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Federalberghi, la carica di Sepe Visconti: L’isola apra un nuovo corso

Cosa ti ha spinto a presentare la tua candidatura a presidente della Federlberghi?

La mia candidatura è partita da un dato di fatto inoppugnabile: la Federalberghi è stata messa all’angolo. Questa associazione dovrebbe essere la più potente sull’isola di Ischia, rappresentare una lobby, invece ha scarso peso sulle trattative che si svolgono sui tavoli istituzionali. In questi anni è stata presieduta da una persona (Ermando Mennella, ndr) che non è riuscita a dare spessore alla propria carica e questo ha fatto sì che la Federalberghi si indebolisse. Partendo, quindi, da queste considerazioni e venendo io da un’esperienza da assessore a Casamicciola, durante la quale credo di aver svolto bene il mio incarico, ho maturato l’idea di propormi come possibile presidente dell’associazione. Sono convinto che quanto ho acquisito sia applicabile anche in questo contesto con risultati apprezzabili.

Sembra, però, che la tua candidatura non abbia ricevuto apprezzamenti plebiscitari.

Non lo nego. Diverse persone si sono mostrate piuttosto reticenti nei miei confronti in quanto secondo loro non sarei adatto a ricoprire questo incarico causa mancata esperienza nel campo turistico. A loro rispondo che essere presidente di Federalberghi non significa necessariamente dirigere un albergo, ma piuttosto lavorare nell’ottica di dare uno spirito collegiale all’associazione e trattare in maniera adeguata con le istituzioni competenti.

Lo scetticismo nei tuoi confronti è più di natura pratica o ideologica?

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Mettiamola così: non di rado capita che si faccia resistenza al nuovo, per timore di cambiare. Tuttavia, credo fermamente che oggi Federalberghi, nella fase di debolezza in cui si trova, necessiti di aprire un nuovo corso ed io vorrei tanto che gli albergatori mi accettassero all’interno della loro associazione anche solo come socio onorario per far sì che tutto questo accada. Tra l’altro vorrei anche aggiungere una cosa…

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Prego.

So come vincere l’eventuale scetticismo di qualcuno. A metà mandato, dopo due anni e mezzo, sottoporrò il mio eventuale mandato ed operato a verifica: se il bilancio sarà negativo e non soddisferà le aspettative allora mi dimetterò. Così darò un’adeguata garanzia, credo, a chi teme di fare un salto nel buio affidando la presidenza dell’associazione a un “non albergatore”. Anche se a questo punto non posso fare a meno di osservare che pure Ermando Mennella non possiede più un albergo da tre anni eppure è ancora in carica e non ha mai pensato di dimettersi. Lo stesso Mennella che, tra l’altro, ha avuto la spudoratezza di dire che la mia candidatura non è accettabile in quanto sono “un esterno” al settore turistico…e lui allora cosa è in questo momento, se non un esterno come me?

Cosa significherebbe voltare pagina per l’associazione?

Sicuramente apportare benefici sia all’interno sia nel rapporto con le istituzioni. Mi spiego meglio. Oggi la Federalberghi non è più un gruppo forte e compatto in cui tutti gli albergatori si sentono rappresentati, ma anzi sembra che vengano tutelati molto più gli interessi delle grandi catene alberghiere. I piccoli albergatori che invece rappresentano la stragrande maggioranza sull’isola di Ischia, non solo non vengono interpellati quando si prendono determinate decisioni, ma non ne sono neppure messi a conoscenza. Tutto questo ha portato Federalberghi a perdere in questi anni la metà dei propri associati. Questo è un trend che va assolutamente invertito e non a caso, qualora venissi eletto, istituirò una clausola di solidarietà, che consisterà nel fare quadrato attorno ad un iscritto nel momento in cui questo dovesse avere a che fare con qualsivoglia tipologia di difficoltà. Quanto al rapporto esterno con le istituzioni, è necessario aprire un dialogo con la Regione Campania ma non solo. La stessa associazione, quindi, dovrebbe fare politica proponendo agli amministratori locali e regionali delle strade da intraprendere. Cosa che purtroppo non è accaduta, anzi la Federalberghi spesso le decisioni le ha subite. Bisogna tornare a fare da pungolo alla politica, è indispensabile, anche perché c’è un dato su cui bisognerebbe riflette.

Quale?

L’isola non ha ricevuto nessun finanziamento per il miglioramento del settore turistico.  L’area flegrea che ha registrato 170 mila presenze ha ricevuto almeno 800 milioni di euro, mentre Ischia che conta 3 milioni di presenze, nulla. Inoltre, nell’ultimo anno la città di Napoli è cresciuta a dismisura per indotto turistico, mentre ad Ischia non abbiamo visto nessun miglioramento su questo fronte e non siamo stati in grado di intercettare alcunché di quei nuovi flussi. Vuol dire che la politica intrapresa da Federalberghi, semmai ne abbia mai intrapresa una, si è rivelata totalmente sbagliata e non è stata in grado di presentarsi in modo adeguato non solo alle istituzioni regionali per ottenere i finanziamenti, ma neppure ai turisti.

Qual è la ricetta ideale, allora?

Sicuramente Federalberghi dovrebbe approfittare ora più che mai della presenza di Giosi Ferrandino all’europarlamento per presentare un progetto turistico per l’isola di Ischia che venga finanziato nelle giuste sedi. Inoltre, dovrebbe anche interagire con il senatore Domenico De Siano affinché approdi in Parlamento una legge straordinaria post sisma. Anche queste sono attività che un presidente dell’associazione albergatori dovrebbe fare, invece di limitarsi soltanto a partecipare ad eventi di promozione turistica, distribuendo brochure informative. 

Qual è l’endorsement che ti ha fatto più piacere?

Sicuramente mi ha fatto piacere ricevere il sostegno di alcuni albergatori anche importanti che mi hanno riferito che qualora io diventassi presidente di Federalberghi, aderirebbero all’associazione o comunque tornerebbero a farne parte. Ma mi ha colpito anche il sostegno di tanti giovani. Alcune settimane fa, ad esempio, mi trovavo per strada, ed un gruppo di ragazzi che non conoscevo mi ha fermato dicendomi che si auguravano che io diventassi il nuovo presidente di Federalberghi. Davvero non me lo aspettavo, sono sincero…

Allo stato dell’arte, secondo te queste elezioni si faranno oppure no?

Penso proprio di sì. La mia candidatura ha posto sotto gli occhi di tutti un problema non trascurabile: ossia che le cose stanno andando molto male ed è quindi necessario eleggere un nuovo presidente che riesca a coordinare l’associazione nel miglior modo possibile.

Quale sarà, la prima cosa che farai qualora diventassi presidente dell’associazione albergatori?

Sicuramente convocherò gli stati generali del turismo. Questo è un passo che ad Ischia va fatto perché è necessario creare una concertazione di tavoli tematici tra professionisti del settore per studiare tutti insieme come poter riscrivere il futuro di questa terra meravigliosa e straordinaria.

In conclusione, cosa vorresti dire a quanti sono ancora titubanti in merito alla tua candidatura?

Che se mi permetteranno di guidare l’associazione, arriveranno risultati sicuri, tangibili ed immediati. Se eleggeranno Riccardo Sepe Visconti un domani avremo insieme un posto in prima fila sulle decisioni economico-turistiche e l’isola conterà moltissimo. E andrà lontano, così come merita…

Gaetano Ferrandino

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