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Elezioni a Forio, un “affare” chiamato Carnevale

A pochi giorni dall’inizio della campagna elettorale a Forio, arriva anche la prima “menata di confetti”. Una strategia, quest’ultima, che viene messa in pratica soprattutto quando si avvicinano le elezioni. Lo sapevano bene i politici dell’antica Roma, che l’avrebbero definita con la celeberrima locuzione “panem et circenses” (alla lettera “pane e giochi circensi”, ndr). Passano i secoli, ma la sostanza non cambia. Certo, il pane e i giochi non bastano per accontentare le pretese dell’esigente elettorato del XXI secolo. Ma le feste di paese (quelle in cui, tanto per intenderci, si beve e si mangia gratis come se non ci fosse un domani) suscitano un certo fascino non solo nei cittadini meno colti (e non solo politicamente), ma anche – e forse soprattutto – negli elettori pseudo-intellettuali e radical chic.

IL CARNEVALE DI MONTERONE, “MALVISIELLO” E DEL DEO. Al di là di queste considerazioni – che sono ben lungi dall’essere peregrine – l’interesse del lettore è certamente rivolto a come si concretizzerà questa menata di confetti. L’arcano (che poi arcano non è) è presto detto: l’associazione folkloristica Monterone, attraverso un dettagliato comunicato stampa, ha annunciato che anche quest’anno organizzerà il tradizionale “Carnevale di Monterone”, evento che nel 2018 spegne la bellezza di cento candeline. Di primo acchito, qualcuno potrebbe dire: “Che c’è di strano in tutto ciò?”. Ebbene, caro lettore, dobbiamo informarti che c’è più di qualcosa che non va. Come si evince dal comunicato, ad organizzare la kermesse è tale Tony Mendella (detto Murziello), che – guarda un po’ il caso – è il genero di Pasquale “Malvisiello”, che più di una volta è stato “pizzicato” nei pressi del palazzo municipale. Come rivelato nei mesi scorsi dal nostro quotidiano, Malvisiello ha avuto anche un colloquio privato con il primo cittadino, che lo avrebbe convinto a perorare la sua causa.

FEDERICO SALVATORE, LA SFILATA DEI CARRI E QUEL PREMIO DA 1500 EURO. Tornando al Carnevale, quella relativa alle parentele dell’organizzatore non è l’unica stranezza ravvisabile. I promotori dell’evento (che godono del patrocinio del Comune) da qualche giorno stanno pubblicizzando l’esibizione di Federico Salvatore, che canterà alcune canzoni del suo vasto repertorio proprio in occasione della festa che si terrà a Monterone. Il noto cantautore partenopeo, anche se meno noto ai giovanissimi, è pur sempre un personaggio apprezzato da molte generazioni. Si tratta dunque di una buona carta, che sicuramente sarà in grado di richiamare in piazza buona parte di coloro che tra qualche mese saranno chiamati a scegliere il sindaco e i consiglieri comunali.

Tutto ciò che finora abbiamo evidenziato non è però sufficiente a superare l’espediente (elettorale, s’intende) più ingegnoso. Il 13 febbraio, giorno in cui si svolgerà la kermesse, è prevista anche la tradizionale sfilata dei carri allegorici, che mai come quest’anno sarà sfarzosa e combattuta: «Per questo significativo appuntamento – si legge nell’incipit del comunicato – l’associazione folkloristica Monterone, sulla scia del grande successo delle passate edizioni, intende organizzare per il giorno 13 febbraio 2018, martedì grasso,  un’edizione di maggiore impatto e richiamo per i foriani, gli isolani tutti e i turisti, arricchendo la proposta artistica, che verrà resa pubblica nei prossimi giorni, con una sfilata di carri allegorici».

A catturare la nostra attenzione non sono i carri e lo svolgimento della manifestazione, bensì i ricchi premi messi in palio per questa edizione del Carnevale: «I premi per la sfilata del “carri” saranno: primo carro classificato: trofeo e premio di € 1.500,00; secondo carro classificato: coppa e premio di € 1.000,00; terzo carro classificato: targa e premio di € 500,00». Premesso che ognuno può decidere le cifre da consegnare ai vincitori di un evento, è molto strano che somme di denaro così importanti vengano messe a disposizione a pochi mesi dalla tornata elettorale che interesserà il Comune all’ombra del Torrione. A ben vedere, stupirsi per questi escamotage è da ingenui: dopotutto, ogni mondo è paese, e Forio non fa di certo eccezione. Men che meno quando ci sono per lo mezzo dei consensi che potrebbero permetterti di vincere le elezioni e mettere le mani sulla città.

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Giancarlo Bizanti

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