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Evi, Ghirelli vuole il Polifunzionale

dalla Redazione

ISCHIA. L’idea è tutta di Pierluca Ghirelli. E a ben vedere non è nemmeno così malsana come potrebbe apparire ad una lettura superficiale. Perché spostare gli uffici dell’Evi al Polifunzionale rappresenterebbe la soluzione ideale a molti problemi. Il liquidatore unico dell’Evi ne discuterà con i sindaci nell’assemblea indetta in prima convocazione alle 11:30 del 19 dicembre ed in seconda convocazione il giorno successivo allo stesso orario. Quello del cambio della sede è uno dei sette punti all’ordine del giorno redatto da Francesco Del Deo, cui spetta il ruolo di Presidente.

Quello della sede dell’Evi è un problema reale. Sia perché l’attuale sede di via Leonardo Mazzella è fatiscente e, nonostante una richiesta di ristrutturazione avanzata quasi due anni fa, il proprietario dell’immobile sembra tutt’altro che propenso ad intervenire. Sia perché, d’altro canto, l’idea di riunificare i locali commerciali di Palazzo D’Ambra con quelli di via Leonardo Mazzella offrirebbe l’opportunità di centralizzare tutto in un’unica sede con evidenti ricadute positive sia in termini di ottimizzazione del servizio che di risparmio. Ci sarebbero le aree ex Genesis che sono già attrezzate e pronte all’uso, ma bisogna capire prima quale idea ha il sindaco di Ischia per il futuro di quell’area del complesso Polifunzionale.

Non meno importante è il punto 1 all’ordine del giorno, la ratifica della delibera sulla variazione di Bilancio. La vicenda è ormai di pubblico dominio. A cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, vennero commissionati una serie imprecisata di progetti a vari professionisti dell’isola e della terraferma per sfruttare l’opportunità offerta dai fondi rotativi.

Di quei progetti, poi, non ne è stato realizzato nessuno. Ma le parcelle vanno pagate lo stesso, piaccia o meno. Come se non bastasse, poi, in alcuni casi non è stato nemmeno possibile recuperare gli elaborati dei professionisti. Il caso più eclatante è quello dell’ingegnere Eduardo Capobianco, che ha incassato – o quantomeno ha presentato il conto – quasi quattrocento milioni per un progetto che rientrava nell’ambito di questi fondi rotativi gestiti dall’allora Cisi. In quel momento il consorzio affogava nei debiti e venivano conferiti incarichi del genere, ma l’aspetto ancor più inquietante è un altro: sembrerebbe, e qui il condizionale è d’obbligo, che di questo benedetto progetto negli uffici di via Leonardo Mazzella non ci sia alcuna traccia. C’è il legittimo sospetto che sia stato pagato, ma per la verità è impossibile anche soltanto capire di cosa si trattasse.

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Altro argomento sarà la nomina di un responsabile per la trasparenza e l’anticorruzione. L’Evi chiederà alle sei amministrazioni dell’isola di mettere a disposizione un soggetto a titolo gratuito a rotazione, visto che Evi ha un solo dipendente e questo allo stato dovrebbe controllare se stesso. Infine, l’atto di sottomissione all’Ato, l’ambito territoriale ottimale.

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