Fase 2 Covid, da Progetto Ischia un protocollo per la ripresa
Il gruppo Progetto Ischia ha indirizzato al presidente De Luca un documento contenente alcune proposte per sostenere lle attività economiche e sociali e soprattutto Ischia dopo lo spartiacque del 4 maggio

Un protocollo condiviso tra Regione, istituzioni locali e rappresentanti di categoria che segua condizioni prioritarie di sicurezza e che al tempo stesso permetta il rilancio dell’economia locale durante l’avvio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. É questa la sintesi della proposta inviata da Progetto Ischia (gruppo costituito da professionisti ischitani quali Luigi Iacono, Roberto Iacono, Andrea De Siano, Antonello De Rosa, Celestino Iacono, Palma Iacono, Giuseppe Arturo, Gigi Lista, Roberto Monaco e Graziano Petrucci), al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Alcuni giorni fa, infatti, il presidente della Giunta regionale, si era appellato a tutte le istituzioni, forze politiche ed imprenditoriali della Regione Campania, affinché avanzassero alcune utili proposte o idee per sostenere la ripresa delle attività economiche e sociali su tutto il territorio campano, dopo la fine del lockdown nazionale prevista, salvo ulteriori proroghe da parte del Governo, a partire dal prossimo 4 Maggio. Garantire la ripresa della vita economica e al tempo stesso evitare una nuova diffusione del contagio da Covid, sarà, infatti, una bella sfida per tutte le Regioni italiane che, in ogni caso, onde evitare una recessione economica di lungo raggio, non potranno restare con le attività produttive ferme ancora per molto.
Il gruppo di professionisti di Progetto Ischia ha così ritenuto opportuno indirizzare un proprio documento propositivo all’amministrazione campana, contenente alla base l’idea della creazione di un protocollo che vada a tutela e garanzia anche e soprattutto delle due isole flegree Ischia e Procida e delle loro attività economiche. Protocollo che, in primis, dovrebbe osservare, oltre ad alcune condizioni prioritarie per la salute pubblica tra l’altro già in vigore quali distanze di sicurezza, dispositivi di protezione individuale, tracciamento, test sierologici e tamponi su larga scala,differenziazione delle misure di contenimento per fasce d’età e aree geografiche, igienizzazione dei luoghi di lavoro e incentivazione dello smart working con limitazioni del contatto sociale, anche l’ Attivazione di un piano di sicurezza aziendale che consideri le specificità delle differenti categorie di attività e dei luoghi di lavoro, l’individuazione di un Covid Manager o responsabile della sicurezza aziendale e l’ uso razionale di test diagnostici e di monitoraggio dei dipendenti delle aziende ogni 15 giorni per la realizzazione di un percorso virtuoso, unitamente alla tutela del lavoratori più vulnerabili con rilevazione giornaliera della temperatura e alla redazione di un sub protocollo per la gestione di eventuali casi di positività.
«Nel riflettere sulla sequenza più appropriata – hanno scritto i professionisti nel documento indirizzato a De Luca – l’amministrazione regionale potrebbe prendere in esame le specificità di differenti categorie di attività: scuole e università con misure di scaglionamento degli orari dei pasti ed intensificazione delle pulizie unitamente ad attività di e-ìlarning; attività commerciali al dettaglio, per gradi con la valutazione di un numero massimo di persone consentito al loro interno; attività sociali, come ristoranti bar etc, con orari di apertura limitati e numero massimo di persone consentito». «Riteniamo, inoltre indispensabile- scrive ancora il gruppo Progetto Ischia- che la Regione chieda al Governo di inserire tra le misure per uscire dall’emergenza economica Covid 19, l’approvazione in parlamento, insieme, agli interventi economici necessari a superare l’emergenza contemporanea, norme utili a superare la quarantennale vicenda dei condoni edilizi e la contemporanea apertura di cantieri necessari a migliorare la compatibilità paesaggistica ed ambientale delle strutture condonate, senza le quali parlare di investimenti e lavoro sarebbe vuota retorica». Sulla scia di queste parole, Progetto Ischia ha quindi proposto “l’apertura immediata di alcune attività per la conseguente manutenzione straordinaria ed ordinaria. Attività quali quelle balneari, per la cura e il montaggio delle strutture, opere di manutenzione utili alla riapertura; attività nautica per la manutenzione natanti nei porti e nelle rimesse edilizie, attività agricole per la cura dei vigneti; attività edilizia per la manutenzione ordinaria e straordinaria di strutture ricettive, case e giardini e varie altre attività all’aperto, fermo restando ovviamente le condizioni di sicurezza di base”.
Per l’isola di Ischia e Procida inoltre, nel documento, viene proposto “l’avvio di un percorso Merci protette che arrivano dalla terraferma, sanificando furgoni e camion da parte delle aziende di servizi del territorio; la sospensione dei tutti i tributi almeno al 31 dicembre 2020 al fine di diminuire la pressione fiscale alle imprese e favorirne così l’uscita dalla crisi; la redazione di un progetto Eco sostenibile utile a promuovere un modello capace di valorizzare l’ambiente e la salute e al tempo stesso rilanciare l’attività economica e turistica di Ischia e Procida; l’apertura di tutte le attività ricettive turistiche, termali e balneari in modo graduale almeno dal 1 giugno 2020 unitamente all’apertura di negozi, boutique e simili nel rispetto delle misure essenziali”. «Le sudette proposte- hanno concluso i professionisti di Progetto Ischia – da considerare per la Fase 2, sono necessarie per il rilancio dell’economia e del sistema turistico. Nel contempo, Progetto Ischia, rimane a disposizione per ogni ulteriore contributo».