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Ferrandino, Savio e Trani a confronto nel dibattito organizzato da “Il Golfo”

Un’ora e poco più, il tempo sufficiente per lasciarsi ascoltare dai presenti (nella splendida cornice della Corte degli Aragonesi, un fiore all’occhiello nel cuore di Ischia) ma anche per non tediare gli stessi. Si può sintetizzare così il confronto tra i tre candidati alla carica di sindaco d’Ischia – Enzo Ferrandino, Gennaro Savio e Gianluca Trani in rigoroso ordine alfabetico – che non potevano che scegliere il nostro giornale per raccontare alla cittadinanza quelli che sono i progetti per il paese e anche scambiarsi qualche simpatica punzecchiatura. Una piattaforma, quella de Il Golfo, scelta dai contendenti all’unanimità per l’equidistanza e la serietà professionale da sempre manifestata dal nostro giornale, abituato a fare informazione… punto.  Il resoconto integrale di questo incontro dibattito, moderato dal coordinatore Gaetano Ferrandino, sarà pubblicato nell’edizione di domani del nostro giornale, ragion per cui ci limitiamo oggi a qualche particolare. Gennaro Savio sfoggiava una camicia rossa che definire appropriata è la banalità più grossa che si possa scrivere. Più istituzionalmente eleganti Enzo Ferrandino e Gianluca Trani, che indossavano entrambi abito elegante e camicia ma se non altro facevano a meno della cravatta. I due commercialisti, che a meno di clamorose sorprese sono coloro che si giocano la vittoria finale, sono stati decisamente pacati, pensando più alle proposte che non a scambiarsi “saette”, ci sono state poche frecciate e nemmeno così pesanti. L’esponente del PCIML, invece, ha voluto a più riprese ribadire quanto a suo dire sia stato fatto poco per il paese negli ultimi anni, addossando le colpe ad entrambi i suoi avversari.

I temi trattati, e di fronte ai quali i candidati dovevano rispondere entro un delimitato arco di tempo (dai due ai tre minuti a seconda dell’argomento, complimenti a tutti e tre per aver sempre rispettato le regole) hanno spaziato su una serie di tematiche che attanagliano Ischia e più in generale l’isola intera. Si è partiti dal traffico, passando poi per un problema decisamente ad esso collegato quale l’ambiente. Si è discusso poi anche della fonte di sostentamento del nostro territorio, e cioè del turismo, passando poi per il lavoro, che un po’ alla volta sta diventando una piaga anche sullo “scoglio” che una volta certo non presentava impicci del genere. Il quesito in questione, tra l’altro, è stato formulato dai due opinionisti del nostro giornale presenti in sala e cioè Giovan Giuseppe Mazzella “Mizar” e Graziano Petrucci. Andando più nello specifico non poteva essere omesso l’argomento spinoso delle società partecipate.

Alla fine ci sono stati i tre minuti canonici (a testa) per l’appello agli elettori e qui si poteva rischiare l’incidente diplomatico tra chi dovesse “esibirsi” prima o dopo. Alla fine per rompere gli indugi si è pensato bene di procedere ad un sorteggio, organizzato in maniera velocissima dal cortese e disponibile staff del Coquille. All’estrazione ha provveduto il più giovane presente in sala, il piccolo Simone Savio, figlio di Gennaro, che è stato benevolo col padre cui è toccato l’onere di chiudere il confronto. Al termine qualche stretta di mano, una foto celebrativa e poi via, di corsa verso una campagna elettorale dai ritmi frenetici, che non prevede ed ammette soste. Perché a nove giorni dal responso delle urne, manco a dirlo, chi si ferma è perduto.

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