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Caro Benzina: in Francia morti e feriti, a Ischia si accetta di pagare anche 2 euro al litro

ISCHIA – Caro Benzina, la Francia protesta. Ci sono morti e feriti. A Ischia invece la benzina costa anche 50 centesimi in più rispetto al litro d’oltralpe, ma il tutto viene accettato con rassegnazione. Più di 200 mila persone sono scesa in piazza sabato in diverse zone della Francia per protestare contro il caro benzina. I manifestanti hanno organizzato piiú di 2.000 blocchi di strade, impedendo l’accesso ad aree di servizio, centri commerciali e supermercati. Il motivo di tale mobilitazione? Il movimento dei gilet gialli (chiamati così perchè I manifestanti, come segno distintivo, hanno scelto proprio le Itipiche giacche gialle catarifrangenti) protesta contro la politica di aumento dei prezzi del carburante, che a partite dal 2019 saliranno di 6 centesimi al litro per il diesel e di 3 centesimi per la benzina, fino al 2022.  il gpverno mira a rendere meno costosa la benzina rispetto al diesel, per diminuire le sfoglie di inquinamento. Le manifestazioni sono state caratterizzate da diversi momenti di tensione e scontri con la polizia. Si contano più di 200 feriti, 6 gravi e anche un morto, un manifestante è stato investito nel sud della Francia proprio durante una manifestazione, provocando la morte divina donna.

E a Ischia? Nonostante i distributori segnino perennemente cifre da capogiro, tra le più alte d’Italia l, le piazze rimangono vuote. Anche se segnali di malessere non mancano tra gli automobilisti, che esternano il proprio disappunto, condiviso da non pochi automobilisti, stanchi di spendere cifre esorbitanti per utilizzare la propria autovettura. Ma tutto si ferma a una semplice lamentela che non sfocia in una protesta organizzata. Nessun grido di protesta l, solo un profondo senso di malessere ogni volta che ci si ferma a guardare le cifre affisse di fianco ai distributori.

n Francia è bastata solo l’idea di arrivare a spendere quasi 1 50 euro al litro per mettere a ferro e fuoco le strade francesi, in Italia e soprattutto a Ischia la benzina che tocca è spesso sfonda il tetto di 2 euro suscits solo qualche malumore, a malapena condiviso su internet. Sull’isola verde vince la pigrizia e si continua ad accettare di avere la benzina a cifre tra le più alte d’Europa. La benzina costa 2 euro o poco meno? L’isolano accetta di buon grado, senza nemmeno progettare una protesta o un mobilitazione che possa quanto meno accendere i riflettori su una faccenda che impoverisce, ad ogni sosta dal benzinaio, il consumatore ischitano. Nemmeno le promesse, ancora non mantenute, dal vice premier Salvini di eliminare le accise hanno suscitato da parte degli automobilisti la volontà di chiedere quanto dichiarato in campagna elettorale. Il modello francese non suscita impeti di ribellione, Ischia, le isole e tutta la nazione preferiscono sfogare sui social la frustrazione piuttosto che gridare a viva voce la richiesta di aver il costo della benzina equiparato alle altre realtà dell’unione europea.

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