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Federalberghi, voto al veleno il 14 dicembre con “sgambetto” ai terremotati

ISCHIA – Habemus datam! Finalmente il 14 dicembre è stata convocata l’Assemblea ordinaria di A.I.A. Federalberghi per discutere del tanto agognato rinnovo delle cariche sociali. A partire dalle 10 del mattino e fino alle 18.00, i soci iscritti alla Federalberghi e in regola con i pagamenti potranno esprimere il proprio voto. Dalle scarne e poche notizie che giungono dall’attuale presidenza e dai “conservatori” che intendono dare fiducia al modus operandi fin’ora attuato, sappiamo soltanto che il presidente Ermando Mennella non dovrebbe ricandidarsi.

Poche le notizie note fin ora. Sappiamo solo che la possibilità di presentare le candidature è riservata ai soci che potranno consegnare la candidatura in segreteria presso la sede Aia Federalberghi o inviarla tramite pec fino alle 19.00 del 13 dicembre, giorno antecedente a quello delle votazioni, in modo da stilare un albo dei candidati. Potenzialmente, quindi, i soci potrebbero non sapere a quale candidato affidare il proprio voto se non il giorno prima di recarsi alle urne. Un procedimento abbastanza singolare che permetterebbe a qualsiasi socio di proporre la propria candidatura a meno di 12 ore prima dell’inizio delle votazioni, anche senza conoscere, quindi, l’eventuale programma. Insomma niente campagna elettorale per rinnovare le cariche di:  Presidente, del rappresentante eletto ogni 40 aziende o frazione, dei 5 membri in rappresentanza delle categorie alberghiere, dei 12 membri in rappresentanza delle Delegazioni di zona e di 1 presidente del Comitato dei Giovani Albergatori.

I rumors sulla candidatura di Luca D’Ambra dei Giardini Ravino sono ormai una certezza. Un nome che pare abbia raccolto un consistente numero di consensi e che potrebbe fungere da collante vista l’evidente spaccatura che sta minando l’unità stessa dell’importante associazione di categoria. La candidatura del proprietario del celebre parco botanico di Forio, che vanta anche un certo numero di camere per il pernottamento, si inserirebbe nel solco della continuità, raccogliendo non pochi consensi tra le fila di coloro che preferiscono un approccio conservatore alla gestione dell’importante associazione degli albergatori. Che Riccardo Sepe Visconti, invece, aspiri alla delicata e importante carica è noto a tutti. Da mesi il direttore di iCity sta portando avanti una persuasiva e capillare campagna elettorale che ha sviscerato, in maniera a dir poco sfaccettata, fin dai primi giorni dell’estate, la proposta dell’ex assessore al Turismo del comune di Casamicciola. Nonostante ciò, a un paio di settimane dalle elezioni, non si sa ancora se effettivamente Riccardo Sepe Visconti avrà diritto alla candidatura. Nonostante abbia ricevuto la delega dall’hotel Gran Paradiso, e sia di fatto diventato un socio, non è ancora giunta comunicazione ufficiale sulla legittimità della sua candidatura. Un silenzio che di certo scombussola e disorienta gli oltre 50 soci di Federalberghi che hanno dato fiducia all’editore di iCity, con in testa Giampaolo Castagna de La Pergola, che poco più di una settimana fa ha inviato una dura missiva al presidente nazionale di Federalberghi, Bernabò Bocca. L’albergatore in una lettera forte e decisa ha racchiuso, in 7 punti le principali richieste dei filo-viscontiani, scontenti della rotta intrapresa negli ultimi anni dalla Federalberghi isolana, che però, ad oggi, non ha ancora ricevuto alcuna risposta.

Intanto giungono notizie che potrebbero infuocare questi ultimi giorni prima delle elezioni del 14 dicembre. Secondo più di una testimonianza, nella tarda serata di ieri, sarebbe giunta una Pec ai soci di Federalberghi che potrebbe limitare il diritto di voto dei gestori di alberghi che hanno avuto le proprie strutture danneggiate dal terribile sisma del 21 agosto del 2017. Le modalità di voto per rinnovare le cariche di Federalberghi prevedono che “uno” non valga affatto “uno”. Ovvero, al voto singolo di ogni socio va aggiunto anche un ulteriore voto ogni scaglione di contribuzione che il singolo albergatore ha corrisposto a Federalberghi. Lo scaglione di contribuzione è pari a 516 euro. Piegati dalle conseguenze del sisma, molti albergatori terremotati non hanno avuto modo di pagare le proprie quote. Per loro, potrebbe prospettarsi il proverbiale danno oltre la beffa. Non solo danneggiati dal sisma, ma anche limitati nel proprio diritto di voto per rinnovare le cariche di Federalberghi.

Una fiscalità reputata da non pochi soci e anche dal buon senso una vera e propria discriminazione che potrebbe alterare il gioco di forze in ballo in vista di elezioni che si prospettano quanto mai infuocate e comportare per gli albergatori vittime del terremoto di Casamicciola un riduzione del diritto di voto che limiterebbe la voce di una frangia di imprenditori che in questo periodo, al contrario, dovrebbe essere presa in maggiore considerazione.

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Antonello De Rosa

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