LE OPINIONI

IL COMMENTO Palomba, Legnini e la fiera delle illusioni

Non so per quale strano motivo mi è capitato, in questi giorni, di associare in maniera del tutto inconsapevole due eventi di per sé completamente avulsi, l’uno dall’altro. In due contesti opposti, ambiti differenti, con protagonisti che nulla hanno a che vedere. Da un lato la conferenza stampa a Napoli del commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto, a Ischia e Casamicciola, Giovanni Legnini. Dall’altro la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata dal Prefetto Claudio Palomba e riunitosi nel palazzo di governo cittadino, a seguito dei continui atti di criminalità, le aggressioni, le violenze che vengono perpetrate, soprattutto da parte e a danno di giovanissimi. Quanto accaduto a Capodimonte, con le due ragazze sfregiate dall’acido e con il coinvolgimento di una zia appena 22enne, autoaccusatsi dell’episodio, meriterebbe un capitolo a parte per la sua crudezza e inaccettabilità. 

Quale può essere il punto di contatto tra i due fatti? Perché la mente tende ad avvicinare due eventi tanto diversi tra loro.

Ebbene, alla fine, una risposta c’è. In entrambi i casi si avverte forte la sensazione di trovarsi di fronte ad un dejavù, un tentativo di chiudere la stalla quando i buoi sono già usciti. La sensazione di provvedimenti tardivi, non risolutivi, che servono più che altro a sentirsi a posto con la coscienza. Nel caso della sicurezza sul territorio di Napoli, ma la cosa può riguardare anche l’isola d’Ischia senza alcun dubbio, la riunione del comitato per l’ordine pubblico non servirà ad un bel nulla. E’ amaro dirlo ma sarà così. Se mettessimo in fila tutte le ore che nella stanza della Prefettura sono state utilizzate per dibattere sulla questione criminalità, sugli strumenti da adottare, le misure da prendere, i provvedimenti e le sanzioni, otterremo un tempo imprecisato. La mia lunga esperienza di cronista da strada mi porta a ricordare decine di questi vertici, cui hanno preso parte negli anni ministri, rappresentanti della istituzioni, di destra e di sinistra, sindaci, colonnelli, marescialli, capitani e brigadieri, commissari e comdandanti, prefetti e questori, docenti e filosofi, dotti medici e sapienti. Risultato? Quasi il nulla. La criminalità continua ad assestare i suoi colpi, la deriva di una parte dei giovani prosegue imperterrita tra sprezzo delle regole e mancanza di rispetto. Al termine dei vertici è tutto uno stringersi le mani, darsi appuntamento, firmare protocolli e tanti buoni propositi. Fino alla prossima escalation di violenza, al successivo allarme, fino al prossimo limite superato e alla nuova convocazione in Prefettura. E’ così anche per il post terremoto. Perché ad esso si lega, in maniera drammatica e indissolubile la questione degli abusi edilizi, qualcosa di cui sento parlare, in relazione ad Ischia, fin da quando sono bambino e di tempo, vi assicuro, ne è passato davvero tanto. Le ultime notizie sono che la ricostruzione post-terremoto del 2017, che colpì Casamicciola ed in misura minore altri comuni dell’isola, potrebbe avviarsi concretamente grazie all’ordinanza firmata dal Commissario di Governo Legnini, che “semplifica, anche in deroga alla legislazione in vigore, le procedure per l’accesso ai contributi, e permetterà ai proprietari degli immobili danneggiati (tra 1.050 e 1.100 quelli censiti) di fruire del terzo condono edilizio”. Il provvedimento stabilisce che “solo” gli abusi che realmente determinano danno al paesaggio possono ricevere parere negativo dalla Soprintendenza. L’ordinanza commissariale fa riferimento ad abusi “tollerabili”, diversi da quelli “gravi”. Provvedimenti evidentemente necessari, rispetto ad una realtà che per l’isola rappresenta da sempre un’emergenza. Oggi la priorità, ci mancherebbe, è avviare il processo di ricostruzione delle zone terremotate, ridare dignità a tante famiglie e uscire dall’impasse che blocca la situazione da quasi cinque anni. La questione dell’abusivismo edilizio, però, va affrontata in maniera importante, strategica e definitiva. Ma per adesso va bene così. Tutto risolto quindi? E’ solo un auspicio. Forse un’illusione. Sia nel primo caso, che nel secondo, il timore è che si tratti solo dell’ennesimo tentativo di nascondere la polvere sotto al tappeto. 

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