CRONACAPRIMO PIANO

Ex Teleposto di Monte Vico, ecco il nuovo appello

Il referente dei V.A.S. scrive alla senatrice Mariolina Castellone ritornando sulla vicenda che ha portato il sito a finire nelle mani dei privati e chiedendo un intervento per restituirlo alla fruizione pubblica

Non si placa a Lacco Ameno la vicenda del cosiddetto ex Teleposto, una struttura che all’epoca il Comune del Fungo non ha rivendicato – anche a causa, a sentire gli attuali amministratori, del periodo in cui ci fu la gestione commissariale che non fece valere il diritto di “opzione” per rilevare l’immobile – e che adesso è finito nelle mani dei privati. Dal momento dell’insediamento di Giacomo Pascale come sindaco dopo le elezioni dello scorso anno il Comune, anche sollecitato da un gruppo di associazioni, sta provando a tornare in possesso dell’ex Teleposto in ogni modo, è stato finanche dato incarico a un legale ma è chiaro che la questione si presenta oltremodo complessa e secondo alcuni di difficile (se non addirittura impossibile) risoluzione. Ma nonostante tutto la battaglia continua e tra i più determinati a portarla avanti c’è l’associazione VAS (Verdi Ambiente e Società) guidata dal dinamico Nicola Lamonica. Il quale è tornato sull’incontro che si è svolto proprio in terra lacchese nei giorni scorsi indirizzando una lettera alla senatrice Mariolina Castellone. Una nota accorata nella quale peraltro Lamonica non si sofferma solo sulla questione legata al Teleposto.

L’attivista esordisce così: “Egr. Senatrice, ho molto apprezzato la disponibilità, la cortesia e l’ascolto che mi ha riservato circa l’ex Teleposto di Monte Vico sabato 6 novembre 2021 a margine del Suo impegno nella sala consiliare di Lacco Ameno; un incontro reso possibile dall’impegno del Suo referente locale Giovanni Iacono a cui rivolgo un sentito ringraziamento. Al detto incontro, tra gli altri, ha partecipato anche il Sindaco Giacomo Pascale che – pur esaltando la necessità di dare al sito una destinazione d’uso compatibile con gl’interessi collettivi destinandolo a Centro di ricerca e di formazione, così come proposto dal mondo della cultura e dell’associazionismo da tempo e riproposto a firma dello scrivente con le Osservazione all’adottato PUC di Lacco A. con delibera di Giunta n. 2 del 6/11/ 2020 – nulla aggiunge di nuovo come Suo impegno istituzionale per l’affermazione di un tale scelta di grande rilievo culturale che oltretutto ha promesso ai lacchesi in campagna elettorale ricavandone certamente un nutrito consenso di voti. A tal proposito gli atti amministrativi fin qui approvati sulla tematica da parte del Sindaco parlano chiaro di evidenti omissioni e tra essi manca certamente il ricorso davanti al TAR Campania per annullare evidenti vizi procedurali e l’ingiustificata fretta avuta dall’Agenzia del Demanio Regionale sulla messa in vendita dell’ex Teleposto”.

Insomma, secondo Lamonica una serie di dinamiche sono avvenute con una fretta a dir poco eccessiva e lo stesso si sofferma più avanti nel dettaglio: “Ad integrazione di quanto ha già in Suo possesso, sottopongo alla Sua attenzione: a) le osservazioni al Puc di Lacco Ameno di cui sono firmatario, depositate al protocollo del Comune prot. 9932-E del 5/10/2020 ( allegato ), non accolte dal progettista del PUC con le Sue controdeduzioni depositate agli atti del Comune con nota 11039-E del 3/11/ 2020 e dalla Giunta Municipale; b) la Delibera di GM n.2 del 06/11/2020 di esame e controdeduzione alle Osservazioni al PUC nella quale potrà anche leggere le motivazioni che hanno consigliato alla Giunta Municipale di Lacco Ameno di respingere la proposta di cui al punto a) sottovalutandone il valore e la differenza che c’è tra vincolo e gestione di un’area con l’istituzione di un’area Parco; una scelta che trova forza sull’apposizione di un vincolo già in essere e che stranamente ha consentito e consente a tanti della citata area di Monte Vico e dintorni (quelli dell’area di Pithecusa, per intenderci ) di superarlo allegramente con l’abusivismo e/o con la compiacenza di vari Enti. In più la scelta amministrativa dell’Amministrazione Pascale nulla esprime in termini di novità sull’area della necropoli da tempo ceduta agli affari di privilegiati privati! Allo stato l’iter del PUC, per quanto mi risulta, è stato bloccato dalla Città Metropolitana di Napoli che – a firma dei Suoi dirigenti Luigi Saviano e Pasquale Gaudino – nel febbraio del 2021 lo ritiene improponibile per mancata coerenza alle strategie a scala sovraordinata”.

Poi rivolgendosi alla senatrice, il referente del VAS prosegue la sua disamina: “La vittoria, egregia senatrice, non è facile e neanche sicura se ad interessarsene della conservazione e qualificazione ad uso pubblico dei nostri beni primari che caratterizzano oltretutto la nostra economia è un gruppo ristretto di cittadini e non scatta invece una volontà popolare unitaria isolana ed istituzionale. Nella certezza del Suo impegno parlamentare anche per i necessari coinvolgimenti tra i diversi e possibili raggruppamenti politici in Senato, sulla scorta degli stimoli socio-culturali che caratterizzano la Sua persona ed il gruppo politico che rappresenta sulla tematica e di quanto andrà a fare unitamente alla Senatrice Loredana De Pretis che finora è intervenuta coraggiosamente in piena solitudine senza peraltro aver avuto riscontri di sensibilità ministeriale e/o inter-istituzionale, confido/ confidiamo per una felice conclusione del caso”. Poi la chiusura: “E’ l’ora della mobilitazione ed agirò/agiremo in tal senso quanto prima! In attesa di essere informato sulle Sue scelte, Le invio i miei più sinceri ringraziamenti anche a nome delle tante pregiate firme che sono in calce alla citata Osservazione al PUC di cui sono il primo firmatario, cordialmente”.

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