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FESTA DELLA MAMMA, regina feconda della famiglia Trinitaria.

La prima ‘Festa della mamma’ risale in Italia al 1956, quando Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera (Imperia), prese l’iniziativa di celebrare la festa della mamma a Bordighera, al teatro Zeni. E lo stesso Raul Zaccari il 18 dicembre 1958- insieme ad altri senatori – presentò al Senato della Repubblica un disegno di legge tendente a ottenere l’istituzione della festa della mamma, iniziativa che suscitò il solito lungo ed ipocrita dibattito che si prolungò anche nell’anno successivo! La Festa comunque prese ugualmente campo in tutta Italia, anche grazie all’iniziativa di don Otello Migliosi esemplare Parroco di Tordibetto di Assisi, in Umbria, il 12 maggio maggio 1957: l’idea di don Otello fu quella di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica, ma nel suo valore religioso e cristiano. Inizialmente fu celebrata l’8 maggio (ricorrenza della Supplica a NS del S. Rosario di Pompei) e solo dopo il Duemila la data fu spostata alla seconda domenica di maggio come avviene tuttora. Desideriamo allora riflettere su questa stupenda solennità con le parole dell’Esortazione apostolica sull’amore nella famiglia “Amoris laetitia” di Papa Francesco: “La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa”, così esordisce il Papa argentino. “Ogni casa è un candelabro” e Francesco riporta le parole del Salmista: “La tua sposa come vite feconda / nell’intimità della tua casa;/ i tuoi figli come virgulti d’ulivo / intorno alla tua mensa/. Ecco com’è benedetto / l’uomo che teme il Signore./ Ti benedica il Signore da Sion/”. Gesù Cristo afferma: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò”(Gen 1,27). Prosegue il Papa: “La coppia che ama e genera la vita è la vera ‘scultura’ vivente (non quella di pietra o d’oro che il Decalogo proibisce), capace di manifestare il Dio creatore e salvatore. Perciò l’amore fecondo viene ad essere il simbolo delle realtà intime di Dio. Infatti la capacità di generare della coppia umana è la via attraverso la quale si sviluppa la storia della salvezza. In questa luce, la relazione feconda della coppia diventa un’immagine per scoprire e descrivere il mistero di Dio, fondamentale nella visione cristiana della Trinità che contempla il Dio il Padre, il Figlio e lo Spirito d’amore. Il Dio Trinità è comunione d’amore, e la famiglia è il suo riflesso vivente”(‘Amoris laetitia’, 11). Famiglia deriva da ‘fàmulus=servo, servitore, schiavo, sottomesso’. “E ’ significativo che nell’Antico Testamento la parola che compare più volte dopo quella divina (Yavè-Signore) è ‘figlio’ (ben), un vocabolo che rimanda al verbo ebraico che significa ‘costruire’(banah). Per questo nel Salmo 127 si esalta il dono dei figli con immagini che si riferiscono sia all’edificazione di una casa, sia alla vita sociale e commerciale che si svolgeva presso la porta della città: “Come frecce in mano a un guerriero sono i figli avuti in giovinezza. Beato l’uomo che ne ha piena la faretra: non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta a trattare con i propri nemici”(‘Amoris laetitia’, 14). Grande Papa Francesco a illustrare che “l’attività generativa ed educativa è, a sua volta, un riflesso dell’opera creatrice del Padre”(op. cit., 29). A Gesù Cristo Pasquale i discepoli dissero (Mt 19,10): “Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”. Ed Egli rispose loro: “Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso”-.

*Pasquale Baldino – Responsabile diocesano Cenacoli Mariani, docente Liceo, poeta (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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