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Enzo Avitabile emoziona il pubblico dell’VIII sagra della melanzana

di Isabella Puca

Barano – Il successo di questa ottava sagra della melanzana era stato già annunciato, del resto, con un ospite musicale così non poteva essere altrimenti. Parliamo del maestro Enzo Avitabile che con i Bottari di Portico, lo scorso giovedì sera, ha ammaliato quanti sono accorsi al campetto di Fiaiano con il suo sound e la sua filosofia. L’odore delle salsicce alla brace, accompagnate da tante specialità gastronomiche, tutte a Km zero e a base di melanzana, ha guidato tutti i partecipanti che in massa hanno seguito l’evento. Sul palco per i saluti iniziali la giornalista Carmen Cuomo, «se possiamo vivere questa serata è grazie al lavoro di questa comunità e dell’ associazione amici di Fiaiano, – ha detto dal palco –  un gruppo di persone appassionate che ama la propria terra e che, ogni anno, con questa  sagra vuole dirvi grazie per aver scelto Ischia in questa estate. I proventi della serata saranno utilizzati per l’artista del prossimo anno; il successo di questa sagra  risiede nel binomio associazione – amministrazione». Dopo aver speso qualche parola sulla frazione di Fiaiano, cuore verde dove poter raccogliere una boccata d’ossigeno, fare percorsi di trekking e bere acqua buona, quella di Buceto, che grazie all’amministrazione è oggi disponibile a tutti, è arrivato sul palco Romolo Bianco. Casoriano, ma ormai ischitano d’adozione, con la sua splendida voce sta portando la musica napoletana nel mondo, «sono onoratissimo, stare sul palco e avere dopo di me un nome come Enzo Avitabile è per me una grande emozione». È toccato a lui, accompagnato dalla chitarra di Francesco Rea, rompere il ghiaccio con il pubblico, un paio di canzoni cantate a squarciagola per poi lasciare il palco a lui: Enzo Avitabile. Premio Luigi Tenco e doppio David di Donatello per la colonna del film “Indivisibili” per il quale ringraziò l’ispirazione data dalle periferie ha inondato con la sua musica la fiumana di gente accorsa solo per lui. Ad aprire il concerto i Bottari di Portico con la loro suggestiva energia, subito dopo il primo brano l’inconfondibile figura di Enzo Avitabile ha fatto la comparsa sul palco. Giacca nera, Kefiah scura attorno al collo e l’immancabile sassofono tra le mani. Una dietro l’altra coinvolge il suo pubblico con le sue canzoni, “Salvammo ‘o munno”, “No è no”, “Soul express”, “Mane e mane”. Il canto di Enzo Avitabile è come una preghiera. Unisce i popoli, li commuove e con la sua musica li lega in un unico abbraccio. La sua voce riporta il pubblico in una piazza di Napoli bagnata dal sole, lì dove mille culture si mescolano nel dialetto e ti sembra di essere esattamente al centro del mondo. Un sentito omaggio è partito dal palco per i bambini siriani, «sono molto più maturi di noi adulti», dice dal palco, annientando, poi, con una frase i piromani del Vesuvio. Dopo aver presentato la sua band richiamando gli applausi del pubblico, Gianluigi Di Fenza alla chitarra, Carmine Pascarella alla tromba, Antonio Bocchino al sassofono baritono, Gianpaolo Palmieri al basso, Diego Carboni alle tastiere e Mario Rapa alla batteria, sul palco anche Dionigi Gaudioso neo sindaco del comune di Barano. «Abbiamo pensato di dare un omaggio al maestro, una ceramica raffigurante la spiaggia dei Maronti, la più importante dell’isola d’Ischia. Stasera devo ringraziare tutto il gruppo degli amici di Fiaiano, è solo grazie a loro se abbiamo potuto realizzare questa serata e, da sindaco, sono fiero di quanto è stato fatto. Vedendo la riuscita di quest’edizione, sono preoccupato per l’anno prossimo; dopo il maestro Avitabile non sarà semplice replicare un simile successo». Dopo aver ringraziato il sindaco, Avitabile ha continuato il suo concerto, un saluto all’amica Lina Sastri presente tra la folla e una dedica al grande Pino Daniele. Per il grande artista scomparso troppo presto, il buio sul campo e le mille e più luci ricreate con i led dei cellulari. «L’Italia è casa mia, l’Europa, il mare, i continenti, la terra è casa mia, il mondo, l’universo è casa mia, Ischia è a casa mia».

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