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Paura a Casamicciola, sventato nella notte il rischio alluvione

Una notta insonne, trascorsa con il terrore che potesse accadere il peggio, con il ricordo della terribile alluvione del 2009 che inevitabilmente ritornava alla mente come un “fantasma” dalla cui ombra era impossibile liberarsi. Vigili del fuoco, tecnici comunali, dipendenti e finanche il sindaco Castagna a presidiare nottetempo l’alveo di via Senigallia, che era ostruito e che – a causa delle pesanti piogge che flagellavano la cittadina termale e l’isola in genere – ha davvero fatto temere conseguenze poco piacevoli ed in grado di minare la pubblica incolumità. Un pericolo che la responsabile dell’UTC casamicciolese, Agnese Cianciarelli, aveva già segnalato alle autorità competenti scrivendo alla Regione Campania e nello specifico alla direzione generale Governo del Territorio, Lavori Pubblici e Protezione Civile. I quali però, per un disguido di natura telematica, hanno avuto modo di leggere la richiesta di “SOS” soltanto cinque giorni di ritardo, quando la mail è stata nuovamente indirizzata e prontamente (e finalmente, aggiungiamo noi) ricevuta).  Tutto aveva avuto inizio lo scorso 21 dicembre, quando nell’area interessata si era verificata una frana di dimensioni tutt’altro che irrilevanti, che però di fatto ostruiva l’alveo, andando di fatto a creare lo stesso pesante effetto che si verificò otto anni fa, quando il “tappo” esplose e un fiume di fango e detriti travolse tutto quello che incrociò lungo il suo cammino. Nella giornata di ieri, però, la grande paura è ritornata e sono stati nuovamente tessuti i contatti con la terraferma, che ha subito disposto un intervento teso ad evitare il peggio soprattutto a causa del nubifragio che imperversava sull’isola. E così è stata disposta la rimozione – autorizzata da uno stanziamento inizialmente verbale – dei detriti oggetto della precedente frana, che ha costretto a un superlavoro gli operai della ditta incaricata, che hanno agito sotto lo sguardo attento – come detto – di Agnese Cianciarelli, Giovan Battista Castagna e il consigliere comunale Nunzia Piro.

Dopo la grande paura, nella mattinata di ieri la burocrazia ha messo a posto le cose, mettendo per iscritto quanto era stato autorizzato d’urgenza a voce. E così è arrivata anche una comunicazione indirizzata al primo cittadino Giovan Battista Castagna e al responsabile del Genio Civile di Napoli, Ennio Ciervo, avente ad oggetto “smottamento costone imbocco alveo tombato Cava Senigallia, autorizzazione alla spesa di complessivi 15.000 euro per la disostruzione dell’imbocco, la messa in sicurezza e il trasporto a rifiuto del materiale franato”. La nota trasmessa al palazzo municipale riassume peraltro in maniera chiara quanto accaduto. Inizialmente si legge che “con nota prot. 15400 del 21 dicembre 2017, qui pervenuta via pec ed acquisita in data 27 dicembre l’arch. Agnese Cianciarelli, responsabile dell’area tecnica del Comune di Casamicciola Terme, richiedeva un intervento urgente per uno smottamento di terreno dalla pendice che aveva occluso l’imbocco del tratto tombato dall’alveo Cava Senigallia. Non essendo stato possibile recarsi sull’isola per le avverse condizioni atmosferiche che impediscono, tuttora, i regolari collegamenti con la terraferma, il dott. Ennio Ciervo, funzionario responsabile della Difesa Suolo del Genio Civile di Napoli, a seguito di contatto telefonico con l’arch. Cianciarelli, riferiva quanto accaduto e, acquisite le foto dell’evento franoso, ha relazionato in merito, evidenziando come l’occlusione dell’imbocco dell’alveo Senigallia potesse costituire un grave pericolo per la pubblica e privata incolumità. Suggeiva, pertanto, di intervenire senza indugio con una spesa omnicomprensiva valutata in euro 15.000”. Una somma necessaria per eliminare davvero in tempi celerissimi lo stato di pericolo venutosi a creare. La nota, non a caso, si conclude con l’architetto Massimo Pinto che scrive: “Tanto premesso, con la presente lo scrivente formalizza l’autorizzazione, già formalizzata per le vie brevi il 27 dicembre 2017, all’intervento di disostruzione dell’imbocco del tratto tombato della Cava Senigallia, la messa in sicurezza ed il trasporto a rifiuto del materiale franato. Il Comune di Casamicciola Terme è individuato quale soggetto attuatore dell’intervento e la UOD 12 Genio Civile di Napoli eserciterà le funzioni di Alta Sorveglianza predisponendo il decreto di impegno della spesa, imputando la stessa sul capitolo 2126 del bilancio regionale”.

E adesso un paio di considerazioni. La prima: già la fretta con cui da Palazzo Santo Lucia hanno stanziato i 15.000 euro (seduta stante, roba che si vede solo in casi di urgenza estrema e “allarme rosso”) rende l’idea di quanto il pericolo fosse concreto e imminente. La seconda non può che riguardare delle disfunzioni palesi e intollerabili nell’epoca della tecnologia e nel terzo millennio. Non sappiamo cosa possa essere successo e perché da Napoli avessero “bucato” una corrispondenza tanto importante ma la cosa non può che far riflettere. Non è possibile, davvero, soprattutto nel ricordo di quella devastazione del 2009, che peraltro costò anche una vita umana.

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