Elisabeth Calise a Casa Sanremo, un’ischitana racconta il Festival

Anche quest’anno la giovane isolana ha fatto parte di Casa Sanremo e tra sensazioni e ricordi ripercorre la sua esperienza alla manifestazione da sempre simbolo della canzone italiana nel mondo

Ogni anno è sempre foriero di novità e attorno a ogni edizione del Festival di Sanremo ci sono sempre molte aspettative. Un po’ perché è la competizione canora più importante del nostro paese, un po’ perché entra nelle case degli italiani, ma anche perché riesce sempre a regalare emozioni. Va detto che questa volta la novità più gradita è stata sicuramente la presenza del pubblico, grande assente l’anno scorso per motivi legati alla pandemia e al distanziamento. A condurre per la terza volta consecutiva è stato Amadeus, affiancato nel corso delle serate da cinque co-conduttrici. Parlando in termini numerici, quest’edizione, in particolare, sembra essere stata una delle più seguite ed apprezzate con picchi di share oltre il 60% di share. Non si registravano dati Auditel così alti da tempo e questo deve far capire la portata dell’evento. Parallelamente al Festival vero e proprio, c’è Casa Sanremo, l’area Hospitality ufficiale del Festival della Canzone Italiana che dal 2008 crea un posto in cui si possono incontrare giornalisti, artisti, ospiti e tanti addetti ai lavori che si recano ogni anno nella cittadina ligure per seguire la kermesse. Ed è a Casa Sanremo che lavora da quattro anni Elisabeth Calise di cui vi abbiamo già parlato in altre occasioni. Di origini foriane, è stata sempre impegnata in vari ruoli che l’hanno vista impegnata in diversi ambiti dello spettacolo. Nelle edizioni 2019 e 2020 del Festival della musica italiana, ha lavorato al Roof all’accoglienza dell’esclusivo ristorante di Casa Sanremo, riservato ad artisti, giornalisti e sponsor. Qui si è occupata principalmente dell’accoglienza e dell’organizzazione dei tavoli. Nel 2021, invece, è stata scelta come referente artistico per Casa Sanremo Live Box, ovvero la grande vetrina della musica emergente. In quest’esperienza ha svolto la funzione di tutor, seguendo da vicino una sessantina di giovani cantanti che, grazie a tale opportunità, sono riusciti a esibirsi davanti al grande pubblico. Da poco è terminata la 72° edizione del Festival di Sanremo e per l’occasione abbiamo sentito proprio Elisabeth Calise che nel 2022 ha avuto un ruolo diverso rispetto a quello degli anni precedenti. Tra ricordi e sensazioni si è detta soddisfatta delle esperienze fatte quest’anno:

Che ruolo hai ricoperto quest’anno a Casa Sanremo?

«Quest’anno a Casa Sanremo è stato diverso dai soliti anni. Sono stata responsabile dello studio Luigi Tenco, uno studio televisivo in cui si esibiscono giovani artisti emergenti di vari concorsi nazionali ed internazionali. Inoltre ero segretaria di produzione della nostra grande vetrina musicale: Casa Sanremo live box».

Che aria si respirava durante i giorni del Festival e, in particolare, dove lavoravi tu che sensazioni avevi?

«Dietro ogni evento che si rispetti c’è sempre un grande lavoro emotivo e funzionale, l’adrenalina sicuramente è la forza motrice che ci spinge a fare del nostro meglio a cui si affianca l’emozione del risultato finale e del cuore e l’anima che ci mettiamo ogni giorno».

Come era la tua giornata tipo?

«La mia giornata tipo era strutturata in modo organizzato e scorrevole, la sveglia puntuale alle 7 per poi prepararmi e dedicarmi al pieno del lavoro, ovvero l’organizzazione dei vari eventi giornalieri del teatro».

Quale è stato il momento che ti ha fatto emozionare di più?

«L’ultimo giorno è quello più emozionante dove tutti all’unisono, emozionati e soddisfatti del nostro lavoro ci stringiamo a guardare la serata finale con un po’ di malinconia nel cuore, per la fine di un altro fantastico anno».

Quest’anno a Casa Sanremo c’era anche un altro po’ di Ischia grazie allo chef isolano Francesco Agnese. Hai avuto modo di conoscerlo?

«Certo, ho avuto l’onore e il piacere di assaggiare i suoi piatti, essendo lo Chef del ‘Roof’, il ristorante di Casa Sanremo. Oltre ad essere uno Chef eccellente è anche una persona molto affabile e gentile».

Speri un giorno di vedere qualche cantante isolano a Sanremo?

«Mi auguro con tutto il cuore che qualcuno possa realizzare questo sogno, fa sempre piacere che un proprio concittadino raggiunga questo traguardo».

Che esperienza ti lascia questa 72esima edizione del Festival di Sanremo?

«Ho arricchito il mio bagaglio emotivo e professionale che porterò sempre con me anche nelle prossime esperienze, dove formerò ancor di più la mia persona. Per concludere vorrei lasciare una citazione di Ayrton Senna: ‘pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite. Accade qualcosa. E immediatamente riesci a correre un po’più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all’ esperienza. Puoi volare molto in alto’».

Exit mobile version