«Forio non è un paese, ma un pollaio». Parola dell’avvocato Alfredo Baggio, una persona che di solito non le manda a dire. L’avvocato – noto ai più per i suoi commenti irriverenti e dissacranti – ha voluto dire la sua sui protagonisti dell’agone politico foriano, che si stanno armando in vista delle elezioni che avranno luogo nella primavera di quest’anno. Il professionista ha arricchito la propria riflessione asserendo che all’ombra del Torrione «ci sono galline vecchie, giovani e galli spennati senza cresta. Tutti a voler fare il sindaco. Ognuno sogna di portare la fusciacca e d’impettirsi di gonfia vanagloria quando mangeranno il becchime. Se le galline fanno l’uovo, ai galli brucia il sedere e nel pollaio tutto è un frastuono e ferimenti con rancore».
«I FORIANI, GENTE INUTILE E SENZA AMOR PATRIO». «Ognuno vuol comandare e tutti son convinti di essere i migliori – spiega l’avvocato – senza capire che sono solo degli animali che se spiegano anche le ali non potranno mai volare. Non son leoni né giaguari, solo dei miseri pennuti che si sforzano di apparire come grandi ma son piccoli dalla nascita e mai cresceranno. Misera Forio che il destino ha decretato di affogare nella cacca». Baggio, nella sua analisi, si scaglia anche contro i cittadini, specchio della classe dirigente che li amministra. «I foriani, gente inutile e senza amor patrio, se ne fottono perché anche loro sono galline giovani, vecchie e galli senza cresta e spennati».
L’IDENTIKIT DEL SINDACO IDEALE. L’avvocato Baggio passa poi a descrivere le caratteristiche che a suo parere dovrebbe avere il prossimo sindaco. «Son finiti i tempi belli che qualsiasi ignorante si candidava e veniva nominato sindaco o assessore. Per fare il sindaco, cari foriani, necessitano le palle, e io vedo solo eunuchi. La figura standard di un sindaco, in un paese turistico come il nostro, deve possedere i seguenti attributi: affascinante, discretamente bello, colto, elegante, che sappia parlare, scrivere, con il polso duro, che non mira ad arricchirsi, con alle spalle una tradizione familiare di rispetto e onestà, sincero e non traffichino, sorridente, disponibile, prodigo e simpatico. Lo vedete in giro a Forio? Io, pur sforzandomi, no. Con tutta la stima e amicizia che nutro per alcuni, sono sincero, vedo solo palloncini sgonfiati».
IL BAGGIO-PENSIERO: «PER SPARARE E COLPIRE C’È BISOGNO DELLA POLVERE». La riflessione politica di Baggio, a onor del vero, era iniziata già qualche giorno fa. Il professionista, come di consueto, anche in quell’occasione scelse la piazza virtuale di Facebook per divulgare il proprio punto di vista. «La politica, è inutile insistere, si fa per la tasca e la pancia» esordì Baggio. «Voto Tizio, Caio o Sempronio a seconda di chi dei tre mi assicura soldi e riempimento di pancia. Le ideologie sono andate a farsi benedire e l’amore per la società si è evaporata nel cielo dell’ignoranza. Prossimamente si voterà a Forio e i foriani se ne fregano se il paese langue, se nulla funziona e la malinconia avvolge la nostra misera esistenza. La gente pensa solo a mangiare, tenta di divertirsi e a nulla vale, da parte degli oppositori, scrivere di buoni propositi e di amore per il paese. Del Deo o Regine (o qualche altro direttore di banda) avranno la meglio per il semplice motivo che gli oppositori che scalpitano non si aggregano e non promettono pappatoria. Perché – si chiese Baggio – dovrei votare Manna e non Coppola? E quanti altri, prima della data fatidica, si presenteranno per essere votati? Tutti illusi che non capiscono che da soli non si va da nessuna parte. Del Deo ha un seguito notevole e Regine – oltre ad aver svolto il ruolo di sindaco in passato in uno alla sorella, al cognato, a medici e ad amici vari – si avvale di centinaia se non migliaia di voti. E Manna, Coppola, Iacono e altri? Ognuno può portare da venti ai, massimo, duecento voti. Dove vanno se non hanno la banana? Per sparare e colpire necessita la polvere – chiosò Baggio – senza la quale la pistola fa fetecchia».
