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«I pazienti psichiatrici non si toccano!»: martedì sit in di protesta del Cudas

C’è Cira proveniente dal Leonardo Bianchi, ex manicomio di Napoli. C’è Concetta, accolta vent’anni fa in quella che fu la gloriosa Villa Orizzonte di Barano; C’è Caterina, ricoverata per anni in terraferma e accudita ora con dedizione dagli operatori di quel che resta dell’ex Centro di  Salute Mentale di Ischia. Sono solo tre dei pazienti psichiatrici di quelle oggi definite come comunità-alloggio di Ischia  e che tra pochi giorni potrebbero dover lasciare per sempre l’isola, trasferite in qualche struttura psichiatrica di Napoli e Pozzuoli a causa dell’ennesima scelleratezza perpetrata ai loro danni da parte dell’Asl Napoli2 Nord.  Già, perché il conto alla rovescia,  quello tanto temuto da giorni, sta per terminare: tra meno di una settimana il contratto di appalto della cooperativa responsabile della gestione dei servizi psichiatrici dell’isola scadrà con tutte le inevitabili gravi conseguenze che questo apporterà agli operatori sanitari, ai pazienti e alle loro famiglie. Delle nefaste prospettive di quanto rimasto della Sir, avevamo parlato già qualche settimana fa, sulle colonne di questo giornale, quando avevamo anticipato che i vertici dell’Asl napoletana stavano tergiversando sul proseguimento dei pochi servizi rimasti alla Centro di Salute Mentale di Ischia, manifestando di non voler contribuire economicamente al mantenimento degli stessi e prospettando piuttosto la possibilità di gestirli secondo le modalità di RSA, quali Villa Mercede e cioè dietro lauto corrispettivo di denaro da parte dei pazienti.  Avevamo anche pubblicato un accorato appello rivolto ai primi cittadini dell’isola, affinchè intervenissero, chiedendo all’azienda sanitaria napoletana quali futuro si sarebbe prospettato per nostri pazienti psichiatrici.

Appello che ad oggi, neanche a dirlo, pare non essere stato colto da nessuno delle sei amministrazioni dell’isola. Il 31 Ottobre, nel frattempo, si avvicina, nessuna proroga è stata data, nessun nuovo appalto è stato indetto e dall’azienda sanitaria napoletana non arriva alcun segnale positivo. Perfino di sindacati che due settimane fa avevano chiesto un incontro con  Antonio D’Amore per conoscere le motivazioni per le quali non fosse stato rinnovato nessuno degli appalti in scadenza delle residenze psichiatriche appartenenti all’Asl Napoli2 Nord,  hanno avuto alcun riscontro.  Così, due anni dopo dallo smantellamento della Sir di Ischia, oggi si rischia anche di perdere quei pochi servizi rimasti attivi: il centro diurno, il Giardino dell’Amicizia e le  stesse comunità alloggio  dislocate alla Baia Verde, ristrutturata  di recente per opera della cooperativa che tanto si è spesa in questo ultimo anno per trovare ai pazienti psichiatrici una nuova casa, dopo il disastro di Villa Stefania. Tra sette giorni tutto questo potrebbe non esistere più con i pazienti più gravi che potrebbero essere sballottati nei centri psichiatrici della terraferma e  con gli operatori che potrebbero essere costretti a cercare impiego altrove.  Di rimando, come già avevamo scritto qualche giorno fa, anche l’ospedale Rizzoli perderà ulteriori risorse: alcuni OSS in servizio presso il nosocomio lacchese fanno,infatti, parte della cooperativa che gestisce le comunità alloggio e senza proroga dell’appalto non potranno neppure più prestare servizio all’ospedale isolano.

Un dramma nel dramma, insomma, che colpisce direttamente ed indirettamente tutto il comparto sanitario dell’isola, già a lungo bistrattato. Su questa delicata vicenda e su quanto si prospetta per i servizi psichiatrici di Ischia, è intervenuto, nelle scorse ore, anche il CUDAS. Il Comitato ha, infatti, fissato un sit-in di protesta, davanti l’ex Maternità di Ischia, in via Alfredo De Luca, per martedì 31 Ottobre, giorno in cui scade il contratto di appalto della cooperativa. Il Sit-in si terrà a partire dalle ore 10.00  «Vogliamo la Sir ad Ischia – ha dichiarato Gianna Napoleone  presidente del Cudas – Nessun paziente deve essere trasferito. Basta con le scelte scellerate dell’Asl Napoli2 Nord. I cittadini ischitani hanno il dovere di partecipare a questo sit-in. Girare la faccia dall’altra parte ed inventarsi scuse  serve solo a dimostrare che siamo un popolo stupido L’appello è rivolto soprattutto ai sei amministratori di Ischia. Muovetevi! L’isola di Ischia è una perpetua agonia in materia di Sanità e voi siete gli unici responsabili!» «Diamo voce noi- conclude Egidio Ferrante – agli ultimi, a chi voce non ha ed è costretto a subire scelte e programmazioni che nulla hanno a che vedere con l’inserimento sociale, l’emancipazione e l’integrazione di persone svantaggiate. È una battaglia di civiltà che riguarda tutti».

Sara Mattera

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