LE OPINIONI

IL COMMENTO Le buone pratiche altrui

Girando spesso per l’Italia, si scopre che questo paese (“Nazione” secondo il mantra governativo) è meno malvagio di quanto appaia ad una prima analisi e lascia notevoli margini di speranza di uno scatto di progresso civile che vada ad appaiarsi con lo “sviluppo”. Nei giorni scorsi proprio quando a Ischia si accavallavano, in maniera  disordinata e – a tratti – ridicola, una serie di eventi (alcuni di spessore) che risultavano pertanto dispersivi, ho girato tra l’Emilia e il Veneto, scoprendo una serie di “buone pratiche”, che potrebbero suggerire iniziative analoghe anche ad Ischia. Il Comune di San Giovanni in Persiceto (Bo), nel quale ho abitato per alcuni anni, ha organizzato, in collaborazione con FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), dal 16 al 22 settembre, la “Settimana Europea della Mobilità” (col Patrocinio della U.E.). Ne cito alcuni contenuti particolari: Festa di coloro che fanno la spesa in bici, Ragazzi cantori in bici, Street Dance sugli attraversamenti pedonali, presentazione video Pedibus ( a scuola a piedi, accompagnati), bicipolitana San Giovanni-Bologna. A San Giovanni regna la bicicletta ma non si vede l’ombra di bici elettriche. Passato a Verona, vi ho trovato un eccezionale movimento turistico richiamato dall’evento “Tocatì” (Tocca a te), Festival Internazionale dei Giochi di Strada, dal 14 al 17 settembre. Ospite d’onore, per il 2023, il Portogallo. Tocatì è alla 21^ edizione ed è organizzato dal Comune di Verona, dalla Regione Veneto e dall’AGA (Associazione Giochi Antichi). Ha il riconoscimento Unesco come Patrimonio Immateriale e Buone Pratiche. In onore del Portogallo, ci sono state anche musiche della tradizione portoghese: il Fado e il Canto Alentejano. 

Colorazione della trottola (strummolo)

Non poteva mancare a questo evento, che recupera e valorizza giochi antichi nonché tradizioni e piccoli paesi, il poeta meridionale Franco Arminio, paesologo, che ha letto alcuni versi dal suo ultimo libro “Sacro minore”. Alcuni giochi antichi sono veramente affascinanti, come il gioco delle brocche ( donne che con una brocca di argilla piena d’acqua in testa corrono, riportando alla memoria l’antica usanza di andare a rifornirsi d’acqua alla fontana. Ho potuto vedere, a confronto, le donne portoghesi (corrida e lansamento de cantaros) e le donne frusinate (Comune di Arpino) che effettuano la corsa con la cannata, nel Palio dei Quartieri che si svolge in agosto. Poi tanti altri giochi antichi: il gioco delle noci, il ciclotappo, il tamburello, il Bastone pugliese, la cerbottana, Aquiloni in libertà ecc. meraviglioso il macchinario ( tutto esclusivamente in legno e alimentato da un pedalatore in bici) per la costruzione e coloritura della trottola (lo “strummolo” napoletano). Insomma esiste un altro modo di divertirsi che non sia l’incollamento allo schermo dell’iPhone. Passatismo? Niente affatto, è il modo giusto di ricondurre il gioco nell’ambito di un rapporto vivo tra ragazzi. Ma non finisce qui. Sempre a Verona, il Comune, la CCIAA e la Fondazione Cariverona hanno progettato il Parco delle Colombare, che ospiterà, in pianta stabile, la sede dell’AGA (Ass.Giochi Antichi), in spazi amplissimi nel verde, per l’esplorazione guidata della natura e del paesaggio e per l’auto-costruzione di strumenti di gioco tradizionali con tecniche artigianali. A Fumane, in provincia di Verona, è stata costituita Hermete – Società Cooperativa Sociale per l’erogazione di servizi socio-educativi, ludici e culturali per la Comunità. Il motto di Hermete è: “Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia” (Proverbio africano). 

Macchina di legno alimentata da pedalata per costruzione trottola

Ancora, a Isola della Scala ( sempre in provincia di Verona) c’è un grande complesso di capannoni fieristici con enormi parcheggi, dove si celebrano – tra l’altro – due eventi che mobilitano migliaia di persone: dal 13 settembre all’8 ottobre la Fiera del Riso (isola della Scala è famosa per le risaie) e tale evento, nato nel 1967, continua la tradizione della “galzega”, la festa dei contadini che si teneva a raccolto ultimato. Centinaia di tavoli accolgono i visitatori (600.000 per il 2023) che possono acquistare e gustare piatti di risotti di vario tipo. Successivamente, dal 9 al 26 novembre, si svolgerà, nello stesso luogo, la Fiera del Bollito con la Pearà, altra peculiarità gastronomica locale. Non che a Ischia non si faccia qualcosa di simile: “Andar per Cantine”, ad esempio, che si svolge in questi giorni fino al 1^ ottobre, è manifestazione molto gradita dal turismo lento e sostenibile e valorizza valori agricoli, ambientali ed enogastronomici. C’è la 40^ edizione dei Giochi di quartiere, a cura della Parrocchia di S.Ciro; ma qui siamo alla semplicità della Caccia al tesoro, condita da salsiccia e vino locale. C’è, a cura dell’Associazione Legami e Radici, alla Biblioteca di Fontana, domenica 1 ottobre, la Cerimonia di premiazione “Giochi, Tradizioni e Ricette: l’infanzia dei nostri nonni), per il concorso letterario per  bambini. Altrove è l’Ente locale, la Regione, gli istituti bancari che dettano linee guida e tempi. Insomma più si gira l’Italia e più si scopre che ci sono risorse intellettive e creative inimmaginabili. E’ per questo che rifuggo da visioni apocalittiche, sempre più frequenti sui social, relative ai destini del nostro paese. E’ vero, il quadro internazionale, europeo, nazionale, desta molte preoccupazioni: tra guerre, cambiamenti climatici, migrazioni epocali, tuttavia esiste un “paese” sottotraccia, una Comunità silenziosa, una miriade di enti locali, associazioni del terzo settore, volontari che non si stancano di riallacciare le fila del paese ogni qualvolta eventi negativi esterni le scompigliano. 

Corsa di donne con brocca in testa

Questo, purtroppo, non vale per Ischia e per altre località refrattarie al nuovo e alla coesione sociale. Noi aspiriamo allo sviluppo, senza preoccuparci del contemporaneo progresso civile, abbandoniamo “vie vecchie” (tradizioni, usi e costumi ) per “ vie nuove” non sperimentate né collaudate. Strappiamo il cordone ombelicale storico, senza aver trovato alcun altro “ appiglio” saldo. Siamo perennemente in mezzo al guado: abbandonata una sponda, non riusciamo a raggiungere l’altra. Suggerimenti? Eccone uno: schiodarsi da sedie e poltrone (vere o ipotetiche) per viaggiare e frequentare altri luoghi, altre realtà. E, una volta in giro, saper osservare, assorbire, dedurre e – perché no –  anche “copiare”. Buttiamo a mare le “pratiche deteriori” che ci hanno spinto sul crinale della decadenza (abusivismo edilizio, clientelismo, individualismo, violazione di leggi, regolamenti, norme di educazione e buon senso) e abbracciamo le “buone pratiche” che rendono, a tutti, la vita più semplice e più gradevole. E, infine, riconquistiamo un po’ di fiducia nella possibilità che Ischia, con le sue risorse storiche, naturali, archeologiche possa ottenere un riconoscimento (come Patrimonio materiale o immateriale) dall’Unesco. Perché è naufragato, fino ad oggi, ogni pallido tentativo di entrare nel Registro Unesco? Non siamo stati capaci nemmeno di portare avanti il disegno del Patrimonio Unesco del solo Castello Aragonese,  il cui Maschio minaccia – per vicende fiscali-giudiziarie, di andare in rovina. Qualcuno ha osservato e obiettato che l’Unesco tende oggi a premiare “realtà diffuse”, comprensive di più complessi di rilevante interesse, anche se in territori diversi . E’ – da ultimo – l’esempio dell’inclusione nella lista dei beni naturali del Patrimonio mondiale dell’Umanità delle Grotte dell’Appennino Settentrionale, tra Reggio Emilia, Bologna, Ravenna e Rimini. Allora, perché non perseguire un unico disegno con l’Area Flegrea, con Baia, con Bacoli, Pozzuoli, per un comune patrimonio geologico,archeologico terrestre e subacqueo? Forse perché abbiamo paura di “ingessare “il nostro territorio e preferiamo insistere sulla speculazione distruttiva? Agli amministratori isolani la risposta, ma non a me e al Golfo; agli isolani, all’Italia. Reprimere una potenzialità è deplorevole, è un tradimento all’isola e all’Italia intera.

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