“ESSERE SEMPLICI NON E’ PER NIENTE SEMPLICE”, COSI L’ARTISTA YLENIA PILATO HA COMMENTATO LA MOSTRA GRAFICA A VILLA ARBUSTO SUL VIAGGIO IMMAGINARIO NEL MONDO DEL MITICO ULISSE
L’ARTISTA FORIANA YLENIA PILATO CHE HA SEGUITO LA MOSTRA SI E’ LASCIATA ANDARE A COMMENTI LUSINGHIERI SULL’ EVENTO D’ARTE DI LACCO AMENO :“MI È SEMBRATO DI FARE UN VIAGGIO ONIRICO VERSO UN LUOGO IMPRECISATO DELLA MENTE. LE OPERE TUTTE INSIEME DANNO VITA AD UN PERCORSO VISIVO DOVE SI INTRECCIANO ATMOSFERE EVOCATIVE E SCENE PROSPETTICHE INUSUALI. SE DOVESSI INDIVIDUARE UNA PRIMA TAPPA DI QUESTO VIAGGIO IMMAGINARIO, L'OPERA DI GUIDO SCARABOTTOLO SAREBBE UN GIUSTO INIZIO. MI HA COLPITO IL TRATTO SINUOSO E STILIZZATO DEI SUOI DISEGNI CHE SI PRESENTANO COME UNA RAFFIGURAZIONE IMMAGINIFICA DELL'AMBIENTE MARINO, TEMA ALLA BASE DEL PROGETTO SANLORENZO VOYAGE ADVENTURE DI CUI L'OPERA FA PARTE. LA MIA ATTENZIONE È STATA CATTURATA DA UN DISEGNO IN PARTICOLARE, REALIZZATO CON CARBONCINO, SANGUIGNA E INCHIOSTRI SU CARTA. SI NOTA CHE L'ORIZZONTE PIATTO DELLA SUPERFICIE MARINA È INTERROTTO DALLE ONDE DEL MARE IN TEMPESTA.IL GESTO IMPREVEDIBILE DI SCARABOTTOLO SEMBRA NASCONDERE LA VOLONTÀ DELL'AUTORE DI LASCIARSI STUPIRE, LA POSSIBILITÀ DI CAMBIARE IDEA ALL'IMPROVVISO, IL DESIDERIO DI UN'INCERTEZZA CHE PUÒ GENERARE NUOVE VISIONI”

A Villa Arbusto a Lacco Ameno prosegue la mostra intitolata “Io sono Ulisse”. I disegni sono stati realizzati da Guido Scarabottolo e i testi riportati sull’opuscolo da Giovanna Zoboli. Il testo completo è il seguente:” Io sono Ulisse. Avevo dodici navi. Insieme ai miei compagni vagai per mare, dieci anni. Vidi le onde immense. Le sacre, solitarie valli. La sabbia azzurrina. Vidi la densa caligine che sale dall’acqua. Le orribili tempeste. Le ombrose foreste. Vidi le armi, maledette. I banchetti sontuosi. Il terribile Erebo. Vidi l’oscura notte e le altre rupi. Vidi Dee, giovinette, maghe, ninfe, sirene. Vidi re, giganti, pastori, principi, mangiatori di loto, ciclopi. Vidi mostri. Ma più di tutto amai l’aurora, figlia del mattino, dai capelli d’oro e dalle dita rosate, la fronte cinta di purpuree rose, seduta sul suo trono d’oro. La luce, origine e aurora di tutte le cose, che appare in cielo prima del sorgere del sole.”
Tutte le parole e le frasi utilizzate nel testo sono tratte dalla traduzione del Pindemonte, con queste poi si è proceduto a realizzare una sorta di collage. L’opuscolo illustrato si scopre così dotato di potenzialità davvero infinite. Viene raccontata un’Odissea ai minimi termini. L’espressione finale, “aurora delle cose”, viene dalla Piccola Lettera sui miti di Paul Valery. I disegni dell’illustratore e grafico Guido Scarabottolo sono stati realizzati per il progetto Almanacco per Sanlorenzo e sono stati acquisiti dalla Collezione Farnesina, dove sono esposti come parte della prestigiosa collezione d’arte situata nel Palazzo della Farnesina, sede del Ministero della Salute italiano. Raggruppati sotto il titolo “Io sono Ulisse”, i disegni sono stati commissionati per il volume Almanac N.1 Voyage, un progetto speciale curato da Lissoni Graphx e comprendono una raccolta di cinque piccoli libri dedicati al tema del viaggio, scritti da Giovanna Zoboli e illustrato da cinque artisti italiani, tra cui Guido Scarabottolo. Giovanna Zoboli è nata nel 1962 a Milano, dove vive e lavora. Ha collaborato con numerose case editrici come redattrice, curatrice ed editor. È autrice di poesie, racconti, storie e romanzi per ragazzi e non, editi in Italia e all’estero. Guido Scarabottolo lavora dagli anni settanta come grafico e illustratore per le principali riviste italiane e straniere: dall’Epomeo a Internazionale, dal The New Yorker al The New York Times.
Ha illustrato libri per bambini e non solo per numerose case editrici: da Mondadori alla La Feltrinelli, da Editori Laterza a Topipittori. Fino al 2015 è stato Art director di Guanda Editore. La mostra “Io sono Ulisse” a Villa Arbusto conduce i visitatori in un’esperienza visiva immersiva. I paesaggi marini sono caratterizzati da un tratto allusivo e immaginifico: gli elementi rappresentati sono ridotti al minimo e al pubblico è lasciato il compito di decifrarli. La sconfinata fantasia di Scarabottolo lascia tanto spazio alla propria interpretazione personale. Ogni paesaggio è prima di tutto un paesaggio umano. Non esiste dipinto, fotografia o disegno che illustri un paesaggio senza che abbia avuto luogo una percezione dello stesso, un’esperienza sensibile e soggettiva, a volte anche immaginaria. Di fronte alle varie declinazioni che ne testimoniano la natura mutevole e policrome, risulta difficile definire il paesaggio semplicemente un” genere”, una ” categoria estetica “. Esso è in realtà molto di più e gli artisti questo lo sanno bene: sovente consegnano ad esso la traduzione visiva della loro ricerca, restituendo un’idea atipica di veduta paesaggistica, fortemente personale e autobiografica.Questa impronta umana ,o meglio introspettiva, si ritrova in ognuna delle opere della Collezione Farnesina. L’artista Ylenia Pilato si esprime cosi’:” Ho ammirato le opere durante una bella giornata di sole esposte lungo il viale antecedente all’ingresso di Villa Gingero’. Mi è sembrato di fare un viaggio onirico verso un luogo imprecisato della mente. Le opere tutte insieme danno vita ad un percorso visivo dove si intrecciano atmosfere evocative e scene prospettiche inusuali. Se dovessi individuare una prima tappa di questo viaggio immaginario, l’opera di Guido Scarabottolo sarebbe un giusto inizio. Mi ha colpito il tratto sinuoso e stilizzato dei suoi disegni che si presentano come una raffigurazione immaginifica dell’ambiente marino, tema alla base del progetto Sanlorenzo Voyage Adventure di cui l’opera fa parte. La mia attenzione è stata catturata da un disegno in particolare, realizzato con carboncino, sanguigna e inchiostri su carta. Si nota che l’orizzonte piatto della superficie marina è interrotto dalle onde del mare in tempesta.Il gesto imprevedibile di Scarabottolo sembra nascondere la volontà dell’autore di lasciarsi stupire, la possibilità di cambiare idea all’improvviso, il desiderio di un’incertezza che può generare nuove visioni. Ai miei occhi si è offerto un paesaggio minimale, dal forte segno grafico, ma allo stesso tempo accomodante. Dentro il mondo disegnato dalla sua mano mi sono sentita abbastanza a mio agio, cullata da una storia in divenire che ognuno è libero di leggere e interpretare. Non è un caso che Scarabottolo, nel corso della sua lunga carriera, abbia illustrato moltissimi libri per bambini: essere semplici non è per niente semplice”, conclude l’artista Ylenia.
Foto ricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter
Collaborazione: Ylenia Pilato
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