Evi, il dato è tratto: il futuro è un Cda a 6
Ieri mattina presso la casa municipale di Ischia l’incontro tra i sindaci isolani, presenti all’appuntamento al gran completo e senza delegati: il primo passo sarà aggiornarsi la prossima settimana per la delibera che sancirà l’uscita dalla liquidazione, poi il “domani” è già scritto
Volendo utilizzare una metafora, magari un po’ complessa ma che rende al meglio l’idea, vi diciamo che il parto è ancora lontano ma che a partire da ieri si conosce il sesso. Il futuro dell’Evi, l’ente che gestisce acquedotti e fognature sull’isola d’Ischia, è ormai delineato nei dettagli e soltanto clamorosi ribaltoni e colpi di scena che all’orizzonte non si intravedono potrà fare in modo che lo stato dell’arte muti più o meno repentinamente. Ieri mattina si è svolta presso la casa comunale di Ischia un incontro tra i sei sindaci (soci del Cisi) isolani e la dimostrazione di quanto il summit fosse importante lo si deduce dal fatto che non c’erano delegati ma tutta la “batteria” di primi cittadini: nel palazzo municipale di via Iasolino sono infatti sfilati il padrone di casa Enzo Ferrandino, Giosi Ferrandino, Giacomo Pascale, Stani Verde, Irene Iacono e Dionigi Gaudioso.
Alla fine scelta la soluzione più logica e indolore, che eviterà frizioni tra la politica locale: scatta adesso la corsa all’interno di ogni Comune per accaparrarsi le ambite poltrone. La presidenza, in quanto socio di maggioranza relativa, potrebbe andare a Ischia
L’oggetto della riunione, come detto, è quello che dovrà essere dell’EVI dopo che l’attuale amministratore Alessandro Condurro ha indirizzato una missiva di fuoco ai sindaci ed alle parti in causa lasciando intendere di non avere più tempo e volontà di proseguire nel suo percorso professionale, intenzione che peraltro aveva più volte manifestato ai suoi interlocutori che però fin qui non hanno inteso raccogliere il grido di dolore. Ma la nota di Condurro stavolta è davvero un aut aut al punto tale che lo stesso è arrivato anche a minacciare lo scioglimento del CISI in caso di nuova assemblea deserta. A quanto risulta, le sei fasce tricolori hanno davvero dovuto dibattere poco per far quadrare il cerchio: il primo step è stato quello di aggiornarsi alla prossima settimana per varare ed approvare la delibera che di fatto sancirà l’uscita dallo stato di liquidazione. Un atto dovuto e di natura meramente burocratica. Per il resto confermate le anticipazioni del nostro giornale, l’orientamento è quello di ricorrere alla composizione di un consiglio d’amministrazione, composto da 6 figure, una in rappresentanza di ciascuna delle municipalità isolane. Una soluzione questa che – come peraltro ampiamente prevedibile – ha messo tutti d’accordo e non creerà frizioni tra gli enti locali. Non si è discusso della presidenza, ma se il trend dovesse essere confermato è verosimile che ad indicarla e ad accaparrarsela dovrebbe essere Ischia, che vanta la quota di maggioranza relativa all’interno del consorzio CISI. Ma questi sono discorsi di cui ci sarà tempo e modo per parlare ed “inciuciare”: nel frattempo la battaglia per le poltrone sarà interna ai Comuni e certamente ci sarà di che divertirsi. E di cosa raccontare, ovvio.