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La Patriarca in visita a Casamicciola, stoccata a Legnini

Il deputato di Forza Italia, accompagnato da una delegazione della ex maggioranza, ha visitato i luoghi della frana e poi del sisma del 2017. E non è mancata una bordata al commissario per l’Emergenza: «Inutile sbandierare la richiesta di 500 milioni se poi non si ha una vaga idea di quelli che sono gli interventi necessari per la ricostruzione»

Una tappa ischitana, o meglio casamicciolese, per una visita ai luoghi della frana del 26 novembre e prima ancora a quelli ammalorati dal sisma del 26 novembre. Nel mezzo una tappa a Piazza Bagni, per l’incontro con comitati e associazioni, oltre che con una ampia delegazione della ex maggioranza della cittadina termale, con in testa Giovan Battista Castagna. Il deputato di Forza Italia Annarita Patriarca si è concesso un sabato da full immersion sull’isola partendo da un primo step nel quale – proprio nel corso del summit con politici e associazioni – non ha risparmiato una “stoccata” a Legnini («non è normale sparare sui giornali che servono 500 milioni di euro e poi a precisa domanda non saper rispondere in che maniera saranno spesi nel dettaglio» ed elogiato anche l’ex primo cittadino Castagna: «Ha dato un grosso contributo alla stesura del decreto, i suoi consigli e suggerimenti sono stati preziosi. Ha lavorato nell’ombra ma mettendosi a disposizione del paese». Dopo la tappa nella “baracca” al Maio, dove caratterizzanti sono stati gli interventi di Mario Romano e Fenina Senese, a Piazza Marina si è concessa ai giornalisti.

Nell’incontro con i comitati lei ha fatto una sottolineatura relativa al commissario Legnini che ha chiesto quattro-cinquecento milioni, ma non ha spiegato come intendeva spenderli. Questo, per usare un eufemismo, sembra averle dato molto fastidio, giusto?

«Quando ci è stato chiesto il motivo per cui in questo primo provvedimento non avevamo risposto a tutte le richieste del territorio, abbiamo provato a spiegare le nostre ragioni avendo partecipato a tutti i lavori della commissione. Subito dopo la finanziaria questo è stato lo sforzo maggiore che potevamo fare, rendendoci conto però che con questa cifra non era possibile far fonte a tutte le esigenze del territorio. Ci è stata poi criticata la scelta di non predisporre tutte le somme necessarie e noi, a quel punto, abbiamo chiesto di avere una pianificazione reale dei danni e delle tipologie d’intervento per avere un quantum da predisporre per ogni necessità. Il quantum, ahimè, non ci è ancora arrivato e vorremmo capire come muoverci con le attività commerciali e le attività coinvolte. Ci piacerebbe capire in cosa devono consistere la ricostruzione, la dislocazione e la monetizzazione, ma fino a quando non avremo un quadro chiaro dello stato dell’arte non possiamo sapere qual è la cifra che serve. Pertanto gli 85 milioni recuperati in una fase particolare, ma nell’immediatezza, sono una prima risposta importante per la celerità con cui arriva».

Quali sono le sue sensazione in merito alla visita che ha fatto nei luoghi colpiti dalla frana del 26 novembre?

«La prima sensazione è quella che ti si stringe il cuore nel vedere tanta devastazione. Si ha subito la percezione che Casamicciola è un territorio ferito da troppo tempo ed è stato bruttissimo constatare che ci sono ancora le macerie del terremoto accanto ai danni causati dall’ultima alluvione. Dovremmo smuovere le acque e spingere in una direzione contraria per dare un po’ di speranza a questo territorio martoriato. Per riassumere le mie sensazioni su quello che ho visto potrei utilizzare la parola disagio».

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Nel corso della mattinata l’esponente politico ha incontrato comitati e associazioni a Piazza Bagni e poi si è intrattenuta con i terremotati nella “baracca” di Piazza Maio

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La visita dell’Onorevole Patriarca è legata anche alle imminenti elezioni in due comuni isolani tra cui anche Casamicciola Terme?

«Siamo soggetti politici e qualsiasi cosa facciamo è, inevitabilmente, in chiave politica. Io oggi sono qui il giorno dopo l’approvazione del decreto proprio perché vogliamo capire cosa c’è da fare nei posti colpiti da questa tragedia e perché vogliamo ascoltare le persone in difficoltà. A margine di un incontro che ha queste prerogative e queste priorità, è naturale interfacciarsi con i riferimenti politici di parte del territorio. Io spero che il rilancio di Casamicciola parta da una classe politica che si ricompatta sui temi fondamentali perché questo territorio ha bisogno adesso più che mai di risposte e di certezze. Ecco, siamo qui anche per dare a Casamicciola una coalizione forte che permetta ai casamicciolesi di risorgere».

Il partito sull’isola forse ha bisogno di ripartire?

«Stiamo ricostruendo Forza Italia un po’ dappertutto e Ischia politicamente ha un ruolo strategico non indifferente, ma in qualità di coordinatrice provinciale di Forza Italia posso dire che il nostro obiettivo è quello ridare nuova linfa al partito in tutta la provincia, non solo qui. Attorno alle idee del centro-destra moderato stiamo cercando di convogliare le migliori energie che la politica e i territorio riescono a darci. Ischia, sotto questo punto di vista, è una nuova sfida, ma possiamo ancora contare sull’aiuto di alcune persone come Giovanni Castagna che sono la storia del nostro partito sul territorio locale. Con lui e con altri amici che ci supportano stiamo ricostruendo un tessuto importante anche per l’isola».

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