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False residenze, un esercito di indagati

La Procura della Repubblica ha disposto la proroga di indagine per 140 soggetti che avrebbero falsamente attestato di risiedere in uno dei Comuni isolani per ottenere una serie di benefici tra IMU, trasporti marittimi e non solo. Ma il numero dei soggetti coinvolti nell’inchiesta potrebbe allargarsi: e non si esclude il coinvolgimento di impiegati comunali…

Che ci fosse un’attività intensa delle forze dell’ordine, lo avevamo già raccontato lo scorso anno. Quando, per inciso, riferimmo di un costante andirivieni da parte delle forze dell’ordine dai municipi isolani e in particolare dagli uffici Anagrafe. Un indizio chiaro, inequivocabile, dell’attività che si stava ponendo in essere. E, in un territorio in cui le residenze fittizie e di comodo sono diffuse almeno quanto l’influenza nel periodo invernale, non ci volle molto a capire che l’attenzione degli agenti del commissariato di polizia, guidati dal vicequestore Ciro Re, si fosse spinta in quella direzione. Un’informativa confezionata con dovizia di particolari e indirizzata all’autorità giudiziaria ha poi scoperchiato un vaso di pandora e adesso vede potenzialmente nei guai un esercito di persone. Ma di cosa sono accusati i soggetti in questione? Si sarebbero spinti fino al punto di falsificare documenti pur di ottenere vantaggi fiscali, agevolazioni tributarie e persino benefici nel settore dei trasporti. La strategia, ormai consolidata in alcuni contesti familiari, prevedeva la dichiarazione di false residenze, un sistema che – secondo le indagini – si configurerebbe come una vera e propria truffa. Un meccanismo diffuso, adottato da diversi nuclei, e che di recente è finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura.

L’indagine riguarda la presunta frode delle false residenze a Ischia, un fenomeno che ha portato la Procura di Napoli a notificare ben 140 avvisi di proroga delle indagini ad altrettanti cittadini, tutti ufficialmente residenti a Napoli. L’ipotesi accusatoria è chiara: molti di loro avrebbero ottenuto certificati di residenza fittizi nei sei comuni dell’isola, intestando gli immobili come prima casa. Tuttavia, una serie di verifiche condotte dalle forze dell’ordine ha evidenziato irregolarità, facendo emergere l’ipotesi che tali documenti fossero falsi. Questo sistema avrebbe generato un duplice effetto: da un lato, un danno erariale alle casse municipali ischitane; dall’altro, un vantaggio fiscale immediato per i finti residenti, i quali hanno beneficiato di sgravi sulle imposte locali. Ma facciamo un passo indietro e ricostruiamo l’evolversi delle indagini condotte dalla Procura. Nelle ultime ore, è stata notificata una nuova tranche di avvisi a cittadini napoletani che hanno dichiarato di risiedere a Ischia. Si tratta di un fenomeno tutt’altro che isolato: il numero degli indagati è già elevato, ma potrebbe aumentare ulteriormente, visto che le indagini sono ancora in corso e i magistrati intendono proseguire con ulteriori accertamenti. Il fascicolo, dunque, assume proporzioni significative.

Le accuse mosse dalla Procura di Napoli – in particolare dal pool che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Amato – riguardano il reato di falso e truffa. Ma quali sono, nello specifico, i vantaggi per i presunti finti residenti? Il principale è legato all’Imu: chi dichiara di avere la propria prima casa a Ischia paga un’imposta notevolmente ridotta, privando il Comune di un’entrata economica rilevante. Un discorso simile vale per le agevolazioni fiscali previste nei contratti di compravendita immobiliare: chi acquista o vende una prima casa gode di incentivi che non sarebbero concessi per altre tipologie di immobili. Un altro beneficio riguarda i trasporti: i residenti ufficiali dell’isola hanno diritto a portare la propria auto a Ischia anche durante il periodo estivo, oltre a usufruire di tariffe agevolate per i traghetti. Un risparmio significativo, se si considera il costo elevato delle traversate per i non residenti. E noi isolani sappiamo benissimo cosa vuol dire pagare un biglietto residente (spesso comunque salato, ma questa è un’altra storia) piuttosto che a tariffa piena. Una differenza di non poco conto, specialmente se sull’asse tra Ischia e la terraferma ci si muove abbastanza spesso, specialmente nel periodo estivo.

L’indagine è partita circa un anno fa, in seguito come detto ad una minuziosa attività investigativa del commissariato di Ischia. Tutto ebbe origine quando vennero fermate anche a normali posti di controllo diverse persone – in alcuni casi anche soggetti “poco raccomandabili” – che alla visione del documento di identità risultavano sorprendentemente residenti in uno dei Comuni dell’isola. Circostanza questa abbastanza sorprendente soprattutto per coloro che erano già noti alle forze dell’ordine e dei quali di fatto si conosceva il domicilio napoletano. Da allora, le verifiche si sono estese progressivamente agli altri comuni dell’isola, utilizzando metodi investigativi tradizionali: sopralluoghi presso le abitazioni dichiarate, controlli incrociati sui consumi delle utenze durante i mesi autunnali e invernali, analisi della frequenza scolastica dei figli e delle abitudini di vita degli interessati. Incrociando questi dati, gli inquirenti hanno raccolto riscontri significativi che rafforzano l’ipotesi accusatoria.

Il numero dei presunti finti residenti continua a crescere e la Procura sembra pronta a muoversi con nuovi provvedimenti. Terminati gli accertamenti, gli indagati riceveranno gli avvisi di conclusione delle indagini, passo preliminare verso un possibile processo. Chi non riuscirà a dimostrare di risiedere stabilmente a Ischia e di possedere un’abitazione realmente adibita a prima casa avrà una sola possibilità: risarcire il Comune per il danno arrecato, cercando di evitare il procedimento penale. Sul fronte delle indagini, resta aperta un’ulteriore questione: il possibile coinvolgimento di impiegati comunali che, consapevolmente o meno, avrebbero ratificato le richieste di residenza senza effettuare i dovuti controlli. Un aspetto che la magistratura non esclude di approfondire nei prossimi mesi. E che davvero potrebbe far scoppiare una di quelle “bombe” che potrebbero avere conseguenze inimmaginabili: in quest’ultimo caso, infatti, non ci sarebbe risarcimento che tenga. Intelligenti pauca…

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2 Commenti

  1. Tra spopolamento giovanile e diminuzione delle nascite, ogni residente è prezioso, perché anche elettore…

  2. Mi stupisce che solo nel 2024-2025 si siano accorti di questo fenomeno. L’isola si spegne e spopola a settembre, tutti i falsi residenti rientrano a casa(la vera residenza) ed a Maggio si torna nella falsa residenza. Sotto periodo elettorale il politico di turno fa da autista porto sezione elttorale e viceversa per ill voto.
    Tutti i vari “parchi di palazzine” sparsi per l’isola sono popolati da questi elementi. Basa un drone che sorvola l’isola in una calda sera s’estate ed uno ricontrollo in una fredda sera di gennaio,ed e’ facile capire chi manca all’appello anche se residente storico….Nel mio vicinato ne conosco quattro…..

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