ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Fallimento Pegaso, oggi riparte il processo

Riprende stamane il processo per il fallimento della Pegaso, la società che fino al 2007 gestiva la nettezza urbana a Forio. L’udienza verrà celebrata innanzi alla settima sezione penale, collegio C, del Tribunale di Napoli. Di fatto, siamo ancora alle battute iniziali di un procedimento che dalla scorsa primavera ha già visto due lunghi rinvii: il primo lo scorso giugno, a causa di un difetto di notifica dell’avviso di fissazione dell’udienza per uno degli imputati, Franco Monti, l’ex sindaco di Forio e presidente della Pegaso, rinviato a giudizio assieme a Salvatore Serpico, ultimo presidente della società. Il rinvio all’udienza del 25 ottobre fu nuovamente vanificato a causa di un’anomala composizione del collegio giudicante: uno dei tre magistrati era infatti impegnato in un corso di aggiornamento professionale. Oggi sarà il giorno in cui saranno sollevate alcune eccezioni preliminari da parte dei difensori: l’avvocato Michele Calise, legale di fiducia di Salvatore Serpico, è intenzionato a eccepire la nullità del decreto che dispone il giudizio per genericità del capo d’imputazione, mentre i colleghi Ilaria Zarrelli e Giancarlo Di Meglio, difensori di Franco Monti, avanzeranno una richiesta preliminare di proscioglimento nel merito, sulla scorta di alcune valutazioni già effettuate in sede di udienza preliminare dal giudice e di ulteriore documentazione che verrà allegata. Se entrambe le eccezioni dovessero essere rigettate, il dibattimento entrerà subito nel vivo: dovrebbe già comparire il primo teste, il professor Bocchini, curatore fallimentare della Pegaso, uno dei principali accusatori degli ultimi amministratori della società, deputata a gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Forio fino al fallimento, dichiarato nel 2011 dal Tribunale di Napoli. Bocchini puntò il dito soprattutto sull’insufficienza del canone, a suo dire del tutto inadeguato a far fronte ai costi del servizio e alla già consistente massa debitoria, che rese vana anche l’estensione della quota di partecipazione pubblica. Monti e Serpico sono dunque chiamati a difendersi dall’accusa, lanciata dalla Procura, di aver provocato in modo fraudolento la bancarotta della società. All’esito dell’udienza preliminare, come si ricorderà, il Gup Miranda dispose invece il proscioglimento per gli altri imputati: l’ex presidente Pietro Russo, e i componenti del collegio sindacale, Enzo Ferrandino, Oscar Rumolo, Domenico Miragliuolo e Antonio Siciliano. La Pegaso, società nata nel 1991 con la maggioranza del capitale coperta dal Comune di Forio, evidenziò sin da subito gravi difficoltà economico-finanziarie, protrattesi per un quindicennio, fino a quando nel 2007 il “core business” dell’azienda, cioè la raccolta e gestione dei rifiuti, venne ceduta alla neocostituita “Torre Saracena”. Il definitivo stop a ciò che rimaneva della Pegaso, in liquidazione dal 2009, fu decretato dal Tribunale partenopeo nel 2011.LA CRONISTORIAUna vicenda che nasce nei lontani anni ’90La vicenda affonda le sue origini nei lontani anni ’90, quando la Pegaso, istituita nel 1991, gestisce nel Comune di Forio il servizio di raccolta dei rifiuti oltre al trasporto pubblico e i servizi cimiteriali. La società, inizialmente costituita con un capitale coperto al 51% dal Comune e per il restante da operatori privati, evidenzia sin da subito gravissime difficoltà economiche e finanziarie, con un’esposizione debitoria che cresce progressivamente, rendendo necessaria già dopo pochi anni una ricapitalizzazione per fronteggiare le perdite, ed estendendo la quota di partecipazione pubblica al 71%. Misure che tuttavia non frenano per nulla l’aumento dei debiti e che rendono evidente, sin dal 2001, la totale inadeguatezza delle stesse.Nondimeno, l’anno successivo l’ente comunale rinnova il contratto con la Pegaso, ma il destino dell’azienda non cambia, che precipita lungo un piano inclinato in un’autentica voragine, continuando ad accumulare perdite e debiti. Il curatore fallimentare della Pegaso, l’avv. Bocchini, lanciò in tempi non sospetti precise accuse verso i presunti responsabili del naufragio societario, sottolineando l’impossibilità di fronteggiare i costi del servizio per mezzo di un canone manifestamente insufficiente e affermando che la situazione era chiarissima sin dalla fine degli anni ’90.Secondo il curatore, l’ultimo amministratore della società, Salvatore Serpico, ha la grave responsabilità di non aver posto tempestivamente  fine allo stillicidio dichiarando il fallimento della società, contribuendo quindi al pesantissimo aggravamento della già enorme situazione debitoria. Il “core business” dell’azienda, cioè la raccolta rifiuti solidi urbani (insieme ai servizi cimiteriali), viene infine ceduta alla nuova società, Torre Saracena, costituita nel 2007. La Pegaso, o meglio quel che ne resta, si trascina per un altro paio d’anni, fino a essere messa in liquidazione volontaria al termine del 2009, con Salvatore Serpico che da amministratore diventa liquidatore. Formalmente, la fine dell’agonia arriva nel 2011 per mano del Tribunale di Napoli. Francesco Ferrandino

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex