ARCHIVIO 2

Evoluzioni giudiziali

Aprendo il giornale del 29 gennaio, due notizie relegate a pag.10, informavano dell’esito dei procedimenti penali che hanno visto coinvolto l’ex ministro della giustizia Clemente Mastella ed il ex senatore siciliano Nino Strano (noto più per aver mangiato la mortadella nel palazzo del senato che per attività parlamentare). Il primo acclara l’inconsistenza dell’accusa, il secondo per inesistenza dei presupposti di colpevolezza. Sulla nostra isola siamo andati in controtendenza e questo giornale venerdì 22, ha titolato “Gli occhi della Prefettura su Enzo Rando”. Si informava, con un lungo articolo, della richiesta dell’ufficio di governo napoletano, per avere una relazione sul predetto. Non desidero fare disquisizioni sulla persona, ma porre in risalto l’attenzione con la quale, uffici di governo e di controllo, seguono le vicende dell’isola d’Ischia. Credo di essere stato tra i primi a denunziare Enzo Rando quando era consigliere comunale di Serrara Fontana e potente assessore al bilancio della giunta di Cesare Mattera. Conobbi il predetto nel lontano 1996 in fase di formazione della lista elettorale per il rinnovo del consiglio municipale di quel comune. Andavo alla ricerca, nella comunità, di giovani laureati  con i quali poter organizzare “una resistenza di civiltà” alla devastazione economica e sociale che il paese stava subendo ed i cui esiti si “gustano” oggi. Arturo Trofa mi parlò di questo ragazzo che militava nelle file della locale sezione di Alleanza Nazionale e fu invitato a più incontri preparatori. Non parlava mai; notai, però, che non gli sfuggiva nulla. Sembrava volesse partecipare alla coalizione ma all’ultimo momento ci disse che non se la sentiva. Lo trovai il giorno dopo candidato con gli avversari con i quali vinse. Mai che si fosse alterato su qualche posizione. Seppi da un amico che stava con lui in Alleanza Nazionale, che partecipava alle riunioni del mio gruppo, per fatto strategico di poter poi a riferire agli avversari i contenuti delle conversazioni e le persone vi partecipavano o che si contattavano. Seppi che era stato “assunto” ai servizi finanziari del Comune di Lacco Ameno e ne fui lusingato essendo un giovane del mio comune. Nella competizione elettorale in cui l’ex. sindaco di Forio, il comunista Monti (allora in carica), era candidato al Senato, lo incrociai notte tempo per le stradine di Fontana, lui di destra, in compagnia di Monti a fare campagna elettorale per il predetto. Era una forma di compromesso storico in salsa paesana di ultima generazione. Mi procurò un sorriso di piacevole sconforto ideologico non immaginando il piacere di cui godette successivamente anche il nostro che poco tempo dopo fece una bellissima prova d’esame, diventando così responsabile dei servizi finanziari del Comune di Forio. Intanto, quale assessore al Comune di Serrara, si dava da fare per la costituzione della società La Torre (rifiuti) che l’anno scorso è fallita (che goduria sarebbe per il prefetto leggersi gli atti amministrativi su quella costituzione), e ad organizzare le attività per i lavori del porto di S.Angelo. Dando vita con amici, parenti ed affini ad una serie di società, interessate agli appalti dei lavori pubblici, banditi dai comuni dell’isola d’Ischia. Qualcuno notò che con discreta cronologicità qualcuna di quelle società centrava sempre l’obiettivo. Questo giornale ne diede notizia infinite volte. Il 5.5.06 pubblicava anche un grafico, che quivi si ripete, rappresentanti i tanti collegamenti. Una serie infinita di denunce piovvero a carico del nostro, indirizzate anche alla prefettura di Napoli, senza che nessuno se ne dolesse. Vi fu addirittura una interrogazione parlamentare. A distanza di oltre dieci anni da quando è incominciato il “fenomeno Rando” e ad oltre un anno da quando è stato condannato e sospeso dalle funzioni lavorative, per effetto della legge Severino, benchè ancora sub-judice, la prefettura di Napoli chiede informazioni. Si potrebbe dire “meglio tardi che mai?” Non lo dico. In dieci anni ho patito (a ben ragione da un certo punto di vista) l’avversione personale del Rando, le considerazioni, i frizzi e i lazzi dei gratificati d’epoca. Abbandonai la politica con un manifesto di denuncia da far tremare i polsi, senza destare interesse. Ho patito l’abbandono di amici della politica, affascinati da sirene affaristiche. Ho letto rapporti di polizia giudiziaria in cui si diceva che gli stimoli agli accertamenti erano “frutto di beghe politiche di paese”. Ho chiesto audizione al prefetto di Napoli. Ho visto il mio paese morire progressivamente. Ed oggi, dopo che i buoi sono scappati dalle stalle, ci vien dato da leggere che “servono informazioni su Rando”?. Il grande Totò avrebbe detto “ma fateci il piacere”. In controtendenza, mi vien, invece, da dire che il Rando, che mai ho incontrato, mi è divenuto simpatico e mi stimola desiderio di difenderlo essendo stato, lui, nella società di oggi, più capace di me? acuntovi@libero.it

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex