CRONACA

Educare in Comune, ammessi i progetti di Forio e Procida 

Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha pubblicato un avviso pubblico rivolto ai Comuni mirato a contrastare la povertà educativa e la situazione di disagio di bambini e adolescenti dovute alla pandemia 

Sono stati ammessi a valutazione i progetti presentati dai Comuni di Forio e di Procida nell’ambito di “Educare in Comune”. A seguito della firma del decreto del Capo del Dipartimento per le politiche della famiglia sono stati pubblicati gli elenchi definitivi delle domande risultate ricevibili per il finanziamento di progetti per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali e educative di persone minorenni “Educare in Comune” e dunque ammesse a valutazione. Il Comune di Forio è stato ammesso a due progetti. Si tratta di “Famiglia come risorsa” e “Relazione e inclusione”. Per quanto riguarda Procida, inoltre, è stato ammesso anche il progetto relativo a “Cultura, arte e ambiente”.  

Il ministro Elena Bonetti

Nell’area A. “Famiglia come risorsa” si intendono favorire progetti in grado di attuare modelli di benessere familiare basati sulla cura, la socializzazione, la prevenzione delle forme di istituzionalizzazione dei minorenni, l’educazione di bambini e giovani, anche con fragilità o appartenenti a fasce sociali svantaggiate nei propri contesti di vita, nonché di sostenere i minorenni e le famiglie, in particolar modo quelle con più figli minorenni, nella ricerca delle personali risposte ai propri bisogni o problemi. Ciò significa strutturare, attorno al minorenne in difficoltà, una proposta di interventi complementari, a supporto anche delle competenze genitoriali della famiglia di provenienza, che spaziano dalle buone relazioni, alle attività di prossimità. Nell’area B. “Relazione e inclusione”, gli interventi devono favorire, attraverso un approccio organico multidisciplinare, la crescita individuale dei bambini e degli adolescenti, attraverso l’acquisizione di una maggiore conoscenza e gestione delle emozioni, della capacità di sviluppare resilienza, di maturare la consapevolezza di poter essere cittadini attivi con l’obiettivo di creare condizioni che evitino il formarsi di forme di disagio, emarginazione e atteggiamenti antisociali. Nell’area C. “Cultura, arte e ambiente” sono individuati i temi della cultura e dell’ambiente quali indispensabili per il corretto sviluppo della vita culturale, sociale e cognitiva dei bambini e degli 6 adolescenti. La mancanza di stimoli alla fruizione delle attività culturali è, infatti, un indice di povertà educativa.

Le iniziative aventi ad oggetto questa area tematica favoriscono la fruizione, regolare e attiva, della bellezza, del patrimonio materiale e immateriale e del territorio, con un’offerta di iniziative educative e ludiche di qualità che spaziano dalle biblioteche ai musei, dai teatri ai monumenti, dai cinema ai siti archeologici, e che prevedono modalità di fruizione innovative che sperimentano nuove e diversificati linguaggi di comunicazione artistica. Il progetto “Educare in Comune” è stato promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia che ha pubblicato un avviso pubblico rivolto ai Comuni mirato a contrastare la povertà educativa e la situazione di disagio di bambini e adolescenti dovute alla pandemia. L’intenzione è rimanere al fianco degli Enti Locali per avviare un’efficace sperimentazione di attività culturali e didattiche innovative indirizzate alla fascia più giovane della cittadinanza. Stanziati 15 milioni di euro per promuovere l’attuazione di interventi progettuali, anche sperimentali, per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali, formative ed educative dei minori.

“L’Avviso – ha detto la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti – nasce con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale dei bambini e dei ragazzi del nostro Paese, in un momento in cui l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha acuito le disuguaglianze e messo a nudo le fragilità e i divari socioeconomici preesistenti. Sostenere e accompagnare la crescita delle nuove generazioni, ancor di più in questo tempo inedito, è e deve essere obiettivo condiviso: si tratta di promuovere modelli e servizi di welfare di comunità, consolidando le esperienze già presenti nei nostri territori e sostenendo il lavoro dei comuni italiani. Lavorare in sinergia e in rete è l’arma che abbiamo per contrastare un fenomeno di isolamento e di esclusione sociale che la pandemia rischia di aggravare”. Le proposte progettuali, promosse dai Comuni, devono valorizzare lo sviluppo delle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali dei bambini e degli adolescenti, e prevedere interventi e azioni in linea con gli obiettivi della Child Guarantee. Ogni proposta progettuale potrà beneficiare di un finanziamento minimo di euro 50.000 o massimo di euro 350.000. I progetti ammessi a finanziamento dovranno avere una durata di 12 mesi.  

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