CRONACA

École française de Rome, riflettori su Ischia

Al via il progetto 'Isole-Storia' su archeologia e ambiente nel Tirreno, in particolare per quanto riguarda l’isola verde 

In vista del suo 150esimo anniversario nel 2025, l’École française de Rome annuncia il proprio calendario di incontri e programmi di ricerca aperti al pubblico su Italia e Mediterraneo. Tali iniziative sono mirate all’arricchimento della vita culturale capitolina, di cui l’istituto è parte integrante con la sua doppia sede di piazza Navona 62 e Palazzo Farnese, che l’École condivide con l’Ambasciata di Francia in Italia. L’impronta internazionale e intergenerazionale dell’École è stata sottolineata da Brigitte Marin, direttrice dell’istituto. Marin ha illustrato l’intreccio tra la storia dell’École – la cui biblioteca aperta al pubblico di palazzo Farnese conta oltre 200 mila volumi – e quella dell’Italia, evidenziando le molteplici collaborazioni nel campo della ricerca archeologica, delle scienze umane, delle risorse documentarie e delle pubblicazioni. “Auspico che l’orizzonte si allarghi nei prossimi mesi, e che il trattato del Quirinale firmato il 26 novembre 2021 per una cooperazione franco-italiana rafforzata intensifichi ulteriormente le relazioni tra gli ambienti accademici francesi e italiani nelle scienze umane e sociali, e non solo. Si prospettano grandi progetti, incentrati sulle sfide del digitale e della scienza aperta, sulla cooperazione internazionale e sulle politiche europee di ricerca, nonché sulle molteplici forme di interdisciplinarietà”, ha affermato Marin, alla guida dell’École dal 2019. In questa cornice di approfondimenti, il Mediterraneo occupa un posto di rilievo, con il progetto ‘Isole-Storia’ su archeologia e ambiente nel Tirreno, in particolare per quanto riguarda Ischia, ma anche un’indagine collettiva (Gouviles) sulle isole come laboratorio storico e storiografico, in cui sono coinvolti studiosi italiani, francesi, spagnoli e greci.

Il campo d’intervento privilegiato dell’École française de Rome comprende anche il Maghreb, in particolare la Tunisia, e i Paesi del sud-est europeo nelle vicinanze dell’Adriatico, con progetti di ricerca e scavo su siti italiani e in territorio croato e albanese, mentre l’interesse per la Magna Grecia si riferisce particolarmente ai centri di Cuma e Armi e prosegue il progetto franco-italiano Porta Nocera, incentrato su una delle necropoli romane di Pompei. A riprova di quest’asse École-Med nella capitale italiana c’è la mostra documentaria a ingresso gratuito ‘Le korai di Medma tra di noi’, da domani al 9 aprile alla galleria dell’École, in piazza Navona, e dall’Accademia di Ungheria in Roma, a Palazzo Falconieri. Si tratta di ex voto di un santuario greco restituiti tramite fotomodellazione e rinvenuti nel territorio dell’antica Medma, l’odierno comune calabrese di Rosarno.

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