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GLI  EX RUDERI ECCELLENTI: IL CASTELLO ARAGONESE E IL VECCHIO TORRIONE DI FORIO IN UNA NUOVA REALTA’ ARCHITETTONICA

Di MICHELE LUBRANO

Fino agli anni ’50 il Torrione saraceno  di Forio e gli antichi fabbricati che caratterizzavano il Castello di Ischia, dal Maschio alla Cattedrale, dalle prigioni alle due batterie si presentavano alla vista dei  visitatori in stato di evidente fatiscenza, scalcinati, cadenti ed anche pericolosi. Insomma veri e propri ruderi a testimonianza di un passato storico glorioso. Oggi a pieno  titolo possono essere ritenuti ex ruderi eccellenti di un monumento arcitettonico, il Castello di Ischia..

La famiglia Mattera proprietaria del Castello si è distinta in una encomiabile quanto vasta operazione di risanamento ed autentico  restauro delle parti,  trasformando così l’antico maniero in un modello di struttura solida ed ospitale   Il cenno storico de castello, ex rudere eccellente, ci dà la vera dimensione della sua importanza. Infatti, per fare giustizia dei fatti, i deve agli Aragonesi la moderna fisionomia del castello: un solido a forma quadrangolare, con mura fornite di quattro torri. Partendo dal vecchio maschio di età angioina, nel 1441 Alfonso V d’Aragona diede vita ad una struttura che ricalcava quella del Maschio Angioino di Napoli. Il sovrano fece costruire un ponte di legno che congiungeva l’isolotto all’isola maggiore (che sarebbe stato successivamente sostituito da uno in pietra), mentre fino alla metà del XV secolo l’unico strumento di accesso al castello era costituito da una scala esterna di cui si può ancora intravedere qualche rudere dal mare, dal lato che dà sull’isola di Vivara.

Furono inoltre realizzate poderose mura e fortificazioni (come i cosiddetti piombatoi, ossia fessure da cui venivano lanciati acqua bollente, piombo fuso, pietre e proiettili sull’eventuale invasore) dentro le quali quasi tutto il popolo d’Ischia trovava rifugio e protezione durante le incursioni dei pirati.All’interno dell’edificio erano posti gli alloggi reali e quelli riservati ai cortigiani, alla truppa e ai servi. Ai piedi del castello fu invece posta una casamatta, adibita a quartiere della guarnigione addetta alle manovre del ponte levatoio. Il periodo di massimo splendore della struttura si ebbe alla fine del XVI secolo: al tempo il castello ospitava 1892 famiglie, il convento delle clarisse, l’abbazia dei monaci basiliani di Grecia, il vescovo con il capitolo ed il seminario, il principe con la guarnigione. Vi erano 13 chiese tra cui la cattedrale, dove il 27 dicembre 1509 furono celebrate le nozze tra Fernando Francesco d’Avalosmarchese di Pescara e condottiero delle truppe imperiali di Carlo V, e la poetessa Vittoria Colonna. Il soggiorno di Vittoria Colonna nel castello, dal 1501 al 1536, coincise con un momento culturalmente assai felice per l’intera isola: la poetessa fu infatti circondata dai migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Michelangelo BuonarrotiLudovico AriostoJacopo SannazaroGiovanni PontanoBernardo TassoAnnibale Caro l’Aretino e molti altri.

Il Torrione dal canto suo, rilanciato e valorizzato come Museo d’arte,  è la più grande Torre di Forio: altissima a dominare l’intero abitato, racchiusa in un fitto tessuto di edifici quasi tutti di pregevole consistenza architettonica quali Palazzo Covatta (XVIII sec.); il palazzotto di Via Torrione ( XVIII sec.) e la distrutta Cappella Regine (XVIII sec.); fino a pochi anni addietro, per lo stato di conversazione, era la migliore delle torri costiere. Fu costruita a spese del governo locale chiamato Università nel 1480 come torre di avvistamento e di difesa, per far fronte alle incursioni del Barbarossa e di altri corsari cui Forio era particolarmente esposta.

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