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Era il “re” degli appalti: così Trotta favoriva la ditta

PROCIDA – C’è un capitolo importante dell’indagine condotta dall’autorità giudiziaria in collaborazione con i carabinieri che ha portato a Procida a tre misure cautelari ed all’iscrizione nel registro degli indagati di altri venti soggetti coinvolti a vario titolo nell’inchiesta. Nello specifico si tratta di quello che a tutti gli effetti risulterebbe essere un favoritismo a vantaggio di Pasquale Sano e per il quale figurano nel mirino, oltre al diretto interessato ed all’immancabile Giuseppe Trotta, anche Vincenzo Ruggiero e Salvatore Ruocco. L’accusa per tutti è di abuso d’ufficio in concorso: il Ruggiero quale responsabile dei servizi finanziari del Comune di Procida; il Ruocco quale responsabile dei servizi tecnici; il Sano quale titolare firmatario dell’impresa individuale denominata Sano Pasquale iscritta nel registro delle imprese di Napoli il 24 maggio 2007 e – attenzione a questo particolare che si rivelerà tutt’altro che irrilevante – cancellata dal medesimo registro il 10 giugno 2011 per cessazione di ogni attività a decorrere dal 30 giugno 2008.

Nonostante questo, però, l’accusa rimarca che dal luglio 2008 e fino a tutto il luglio 2012, al Sano vennero affidati dal Ruocco e dal Trotta l’esecuzione di lavori pubblici consistenti tra l’altro, nella manutenzione ordinaria e straordinaria di plessi scolastico o di strutture di proprietà dell’ente locale, nella messa in opera di segnaletica stradale orizzontale e verticale, nel trasporto di transenne e nel disporre la liquidazione delle stesse opere attraverso una serie interminabile di determine che risultavano firmate sempre da Ruocco e Trotta. Mentre a Ruggiero viene contestata la disposizione degli ordinativi di pagamento che raggiungeranno un totale complessivo di circa 50.000 euro. Secondo la Procura di Napoli i tre “omettevano di acquisire e verificare preliminarmente la documentazione necessaria a comprovare il possesso dei requisiti di carattere generale, organizzativo ed economico e contributivo della Pasa Lavori Edili… accertamenti che se svolti avrebbero fatto emergere la falsità delle fatture, nonché il mancato possesso dei requisiti di legga da parte della ditta e che la suddetta partita iva era in realtà riferita all’impresa denominata Sano Pasquale”. Che, come abbiamo spiegato in precedenza, era stata dichiarata cessata ma nonostante questo “così consentendo al Sano di ricevere dal maggio 2009 al 6 luglio 2012 l’illecito affidamento di lavori pubblici (che peraltro potevano essere eseguiti con personale e mezzi propri dell’amministrazione) e di percepire indebitamente la somma complessiva di euro 53.213,00 e originando pari nocumento erariale”. Nell’ordinanza si legge tra l’altro che “nel momento in cui – per adempiere gli impegni assunti con il patto corruttivo – Trotta e Costagliola di Polidoro si sono adoperati per far realizzare lavori a beneficio della Paco Beach ed a spese delle casse comunali, hanno pensato di far svolgere detti lavori dalla ditta di Sano Pasquale. Le indagini hanno consentito di accertare che questa scelta non è stata casuale, bensì espressione di rapporti pregressi e già consolidati tanto che, nel corso degli anni, vi sono stati plurimi adattamenti alla ditta in questione, senza mai far ricorso a valutazioni comparative e, almeno per gli ultimi periodi, trascurando la circostanza che la ditta Sano non era più formalmente operativa.

Per quanto riguarda le risultanze delle indagini il gip fa notare che nel corso delle perquisizioni e dei sequestri eseguiti dalla polizia giudiziaria il 25 luglio 2012 si rilevava che le prestazioni fornite al Comune di Procida dalla ditta Pasa di Sano Pasquale non si erano limitate solo a quelle indicate nella fattura n. 66. “Infatti – si legge – sia nel corso delle operazioni che nel prosieguo delle indagini venivano acquisite presso l’ufficio ragioneria dell’ente locale ben diciotto determinazioni di liquidazione (con i relativi ordinativi di pagamento e quietanze tra cui undici a firma del colonnello Trotta e sette a firma del responsabile dei servizi tecnici architetto Salvatore Ruocco per un importo complessivo di 59.813,00 euro. Il giudice ricorda che in base al quadro normativo vigente relativamente al regolamento dei contratti pubblici, il DURC deve essere richiesto per tutti gli appalti, servizi e forniture, per l’aggiudicazione dell’appalto, per la stipula del contratto, all’atto della regolare esecuzione, alla liquidazione di ogni fattura ed all’atto del pagamento finale. E questo, ovviamente, a prescindere dal valore dell’affidamento e dalla procedura seguita ed anche in presenza, come nel caso di specie, di imprenditori unipersonali. “Al contrario – sottolinea invece il giudice nell’ordinanza – all’esame delle determine liquidate dal Comune di Procida al Sano Pasquale tale adempimento non risultava ottemperato non solo dai committenti e firmatari delle determinazioni di liquidazione ma anche dal responsabile del servizio finanziario dott. Vincenzo Roggiero, che si limitava ad apporre a tergo dei provvedimenti il visto per la regolarità contabile dell’atto e per la copertura della spesa impegnata”.

Ma attenzione perché il prosieguo delle indagini farebbe emergere che il ruolo del colonnello Trotta fosse di ben altra valenza. Nel corso della perquisizione nell’ufficio del comandante della polizia municipale, infatti, veniva sequestrata una cartella recante sul frontespizio l’indicazione manoscritta “Sano Pasquale” al cui interno veniva una copiosa documentazione tra preventivi di spesa ed annesse approvazioni. Il problema, però, si fa notare nell’ordinanza, è che “nell’immediatezza le firme apposte su tali preventivi, già di per sé completamente difformi le une dalle altre, venivano confrontate dai carabinieri con la firma apposta dal Sano su una denuncia di furto da lui presentata presso il Comando della Stazione Carabinieri nel giugno del 2000 rilevando che anche quest’ultima era “completamente difforme” rispetto a quelle apposte sui fogli in possesso nel fascicolo di Giuseppe Trotta. “Difformità – scrive ancora il gip – che si rilevava anche confrontando le firme dei preventivi con le firme apposte dal Sano presso l’istituto bancario per quietanza delle delibere di liquidazione”. Quanto basta per far supporre agli investigatori “che in realtà i preventivi di spesa della suddetta ditta individuale fossero pianificati e sviluppati direttamente all’interno dell’ufficio della polizia municipale a prescindere da ogni onere di controllo sulla regolarità contributiva e discale ed a prescindere da ogni monitoraggio preventivo sulla spesa pubblica. A tale ipotesi giungeva puntuale e concreta conferma dall’esame svolto dal consulente tecnico incaricato da questa autorità giudiziaria di analizzare i supporti informativi sequestrati dalla polizia giudiziaria in data 25 luglio 2012 presso l’ufficio del comando della polizia municipale”. Già, supporti informatici ed anche questo è un tassello importante di questa tranche dell’inchiesta, perché si è potuto rilevare con assoluta certezza che i due preventivi datati 23 giugno 2008 e 14 ottobre 2011 erano stati preparati direttamente nell’ufficio del colonnello Trotta, tant’è che nella memoria del personal compute dislocato in quell’ufficio venivano rinvenuti due file rispettivamente con il nome “sanopreventivo.doc” e “prevsano.doc”. Il giudice riporta poi una accurata consulenza che conferma in maniera analitica e ovviamente più dettagliata quanto sopra esposto.

Inutile sottolineare che all’atto della perquisizione non furono trovate le somme necessarie per i lavori, che dunque potevano essere tranquillamente aggiunti a penna e soprattutto non venivano rilevati altri preventivi di spesa forniti da altre ditte: nessuna indagine di mercato dunque, secondo il teorema accusatorio, andava favorito solo e soltanto Pasquale Sano. L’indagine, a un certo punto, comincia a far paura a qualcuno e forse è anche per questo che il 6 agosto 2012 Salvatore Ruocco si presenta presso la Stazione dei carabinieri di Procida e rilascia spontanee dichiarazioni a seguito del sequestro della documentazione e riferisce che l’ente locale disponeva di mezzi idonei e di ben otto operai che – sotto la sua direzione – anche senza una particolare conoscenza professionale o specialistica, avrebbero potuto tranquillamente svolgere alcune delle mansioni che invece erano sovente affidate al Sano, e su tutte spicca naturalmente il trasporto delle transenne. Difficile pensare che per una cosa del genere occorresse, con tutto il rispetto, una ditta esterna, ma a Procida si era arrivati anche a questo.

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