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Emergenza Rifiuti e caos a Giugliano, sequestrato un camion dell’Amca

Tra i cinque camion dei rifiuti sequestrati dalla polizia municipale di Giugliano nel corso di un blitz effettuato davanti allo Stir, c’è anche un mezzo della società di Casamicciola, che perdeva percolato

Inquinamento diffuso, percolato a fiotti, miasmi nausabondi e crollo della pazienza del primo cittadino di Giugliano. A seguito dei controlli effettuati ieri ai camion della nettezza urbana in attesa di consegnare il carico di rifiuti prodotta nella provincia campana, sono scattati cinque sequestri penali che hanno interessato altrettanti autocompattatori dopo l’intervento degli agenti della Polizia Municipale di del comune che ospita lo Stir.

L’ipotesi di reato riguarda reati ambientali: sull’asfalto del territorio della cittadina situata nella provincia di Napoli il percolato continua a insozzare le strade della città causando le ire del primo cittadino di Giugliano. Le chiazze di percolato hanno costretto al controllo di decine di automezzi in fila all’esterno dell’impianto per lunghe ore a causa dei lavori di manutenzione che stanno interessando l’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani che da diverse settimane non sta lavorando a pieno regime, causando rallentamenti che stanno evocando il rischio di cadere nuovamente nel baratro di un’emergenza rifiuti devastante, quella del 2007-08, che ancora riecheggia nella memoria di chi fu costretto a fronteggiare le conseguenze di una pubblicità negativa davvero nefasta.

Tra i camioncini della raccolta dei rifiuti è stato fermato anche uno dei mezzi in forza all’Amca di Casamicciola che non era in condizioni ritenute idonee per il trasporto dei rifiuti. Uno dei colpevoli della scia di percolato che ha fatto infuriare il sindaco Antonio Poziello. “Non è possibile che Giugliano debba pagare la cattiva gestione del ciclo rifiuti di un’intera provincia, stamattina sono venuto qui dopo diverse segnalazioni ed ho trovato una situazione drammatica, i camion restano in fila per ore e perdono liquami lungo tutta la circomvallazione, ora basta, l’unica cosa sensata da fare a Giugliano è una seria bonifica. Si utilizza tanto il termine “emergenza”, talvolta a sproposito, ma dietro questa parola si sono nascoste le peggiori porcate, fatte tutte ai danni della nostra comunità”. Denuncia il primo cittadino di Giugliano, con una forte vena polemica nei confronti di una gestione dei rifiuti che sta portando Napoli e la Campania al cospetto di una nuova emergenza.

Intanto nelle strade dell’isola di Ischia si vedono, minacciosi, i primi segni dell’emergenza che potrebbe acuirsi da un momento all’altro. I sacchetti dell’immondizia permangono in strada più tempo del dovuto, fino alle prime luci del mattino e oltre, alla mercé del calore del sole, che poi nelle ore più calde della giornata fa sprigionare dai sacchetti nauseabonde zaffate che mal si addicono a un’isola che in questo periodo fa dell’ospitalità la sua principale virtù ( o almeno dovrebbe).

Sono soprattutto i comuni che non hanno a disposizione un’oasi ecologica a soffrire maggiormente i ritardi di conferimento dei rifiuti che si stanno perpetrando sulla terraferma. Le lentezze causate dalla manutenzione dello Stir di Giugliano costringono i mezzi a rimanere in fila per ore. Quelli ischitani rimangono dalle prime ore del mattino, quando ancora deve albeggiare, fino al primo pomeriggio. E c’è da ritenersi anche fortunati visto che una deroga, concessa per lo status di insularità, ci consente anche di essere tra i primi a consegnare i rifiuti. Un preludio d’emergenza che per adesso sta intaccando soprattutto le casse comuni, visto che gli operatori ecologici alla guida del camion sono costretti a lunghe ore di straordinario. Ma la paura che tutto si possa tramutare nelle montagnole di rifiuti che hanno attanagliato il territorio più di dieci anni fa si fa sempre più concreta.

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