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Gli studenti ischitani all’inaugurazione del nuovo anno scolastico a Taranto con il Presidente Mattarella

di Isabella Puca

Ischia – «Un pensiero particolare a chi inizia l’anno scolastico nelle regioni del terremoto: in quelle regioni e in quei luoghi segnati dal dolore, ma non dalla rassegnazione le scuole sono rimaste sempre aperte. La scuola che continua è segno di speranza, garanzia della ripresa, prova della vitalità». È questa una parte del discorso che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto agli studenti durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno scolastico a Taranto. Tra i ragazzi presenti ieri mattina anche una delegazione partita da Ischia. «La scuola contribuisce in maniera determinante a definire e consolidare le loro speranze, a mettere insieme intelligenza, creatività, il domani della nostra civiltà, della nostra democrazia. È questa l’essenza della scuola». Ci si chiede «perché non sia riconosciuta adeguatamente», visto che costituisce un grande cantiere di «eguaglianza sostanziale, veicolo di mobilità sociale»: eppure, sottolinea Mattarella, «ogni risorsa impiegata per migliorare la formazione rappresenta un capitale che cresce negli anni e moltiplica i suoi effetti. È sempre meglio investire nella scuola». Il futuro, ha detto ancora Mattarella agli studenti, vi appartiene, ma comincia da oggi: anche dal rifiutare i vandalismi, come quello subito proprio dalla scuola di Taranto ad aprile scorso. «Quando si danneggia una scuola, viene ferita l’intera comunità nazionale. Allo stesso modo quando una scuola risorge dalle macerie del territorio, quando viene restituita, pulita e decorosa, ne trae beneficio l’intera società». T- shirt tricolori con su scritto “Tutti a scuola”, titolo della manifestazione, sorrisi smaglianti e l’emozione di far parte di una manifestazione così grande che vede unite tutte le scuole d’Italia. Tra gli studenti ischitani presenti, provenienti dalle scuole di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, anche i piccoli Ciro, Mattias e Pasqualino, i tre bambini simbolo della vita che, tra la notte del 21 agosto e la giornata del 22, furono tratti sani e salvi dalle macerie di Casamicciola. Per i ragazzi ischitani un incontro amichevole e privato con il presidente che lo scorso 29 agosto arrivò sull’isola per far visita alle famiglie colpite dal sisma. I ragazzi fanno capannello tutti intorno a Ciro è lui a donare al presidente un sacchetto tricolore con dei lavoretti fatti dai ragazzi. «Come va? – gli chiede il presidente dandogli una pacca sulla spalla – puoi tornare a giocare a pallone?». «Un altro po’», gli risponde Ciro, con quell’aria ferma da ragazzo maturo, un atteggiamento che lo ha caratterizzato lungo tutta la triste vicenda che lo ha visto protagonista insieme ai suoi fratelli. Da dietro avanza, infatti, anche Mattias che dà la mano al presidente; poco più in là c’è anche il piccolo Pasqualino tra le braccia del papà, anche per lui un saluto speciale. Ma i regali per il presidente non sono finiti; una maglietta del comitato “Risorgeremo nuovamente” e una mattonella, «la maglietta – gli dice uno degli studenti – rappresenta la popolazione di Casamicciola, la mattonella, invece, è il simbolo della ricostruzione. Sopra è inciso il nostro motto “barcollo ma non mollo”». Con lui anche il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli che, durante la mattinata, ha sottolineato l’impegno del Ministero per sostenere le scuole colpite dal sisma. Il Presidente ha poi ripercorso la sua visita qui sull’isola e ha rinnovato i complimenti e gli auguri per il nuovo anno scolastico, «i comuni sono diversi, ma Ischia è un’isola unica. Auguri per il vostro anno scolastico»

 

 

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