CRONACA

Emergenza rifiuti, Legambiente lancia la campagna “Io non conferisco” 

L’iniziativa bocciata dal sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale: «Abbiamo bisogno di risposte concrete: dove conferiremo quando Acerra chiuderà» 

La raccolta dei rifiuti procede al rilento. L’emergenza è nella fase embrionale. Al momento l’impianto Stir ovvero lo Stabilimento di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti è al collasso. A testimniarlo le lunghe file di camion all’ingresso per tutta la giornata. In coda anche i camion provenienti dall’isola. Ma il peggio non è ancora arrivato. Ad inizio settembre e per un mese circa, ci sarà il blocco dell’inceneritore di Acerra, la principale destinazione delle balle prodotte dagli stir. Si teme una nuova emergenza rifiuti, come quella che colpì la Campania nei primi anni 2000. Con lo stop dell’impianto di Acerra, Legambiente Campania ha stimato che “non potranno essere smaltite 80mila tonnellate di rifiuti indifferenziati, che nel corso dei 40 giorni di chiusura si accumuleranno nei diversi siti di stoccaggio distribuiti sul territorio campano”. Un’emergenza regionale che, ovviamente, riguarderà anche l’isola di Ischia. Legambiente Campania ha presentato un dossier con numeri, dati, proiezioni e buone pratiche affinché la chiusura del termovalorizzatore di Acerra da emergenza annunciata diventi opportunità per un modello di economia circolare. 

DALLA DENUNCIA ALLA PROPOSTA 

Legambiente lancia la campagna “Io non conferisco” per un’estate all’insegna della dieta del cestino dell’indifferenziato. La campagna ha l’obiettivo di mettere in campo proposte e azioni semplici e concrete rivolte ad enti e cittadini. L’obiettivo è diffondere buone pratiche amministrative per la riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati, ad esempio riducendo i giorni di conferimento nei calendari della raccolta. 

Nel dossier Legambiente focalizza l’attenzione sui rifiuti urbani indifferenziati che vengono inviati nei sette stabilimenti di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti (STIR) presenti nella regione per poi essere trasferiti presso l’impianto di recupero energetico di Acerra. Nel 2017 sono stati avviati a recupero energetico 713.929 tonnellate di rifiuti con una produzione di energia elettrica pari a 685.983 MWh. 

Ma come vengono raccolti questi rifiuti? Osservando i calendari della raccolta differenziata di un campione di 487 comuni campani (sul totale di 550) – l’elaborazione di Legambiente parte dai dati disponibili nella piattaforma ORSO (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale) – il 97,5% (pari a 475 comuni) conferisce il secco indifferenziato settimanalmente e solo 12, pari al 2,5% lo conferiscono a settimane alterne. Il conferimento settimanale è sicuramente quello più presente nel territorio campano e quindi quello più rappresentativo, e, in base a questo, è possibile aggregare i 475 comuni campani in tre gruppi rispetto alla frequenza di conferimento dell’indifferenziato: “una volta”, “due volte” e “tre volte” alla settimana. Analizzando più nel dettaglio sono 248, pari al 50%, i comuni che conferiscono il secco indifferenziato una sola volta la settimana interessando 1.506.182 cittadini. Complessivamente in questi comuni si raggiunge una percentuale di raccolta differenziata pari al 63,76% con una media di 148,40 kg/ab di secco residuo. 

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I comuni in cui si conferisce l’indifferenziato due volte la settimana sono 191, per il 70% costituiti da comuni piccoli con un totale di 2.094.177 abitanti. Nel 2017 la produzione totale di rifiuti, di questo secondo raggruppamento, è pari a 902.413.358 kg e, complessivamente, è stato raggiunto il 57,11% di raccolta differenziata con un valore medio di 184,8 kg/ab di indifferenziato. Infine, i comuni in cui si conferisce il secco indifferenziato tre volte la settimana sono 36 con un totale di abitanti pari a 1.540.615, caratterizzato per oltre il 50% da grandi comuni come ad esempio Napoli che da solo raccoglie oltre 900 mila abitanti. Nel 2017 la produzione totale di rifiuti è pari a 753.759.690 kg e complessivamente è stato raggiunto il 39,49% di raccolta differenziata con un valore medio di 296,05 kg/ab di indifferenziato. 

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“Con ‘Io non conferisco’ – ha detto Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – vogliamo lanciare una sfida ai cittadini e alle amministrazioni per trasformare l’incubo dello stop programmato dell’inceneritore di Acerra in un’opportunità per adottare azioni virtuose per migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata a partire dalla riduzione della produzione dei rifiuti, semplicemente facendo maggior attenzione al giusto conferimento dei pochi oggetti che non si possono avviare al riciclo. Le nostre proiezioni dimostrano che lì dove l’indifferenziato viene conferito un minor numero di volte, sono registrabili degli aumenti in termini di raccolta differenziata e, contestualmente, riduzioni nella produzione del rifiuto secco indifferenziato pro capite. Ridurre la frequenza di conferimento dell’indifferenziato – aggiunge Imparato – è un’azione che le amministrazioni locali possono mettere in atto come strumento di sostegno all’aumento della percentuale di raccolta differenziata accompagnando una campagna di sensibilizzazione capillare rivolta ai cittadini”. 

LA SITUAZIONE A ISCHIA E IL PASCALE PENSIERO 

Sono tre i giorni a settimana dedicati alla raccolta dell’indifferenziato sull’isola. A Barano ed a Ischia lunedì, mercoledì e venerdì mentre negli altri Comuni martedì, giovedì e sabato (o domenica come a Forio). Secondo la proposta di Legambiente sono troppi i tre giorni dedicati alla raccolta dell’indifferenziato. Non la pensa allo stesso modo il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale che boccia la proposta dell’associazione ambientalista.  “Abbiamo bisogno di proposte concrete: dove andremo a scaricare quando Acerra chiuderà? Bisogna affrontare il problema in modo reale e concreto”. “L’emergenza non è legata al numero di volte del conferimento del rifiuto o alla quantità dello stesso, bensì al conferimento”, incalza Pascale che non usa mezzi termini. “Se noi riuscissimo a differenziare bene avremmo comunque il problema perché legato allo smaltimento. La priorità al momento è quella di trovare la disponibilità al conferimento dei rifiuti prodotti sulla nostra isola. In primis dell’umido”. “Anche perché – continua – se la raccolta viene effettuata in modo corretto il rifiuto indifferenziato rappresenta la parte minore di quanto raccolto”. E conclude Pascale: “L’unica proposta percorribile sarà quella che ci indicherà dove conferire i rifiuti. Le altre proposte, non sono menzionabili. Il nostro intento è quello di scongiurare un’emergenza rifiuti soprattutto nel pieno della stagione turistica”.  

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