CRONACA

Due ore di fila per pagare sessanta centesimi all’Evi

Non è la prima volta che una signora si è vista recapitare dalla società idrica la richiesta di analoghi irrisori conguagli

Due ore di fila presso l’ufficio postale per pagare.. sessanta centesimi. Non è una barzelletta, ma la cronaca dell’ordinaria follia burocratica, che si abbatte sui cittadini. Una signora di Ischia si è vista recapitare dall’Evi (Energia Verde Idrica Spa) un bollettino di conto corrente postale tramite il quale ha saputo di essere “morosa” di “ben” 0,59 euro. Non avendo alternative, la donna si è recata alle Poste, ed è rimasta in attesa per ore allo scopo di saldare il debito.

A quanto si apprende, non sarebbe nemmeno la prima volta che accadono episodi del genere, cioè che “dagli atti contabili d’ufficio” relativamente alla fornitura idrica, verrebbero fuori solleciti di pagamento per pochi centesimi, costringendo l’utente a perdere in pratica una giornata per chiudere l’irrisoria pendenza, che di fatto viene a costare molto di più in termini di tempo, di disagi e anche di rischi, visti i tempi “pandemici” che ci tocca vivere. Sarebbe auspicabile che tali anomalie venissero evitate, o quantomeno non gettate sulle spalle degli utenti.

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