Enoturismo e standard di qualità: l’esempio delle Cantine Crateca, una storia di successo
Tra i primi in assoluto a credere nell’enoturismo, la famiglia Castagna punta da sempre sul territorio
Dall’albergo al cibo e al vino, andata e ritorno. La storia della famiglia Castagna merita un plauso per la forza e la convinzione nelle proprie capacità e soprattutto nella terra e nelle sue tradizioni. Presenti per la prima volta al Vinitay di quest’anno, non si sono lasciati influenzare da un successo tutto meritato, al contrario, quest’ultimo è motivo e sprono per fare sempre meglio. Il connubio turismo e vino non è cosa nuova per loro, così come spiegano: «Il turista enogastronomico mostra un forte interesse alla cultura locale, sia che si tratti di cibo o vino. Per cibo si intendono piatti locali tipici a km 0. La nostra filosofia aziendale apprezzata dal turista è quella di portarlo alla riscoperta del territorio. Organizziamo gite con i nostri clienti dell’albergo per visitare il vigneto, l’orto e la cantina dove il cliente può assaporare la nostra cucina in abbinamento con i nostri vini». Al centro della loro filosofia di vita e di lavoro, l’attenzione all’ambiente e la tutela della biodiversità: «Abbiamo ripulito il vecchio sentiero che dal vigneto porta alla “Falanga” e alle “case nella pietra”, dei luoghi magici per noi e di lì si può proseguire fino alla vetta Epomeo. Il turista resta incantato dalla bellezza della location Crateca in quanto si può godere del panorama di un quarto dell’isola e non solo, le isole Pontine, il Circeo, tutto il Golfo di Napoli e sullo sfondo del Vesuvio, le isole di Procida e Vivara. Quali benefici apporterebbe l’enoturismo sull’isola? Potrebbe diventare un surplus rivolto soprattutto ai giovani che oggi sono alla ricerca di vacanze a sfondo enogastronomico. Mal’Isola d’Ischia necessitadi un buon piano di marketing al fine di far conoscere il territorio e soprattutto la tradizione millenaria che ci contraddistingue».