Fede e tradizione con la prima grande festa patronale, santa Restituta apre al turismo religioso sull’isola
Oggi a Lacco Ameno si concludono i festeggiamenti in onore di Santa Restituta, insieme a San Giovan Giuseppe della croce, patroni indiscussi e super venerati dell’isola d’Ischia.Intanto corre sul filo delle comunicazioni dei social una fIlosofia che ciascuno fa sua e cioè: “Che nessuno tocchi le feste patronali”. In sintesi, questo il messaggio perentorio su Internet dei sostenitori e difensori della tradizione e della fede in Cristo e nei propri santi patroni. Infatti, col primo appuntamento della buona stagione,delle feste patronali sull’isola che è iniziano proprio con Santa Restituta, nei giorni scorsi è scattata fra la gente comune del paese e nella nuova “piazza mediatica” ossia Facebook, dove imperversano migliaia di affiliati isolani di ogni ceto sociale, mestiere, professione e cultura, una vasta campagna di sensibilizzazione in favore delle feste patronali sull’intero territorio dell’isola d’Ischia per la specifica ragione che esse, oltre a rafforzare lo spirito della fede nella osservanza, migliorano la capacità di considerarle patrimonio storico, sociale e culturale insostituibile negli usi e costumi consolidati da secoli delle nostre genti di mare e di terra. Ma un nuovo dato che di fatto sconfessa, senza possibilità di scampo, i nemici dichiarati delle feste patronali sull’isola, è quello che le vede annoverate nei programmi turistici di Enti di settore pubblici e privati sotto la voce ”Turismo Religioso” con tanto di descrizione circostanziata per porre in risalto le sue straordinarie peculiarità. Quindi fede, tradizioni e turismo religioso spiegano oggi più di ieri, l’interesse a rispettare, difendere e conservare le feste patronali che piacciono ai turisti ed a noi ischitani con le quali, tra l’altro, siamo cresciuti ed abbiamo vissuto gli anni belli della nostra fanciullezza, fino all’età della ragione dove abbiamo capito, che non possono essere la chiesa addobbata, il suono delle campane a festa, lo sparo degli spettacolari fuochi pirotecnici quale fragorosa e gradita percezione della festa, le artistiche, colorate luminarie stradali che invitano al buon umore ed alla condivisione delle giornate e serate festive, la processione imponente via mare e via terra ad “invadere” con la presenza dei propri santi patroni e con la forza della grazia i luoghi al suo passaggio; dicevamo, non possono essere tali situazioni a respingere o rinnegare una festa di popolo che affonda le sue radici nel lontano passato di molte generazioni, e che alla fine dei conti, esse feste, hanno contribuito più di qualsiasi altra componente a scrivere la storia ricca e fantastica della nostra millenaria isola. Pertanto, una festa patronale come quella di Santa Restituta, che ha aperto il ciclo delle feste patronali sull’isola e che si concluderà oggi con la processione fino all’ospedale Rizzoli e con l’ atteso spettacolare sparo dei fuochi pirotecnici, si è fino ad oggi svolta con il fascino delle sue belle luminarie, e che nel tardo pomeriggio di sabato nella Baia di San Montano è stata con non poche emozioni, rievocata e celebrata con la tradizionale e sacra rappresentazione figurata, il martirio e l’arrivo sulla spiaggia della giovane Santa di Cartagine, e che ieri 17, giorno solenne dedicato alla Santa e oggi stesso 18 maggio, vedrà il suo culmine con lo spettacolo dei fuochi pirotecnici finali, non può non essere considerata primo polo d’attrazione per i turisti presenti in questo periodo sull’isola, senza nulla togliere alla sua naturale matrice religiosa. Quella di Santa Restituta è la prima festa grande patronale ischitana dell’anno, e fa da battistrada a tutte le altre nel generale programma della politica del Turismo Religioso in atto nell’ isola d’Ischia. Le nostre feste patronali di punta, quali quelle di Santa Restituta il 17 maggio a Lacco Ameno, San Vito a Forio il prossimo 15 giugno, San Giovan Giuseppe della Croce a Ischia Ponte l’ultima settimana di Agosto e San Michele Arcangelo a Sant’Angelo il 29 settembre, insieme a tutte le altre feste patronali minori che si svolgono nei sei comuni e frazioni della nostra isola, nel periodo della nostra stagione turistica che va da aprile ad ottobre, rappresentano con i propri inconfutabili valori religiosi, il grande patrimonio di storia antica e moderna in cui sono configurate le culture più vive e presenti di un popolo legato da sempre al senso della tradizione per le cose grandi e piccole, religiose e laiche, ma tutte importanti nel lungo percorso della propria esistenza. Questo popolo è il popolo ischitano che fin dalle sue origini si è risollevato soltanto festeggiando e sconfiggendo sul campo il “nemico” con il lavoro, la fede e il sorriso.
Antonio Lubrano (antoniolubrano1941@gmail.com)
foto di Giovan Giuseppe Lubrano