CRONACAPRIMO PIANO

ESTATE SICURA MISSIONE COMPIUTA

Lo abbiamo chiesto a diversi addetti ai lavori e allora vogliamo domandarlo anche a lei, che in ogni caso opera da un osservatorio privilegiato. E’ giusto sostenere, anche alla luce della gestione dell’ordine pubblico, che quella che sta lentamente andando in archivio è stata un’estate caratterizzata da un turismo diverso, sotto certi aspetti anche meno cafonal o poco raccomandabile? Perché per molti l’impressione si è rivelata esattamente questa…

«Non c’è dubbio che la percezione sia giusta, anche ascoltando una serie di addetti ai lavori c’è la convinzione che sia stata una stagione diversa, con un turismo certamente di tipo e spessore diverso rispetto agli anni precedenti. Dal nostro punto di vista, e mi piace sottolinearlo, il territorio lo abbiamo monitorato senza soluzione di continuità garantendo una costante presenza e di fatto preparandoci a quella che sarebbe stata la stagione estiva, per ovvi motivi più complessa visto il notevole afflusso di vacanzieri. E una considerazione mi pare abbastanza evidente».

Ovvero?

«La realizzazione di determinati servizi, penso su tutti a quelli legati alle affittanze abusive (fenomeno prettamente estivo) e una serie di controlli mirati che ci consentono di poter proporre per il foglio di via obbligatorio soggetti che hanno commesso determinate tipologie di reati, sono indubbiamente disincentivanti per quei personaggi che hanno in animo di sbarcare sull’isola con la finalità di commettere illeciti. Insomma, per quelli che sono i termini di paragone che mi vengono anche rappresentati da colleghi ed operatori del settore, effettivamente si è registrato un turismo diverso. Ma, ripeto, la nostra azione rimane sempre la stessa nel corso dell’anno: i risultati, d’altronde, si ottengono con la continuità dell’azione e del lavoro».

«Sulle truffe agli anziani abbiamo garantito una costante presenza sul territorio ma dobbiamo anche riconoscere il ruolo svolto dagli organi di informazione: in casi del genere, d’altronde, la maggiore diffusione di notizie e il saper fare rete rappresentano un qualcosa di fondamentale»

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La vera battaglia di quest’estate è stata quella contro le truffe agli anziani, battaglia che tra l’altro – numeri alla mano – ha visto le forze dell’ordine uscire nettamente vincitori visto che di fatto questi delinquenti sono stati quasi sempre intercettati ed assicurati alla giustizia.

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«Sicuramente gran parte del “focus” di questa stagione estiva ha riguardato l’attività di prevenzione e repressione di questo fenomeno che dal mio punto di vista è davvero terribile perché va a minare una categoria fragile come la terza età. Abbiamo garantito una costante presenza sul territorio ma dobbiamo anche riconoscere il ruolo svolto dagli organi di informazione: in casi del genere, d’altronde, la maggiore diffusione di notizie e il saper fare rete rappresentano un qualcosa di fondamentale. Questo tipo di attività, abbinato ad una campagna che ci ha visto presenti tramite le nostre stazioni presso le parrocchie, con l’affissione di locandine nei luoghi più frequentati e nei pressi degli uffici pubblici, è stata utile ed ha dato i frutti auspicati: in tanti, appena ricevevano una telefonata sospetta con una richiesta di denaro, hanno capito che era il caso di contattare immediatamente le forze dell’ordine. Questo in diversi casi ci ha consentito di intervenire prontamente sul territorio e soprattutto di fermare i delinquenti di turno, assicurando una pronta risposta. Adesso è importante non abbassare la guardia, perché questo è un deprecabile fenomeno che però, purtroppo, temo si ripeterà».

Il 2023 è stato anche l’anno in cui la movida ischitana ha subito un profondo mutamento. Il New Valentino ha chiuso i battenti ed una icona e riferimento del by night sull’isola, sono state revocate un paio di licenze “C” sulla Riva Destra, sono arrivate alcune ordinanze sindacali. Insomma, il divertimento è parso un po’ rimodulato: meno locali che rimanevano aperti quasi fino all’alba o a tardissima notte e serate a tema e che iniziavano in anticipo rispetto alle abitudini di un recente passato.

«Non c’è dubbio che in una località turistica il divertimento costituisca un qualcosa di imprescindibile, sempre considerando quello che deve essere il rispetto delle regole. In molti casi la movida ha fatto effettivamente registrare un “format” diverso ma questo non ha certamente mutato nella sostanza la nostra attività di controllo. Mi piace ricordare che in ogni caso il nostro obiettivo è quello di tutelare tanto gli avventori – consentendo a tutti di potersi divertire – quanto gli esercenti e i commercianti di poter vivere momenti di allegria e spensieratezza o di lavoro in assoluta tranquillità. E’ chiaro che si guarda con interesse a questa rimodulazione del divertimento, che può rivelarsi nel tempo una scelta azzeccata e vincente».

«In molti casi la movida ha fatto effettivamente registrare un “format” diverso ma questo non ha certamente mutato nella sostanza la nostra attività di controllo. E’ chiaro che si guarda con interesse a questa rimodulazione del divertimento, che può rivelarsi nel tempo una scelta azzeccata e vincente»

L’indisciplina stradale resta sempre il tallone d’Achille di noi isolani?

«Purtroppo sì e questo ad esempio non è una problematica stagionale ma che si registra tutto l’anno. Negli ultimi anni abbiamo ancor più intensificato i controlli e non a caso è cresciuto esponenzialmente anche il numero di sanzioni elevate per violazione alle norme che disciplinano il codice della strada. E’ assurdo che ai giorni d’oggi si possa morire perché qualcuno ha bevuto un bicchiere in più prima di mettersi al volante o magari per una manovra azzardata. I numeri dicono che l’indisciplina, come la definisce lei, c’è e non è un caso che solo in questa estate abbiamo elevato quasi 500 verbali. Mi piace sottolineare che anche questo tipo di attività consente di avere una maggiore aderenza sul territorio».

Avete operato controlli anche in mare. Ma è vero che tra i diportisti c’è davvero chi sottovaluta i pericoli muovendosi alle volte con eccessiva leggerezza e superficialità?

«Si, purtroppo spesso è così. La nostra motovedetta si è resa protagonista di un’azione continua ed incessante non soltanto nell’attività di controllo legata all’area marina protetta Regno di Nettuno. Ma anche in questo settore, mi piace ricordarlo, alla fine quello che fa la differenza è la sensibilità civica: se noi avessimo la capacità di comprendere che con certi atteggiamenti possiamo arrecare un pericolo a noi stessi oltre che al prossimo, si potrebbero prevenire comportamenti che alla fine si rivelano particolarmente pericolosi. Penso alla navigazione troppo vicino alla costa o magari a una velocità eccessiva: la prudenza deve essere un leit motiv non soltanto sulle strade ma anche in mare. Ripeto ancora una volta, lo step che va fatto è senza dubbio quello di una maggiore aderenza al senso civico. E questa riflessione mi porta inevitabilmente a porre l’attenzione anche su un altro problema del quale peraltro di recente sono stato interessato anche da diversi cittadini».

«E’ assurdo che ai giorni d’oggi si possa morire perché qualcuno ha bevuto un bicchiere in più prima di mettersi al volante o magari per una manovra azzardata. I numeri dicono che l’indisciplina stradale c’è e non è un caso che solo in questa estate abbiamo elevato quasi 500 verbali»

Quale?

«Mi riferisco agli incendi che ultimamente hanno rappresentato una vera e propria piaga. Sul nostro territorio purtroppo si sono registrati questi episodi assolutamente deprecabili, che hanno visto “sfregiate” aree boschive anche abbastanza estese perché interessate dalle fiamme. Spesso mi viene rappresentato che non ci sarebbero sufficienti controlli per prevenire questo fenomeno che è intollerabile. Io sono il primo ad essere consapevole che certe cose non si possono tollerare, è chiaro: voglio rimarcare che noi quotidianamente siamo impegnati per la tutela dell’ambiente ma appare anche evidente che è impossibile pensare di avere un carabiniere ad ogni angolo della strada. Allora serve maggiore civiltà e magari anche in questo caso maggiore informazione. Spesso servirebbe non voltarsi dall’altra parte se notiamo atteggiamenti sospetti quanto piuttosto contattare le autorità preposte: tutti dobbiamo diventare paladini e primi difensori del nostro territorio».

In autunno si ripartirà con le campagne che vi hanno visti impegnati nelle scuole con i giovani studenti isolani?

«Assolutamente sì. Ma ripeto, certe cose non hanno una tempistica, a parte ovviamente il periodo in cui gli istituti scolastici non fanno scuola. Non c’è per me una differenza tra il 14 gennaio ed il 15 agosto in tutte le attività che poniamo in essere, e l’interlocuzione con le istituzioni ed il mondo scolastico rappresentano un aspetto fondamentale. Perché ci sono dei fenomeni che possono essere in qualche modo evitati o arginati già parlandone all’interno delle scuole, parlando con i giovani e gli studenti oltre che naturalmente con le varie associazioni che sono attive e presenti sul territorio. Non parlo di riprendere, ma di continuare un’attività già posta in essere lo scorso anno: l’obiettivo è quello di ampliare la sensibilità dei più giovani che rappresentano il presente ma anche il futuro di questo territorio».

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