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Elezioni lacchesi, in Prefettura si chiude il balletto delle schede

Terminate ieri mattina le operazioni di verificazione: individuate soltanto sei delle dodici schede contestate dal senatore De Siano nella Terza e nella Quarta sezione

La caccia alle schede contestate nelle elezioni di Lacco Ameno è definitivamente conclusa. Sono ufficialmente terminate ieri nel primo pomeriggio le operazioni di verificazione in Prefettura, e sulle dodici schede che il senatore De Siano contestava come illegittimamente attribuite alla lista dell’avversario Giacomo Pascale (una nella quarta sezione, undici nella terza sezione), ne sono state individuate materialmente soltanto sei. Tuttavia il legale di fiducia del senatore, l’avvocato Gino Di Meglio, ha richiesto di trasmettere al Consiglio di Stato altre sette schede, che non erano mai state oggetto di contestazione né di censura nei ricorsi delle parti, affinché i magistrati ne dichiarino la nullità.

È questo, in sostanza, quanto emerso nella seduta di ieri mattina, che di fatto costituiva il quarto accesso in Prefettura, finalmente l’ultimo, dopo che gli errori materiali contenuti nell’ordinanza del Consiglio di Stato avevano imposto le relative rettifiche e i conseguenti ritardi nelle operazioni di parte della Prefettura.

Come al solito erano presenti, oltre ai delegati del Prefetto, anche il sindaco Giacomo Pascale, l’assessore Leonardo Mennella, e il senatore Domenico De Siano, coi rispettivi legali di fiducia.

Dunque, è stata rinvenuta soltanto la metà delle schede contestate dal parlamentare, mentre delle altre sei non è stata trovata traccia.

Durante le operazioni di spoglio la difesa del parlamentare ha soffermato la propria attenzione su alcune schede, che non erano comprese tra quelle oggetto di contestazione, e ne ha chiesto la trasmissione al Consiglio di Stato, nonostante l’opposizione dei legali di Pascale che hanno invocato i limiti posti dall’ordinanza dei magistrati

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Come accennato in apertura, mentre si procedeva allo spoglio delle schede della Terza sezione l’avvocato Gino Di Meglio ha soffermato la propria attenzione su alcune schede, che non erano comprese tra quelle oggetto di contestazione, e ne ha chiesto la trasmissione dei relativi esemplari al Consiglio di Stato: su di esse il professionista ha intenzione di presentare motivi aggiuntivi di ricorso. Alla richiesta si sono opposti i legali della lista il Faro, evidenziando che tali schede non rientrano tra quelle oggetto di censura e che l’ordinanza del Consiglio di Stato ha disposto che “in alcun modo le operazioni di verificazione dovranno estendersi a schede diverse da quelle sopra indicate”. Anche i verificatori della Prefettura, pur accettando la richiesta dell’avvocato Di Meglio, hanno comunque rilevato che nessuna delle schede di cui è stata richiesta la trasmissione al Consiglio di Stato corrisponde a quelle che hanno formato oggetto di contestazione nel ricorso del senatore De Siano, alle quali è limitata la verifica, stando al dettato dell’ordinanza.

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L’avvocato Gino Di Meglio ha già inoltrato due giorni fa istanza al Presidente del Consiglio di Stato per chiedere il differimento dell’udienza fissata all’8 giugno in modo tale da rispettare i termini per la presentazione di memorie delle parti

In ogni caso, toccherà al Consiglio di Stato valutare tutta la documentazione ottenuta durante le operazioni di verificazione, insieme alla relazione riassuntiva che la Prefettura cercherà di inviare quanto prima.

L’avvocato Gino Di Meglio ha comunque fatto sapere di aver già inoltrato apposita istanza al Presidente del Consiglio di Stato per ottenere un differimento dell’udienza, per ora fissata all’8 giugno, in maniera tale da dare modo di rispettare i termini previsti alle difese per la produzione di memorie. Adesso tutto è in mano alla massima magistratura amministrativa: se il Presidente procederà al differimento tramite decreto, allora non ci sarà bisogno di andare in udienza l’8 giugno. Tenendo presenti gli impegni del collegio giudicante, l’udienza potrebbe essere posticipata al 18 giugno oppure ai primi di luglio. Sembra comunque che la valutazione da parte dei magistrati possa arrivare senza attendere che trascorra l’intera estate.

Per il momento resta del tutto inutile esercitarsi in pronostici circa l’esito della questione, in quanto toccherà esclusivamente al Consiglio di Stato valutare le singole schede, allo scopo di giudicarle valide o meno, e stabilire una volta per tutte qual è il computo di quell’incredibile primo turno elettorale del 20 settembre scorso.

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