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Fermiamo le riprese, ma non le auto

Nei giorni scorsi ho ricevuto la mail di un noto ed apprezzato professionista ischitano. Il quale, dopo aver letto le mie riflessioni a proposito del traffico che regna sulla nostra isola facendola letteralmente da padrone, si era complimentato per i concetti espressi (e gliene sono grato) sottolineando anche l’importanza di continuare a battere su questo tasto. Ha ragione e in fondo grazie anche alle sollecitazioni sue e di diversi cittadini – di diverso genere ed estrazione, e questa è la prova di quanto la tematica sia profondamente sentita – che vogliamo ritornare sulla delicata questione, specificando però che il pessimismo, o meglio la rassegnazione, cominciano seriamente a farla da padrone.

Andiamo con ordine. Ho seguito parte del convegno svoltosi venerdì mattina presso il Bar Calise di Piazza degli Eroi, promosso e organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Napoli. Il dibattito mi è parso decisamente interessante, assolutamente nulla da eccepire poi sulla qualità e lo spessore professionale del parterre dei relatori. Ma a un certo punto sono andato via: perché, a parte qualche soluzione magari suggestiva (diminuire il numero di parcheggi e posti auto per disincentivare il cittadino all’uso della macchina), molti degli interventi mi hanno ricordato la scena di un film già visto. O meglio, già sentito: il solito passaggio, ad esempio, sul fatto che ad Ischia abbiamo più veicoli che cittadini residenti – o siamo lì, per non voler essere completamente disfattisti – è una di quelle “litanie” che ormai abbiamo imparato a memoria, almeno come succedeva con la poesia di Natale quando eravamo bambini. Capisco che chi arriva dalla terraferma e si trova davanti questi dati strabuzza gli occhi, ma noi, capirete… ci abbiamo fatto il callo. A un certo punto ho anche pensato che il mio udito facesse cilecca o che magari la giornata non fosse quella giusta per percepire e soprattutto recepire determinati concetti, ma poi a confortarmi ci ha pensato Salvatore Lauro. L’armatore ed ex senatore della Repubblica, a un certo punto è stato chiarissimo: «Questi sono concetti che io ripeto non da ieri ma da dieci, se non addirittura quindici anni». A quel punto, complice anche un altro impegno, ho deciso di abbandonare il campo e dirigermi altrove, essendo peraltro il nostro giornale già ottimamente rappresentato da Sara Mattera, Giovan Giuseppe Mazzella e Franco Borgogna.

Ma è il nostro rapporto col traffico che proprio non funziona ed anche la visione che in fondo ne abbiamo. Chi ormai come seconda professione ha quella di sparare a zero su Casamicciola Terme ha rimarcato come in questi giorni l’assenza dei vigili urbani avesse causato un traffico infernale. Anche perché, agli autobus che in due fasce orarie raccolgono gli studenti della scuola termale che devono recarsi in vacanza a Ischia, si aggiungono pure gli attori che occupano una carreggiata e il porto perché stanno girando il nuovo film di Muccino. A dire il vero lo sapevamo tutti, ma noi isolani abbiamo la pretesa del kaiser che debbano essere fermate le riprese, e non le macchine. Suvvia, è inutile, affoghiamo talmente nel traffico che con tutta la volontà anche un esercito di vigili servirebbe a poco. In fondo, se i semafori sulla Piripissa sono stati spenti definitivamente (e questo ha favorito anche degli incidenti) un motivo ci sarà pure: meglio che il traffico scorra da solo. E poi, a voler mettere il dito nella piaga, pensate che tra via Alfredo De Luca e via Michele Mazzella (con Piazza Antica Reggia off limits causa “varco attivo”, una idiozia bella e buona di questi tempi – almeno nelle fasce orarie critiche e di notte – e sfido chiunque a dimostrare il contrario) nell’orario di uscita delle scuole anche cento pizzardoni potrebbero fare qualcosa contro chilometri e chilometri di auto? E prepariamoci al peggio, quando i mezzi a due ruote per cause climatiche finiranno in garage. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: mobilità alternativa o muerte. Tertium non datur. Buona domenica a tutti voi.

gaetanoferrandino@gmail.com

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Brunella Clemente

Risiedendo temporaneamente in costiera amalfitana, ho potuto constatare l’abissale differenza sugli usi e costumi degli automobilisti, dei turisti ed anche dei vigili urbani del posto, rispetto a quelli isolani…
A Forio ad esempio, salvo in poche limitate aree del centro, si parcheggia impunemente in divieto di sosta, rendendo impraticabile il passaggio di auto e soprattutto di pedoni, si percorrono tratti più o meno lunghi in senso vietato e si sosta temporaneamente per sbrigare faccende varie, con estrema leggerezza in doppia fila!
Tutte abitudini consolidate che qui non si possono mettere in atto in alcun caso…pena multe a raffica e sguardi di rimprovero da parte di tutti!
È pur vero tuttavia che sull’isola il parcheggio è troppo costoso, soprattutto in inverno e che i trasporti pubblici sono insufficienti a colmare le esigenze dei residenti che sono costretti, se non abitano proprio sul corso, ad usare l’auto per fare qualunque cosa.
Dove sono finite le navette interne di collegamento delle strade comunali?
Le persone anziane, già soggette all’isolamento fisiologico dell’età, sono praticamente agli arresti domiciliari!
Si fanno solo chiacchiere a vuoto nonostante sia chiaro a tutti qual’è il vero problema: Anarchia tollerata per assenza di tutto!

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