformazione, dal punto di vista giuridico e sostanziale. «I lavori dovrebbero durare circa cinque mesi», ha spiegato l’amministratore di Villa Joseph, Nando Scarpa, lasciando intendere che la riapertura potrebbe avvenire anche prima della fine dell’estate.

L’obiettivo principale è la trasformazione da casa-albergo in residenza sanitaria assistenziale (Rsa): «Questa trasformazione è indispensabile per garantire un futuro a Villa Joseph: non ha più motivo di esistere una struttura privata in questo momento storico, sull’isola d’Ischia. Potenzialmente abbiamo dai quaranta ai sessanta posti letto su una popolazione di circa 60mila abitanti. Così com’è la nostra è una struttura sovradimensionata. Abbiamo 13 ospiti, con 11 dipendenti: quindi il rapporto è quasi uno a uno. Lo stipendio medio di un dipendente è di 1400 euro più i contributi, dunque oltre i duemila euro, e l’ospite paga circa 1200 euro. Dunque siamo già in presenza di un saldo chiaramente negativo, a cui vanno aggiunte le utenze e le altre spese, che provocherebbero perdite esagerate». Dunque la strada sembra obbligata: «La Rsa è una struttura che lavora in convenzione con l’Asl – ha continuato l’amministratore – di conseguenza una parte della retta per gli ospiti viene garantita dall’azienda sanitaria con un sussidio. Fra l’altro noi avevamo proposto una soluzione simile mesi fa, e che a Procida è stata messa in pratica: una casa di riposo locale ha stipulato una convenzione col Comune per i casi di eventuali ospiti meno abbienti. Una pratica che è comune su tutto il territorio nazionale, non ci stavamo inventando nulla, ma che la maggior parte dei Comuni dell’isola d’Ischia non ha ritenuto di accettare: la disponibilità del sindaco di Casamicciola andava infatti a infrangersi con la volontà contraria degli altri, che ha lasciato perplessi anche i dipendenti.

Nando Scarpa: «Trasformazione indispensabile per garantire un futuro a Villa Joseph: oggi una struttura privata non ha motivo di esistere sull’isola. La Rsa fornirà quell’assistenza sanitaria qualificata che una casa-albergo non può assicurare»

Si sarebbe trattato di una soluzione transitoria». Transitoria verso la trasformazione in Rsa: «La residenza sanitaria assistenziale come dice il nome garantisce anche un servizio sanitario qualificato, a differenza della casa-albergo che fornisce un servizio socio-assistenziale, che non ha nulla a che vedere con l’assistenza medica». Chiariti questi aspetti per così dire tecnico-giuridici, resta da capire quale sarà la sistemazione degli attuali 13 ospiti della struttura, visto che a giorni cominceranno i lavori. E a quanto pare non è affatto semplice, a voler essere eufemistici, trovare una soluzione: «Abbiamo inviato una pec a tutti i Comuni da cui provengono gli ospiti, in pratica tutti i comuni isolani oltre a quello di Procida, perché i familiari degli anziani ci hanno risposto “picche”. Eppure sin dal 13 dicembre avevamo notificato questa comunicazione, e da allora non abbiamo avuto risposta. Anzi, ho persino ricevuto telefonate con proteste e minacce da parte di alcuni familiari, i quali credono sia un loro diritto pretendere che Villa Joseph ospiti il loro caro», ha spiegato Scarpa. L’auspicio è che i Comuni coi servizi sociali si attivino per trovare una degna sistemazione per gli anziani, almeno per il tempo che dureranno i lavori di ristrutturazione. Alcuni enti hanno già contattato l’amministrazione di Villa Joseph per ottenere informazioni sugli ospiti.

Si cerca una sistemazione per i 13 ospiti della struttura: «Dai familiari nessuna disponibilità, anzi ho persino ricevuto minacce. Cercheremo una sistemazione sull’isola, diversamente individueremo strutture socio-assistenziali sulla terraferma»

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Teoricamente il 9 gennaio dovrebbero iniziare i lavori, ma naturalmente se per quella data non sarà stata trovata una soluzione gli anziani non saranno certo “buttati fuori”, come ha specificato l’amministratore della struttura: «Sicuramente noi indicheremo opportune sistemazioni per i nostri ospiti: nella missiva inviata ai comuni abbiamo esplicitamente spiegato che la nostra intenzione, eventualmente con il gradito supporto degli enti, è quella di trovare una sistemazione il più possibile vicina ai propri familiari, dunque presso strutture situate sull’isola. Diversamente, nostro malgrado, ci attiveremo per individuare strutture socio-assistenziali in terraferma che possano accogliere i nostri ospiti». Dunque, potrebbero essere necessari alcuni giorni in più per reperire l’adeguata sistemazione degli anziani, ma di certo Villa Joseph si appresta vivere un cambiamento importante. Le disposizioni legislative relative alle Rsa sono ovviamente diverse da quelle vigenti per le case-albergo: di qui la necessità delle opere di ristrutturazione e di manutenzione straordinaria, dirette a soddisfare le varie prescrizioni e ad adeguare l’edificio alle più recenti normative, dalle norme di sicurezza alla distribuzione degli spazi, fino all’abbattimento di tutte le barriere architettoniche. La trasformazione in Rsa potrebbe anche aumentare le opportunità di lavoro rispetto a quelle attuali, con nuove assunzioni: Villa Joseph in alcuni momenti era infatti arrivata ad avere anche venti dipendenti. Se tutto andrà secondo i piani, in estate la struttura di Corso Vittorio Emanuele sarà pronta per una nuova importante fase della sua già lunga storia.

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Ok però che triste strategia!
In realtà sull’isola è già presente una RSA, che è Villa Mercede.
Una casa-albergo moderna e piacevole per anziani invece, abbastanza appetibile per persone ancora autosufficienti, abbienti quanto basta anche se non proprio facoltose, ad Ischia non esiste.
Le famiglie sono costrette a sobbarcarsi oneri anche piuttosto alti, per far fronte alla gestione dei propri parenti, e spesso gli anziani soli sono costretti ad emigrare in terraferma, per trovare strutture adatte e piacevoli che offrono tipologie abitative più adeguate alle esigenze attuali.

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