LE OPINIONI

Le famiglie Mattera e Amalfitano: «Fiducia nelle istituzioni e nella Grimaldi»

I congiunti di Biagio Pasquale e Paolo dissentono dalla nota della Cosmar e così il foglio specializzato in fake news sputa ancora una volta fango parlando di smentita a Il Golfo… 

Gentile Direttore,

rileviamo che sui quotidiani locali odierni sono stati pubblicati nuovamente articoli di stampa relativi alla vicenda che vede, loro malgrado, coinvolti in Senegal il Comandante Biagio Pasquale Mattera e il Primo ufficiale Paolo Amalfitano. Nel ribadire, ancora una volta, che l’indagine “antidroga” condotta dalle Autorità senegalesi è stata agli stessi estesa in virtù del solo ruolo funzionale da essi ricoperto in nave e senza che sussistano indizi di coinvolgimento, neppure labili, a loro carico, occorre precisare, ai fini della corretta informazione, che, da giorni, Comandante e Primo Ufficiale si trovano in regime di “libertà provvisoria”. Si tratta – come è evidente- di un ulteriore passo in avanti verso la definitiva risoluzione della vicenda che, come già ribadito dai familiari, è in continua evoluzione ed è seguita e monitorata costantemente e sin nell’immediatezza dal Ministero degli Esteri, con la locale Ambasciata, delle Autorità consolari con una propria delegazione e, non da ultimo, dalla stessa compagnia di navigazione “Grimaldi” che è stata e continua ad operare sempre in prima linea, a fianco delle Istituzioni competenti, nella tutela dei diritti dei propri dipendenti ingiustamente coinvolti: tutti, secondo le proprie prerogative, sono attivi e si stanno adoperando, affinché Comandante e Primo Ufficiale siano definitivamente liberi e possano far rientro in Italia.

I familiari del comandante Biagio Pasquale Mattera e del Primo Ufficiale Paolo Amalfitano, anche alla luce della favorevole evoluzione della vicenda, ribadiscono la piena fiducia nelle Autorità preposte e ribadiscono la loro contrarietà all’amplificazione mediatica del caso che, se ridotta ad una rappresentazione non aggiornata e parziale dei fatti, risulta sicuramente controproducente. In particolare, i familiari del Comandante e del Primo Ufficiale intendono affermare la propria estraneità rispetto ai contenuti e ai toni del comunicato COSMAR, e al relativo articolo giornalistico a corredo, oggi pubblicato sul Quotidiano “Il Golfo”, rispetto ai quali dissentono.

Contrariamente a quanto ivi si legge, le Autorità italiane, al pari di quelle tedesche, stanno monitorando con la massima attenzione il caso e interloquendo con le competenti Autorità senegalesi, tanto che tutti i cittadini – italiani e tedeschi- che sono stati coinvolti nella attività investigativa senegalese, non si trovano più detenuti in carcere senza che sia stata pagata alcuna cauzione come erroneamente riportato da alcuni mezzi di informazione e, in ogni caso, anche durante il regime detentivo, hanno sempre visto garantite dignitose condizioni di vita e periodiche comunicazioni con i familiari che, sin dal principio, sono state sempre assicurate e non si sono mai interrotte. Attesa l’estrema delicatezza della vicenda che non è ancora giunta alla definitiva risoluzione, i familiari del Com.te Mattera e del Primo Ufficiale Amalfitano, nel ringraziare tutti quanti hanno manifestato ampia solidarietà e partecipazione, ribadiscono la propria piena fiducia nelle Istituzioni e la volontà di evitare l’amplificazione mediatica del caso, sino al suo favorevole esito conclusivo.

LE FAMIGLIE MATTERA E AMALFITANO

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POSTILLA DI GAETANO FERRANDINO

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Prendiamo atto della lettera congiunta delle famiglie Mattera ed Amalfitano. Ci scusiamo con gli interessati e soprattutto con i nostri lettori se ci prendiamo la briga di fare una piccola precisazione dal momento che un organo di informazione locale, sul quale da tempo immemore abbiamo fatto calare l’oblio, una volta di più non ha perso l’occasione di fare l’unica cosa che ancora gli riesce alla grandissima: sputare fango sul prossimo, e per giunta gratuitamente. Pubblicare la nota di cui sopra parlando di famiglie che smentiscono il Golfo, come ha fatto il foglio in questione, è una cosa assolutamente insulsa, tra l’altro considerando la delicatezza dell’argomento. Non perderemo il tempo a offendere nessuno – è pratica che non ci appartiene – teniamo però a sottolineare che nel documento pubblicato dal nostro giornale c’è il Cosmar (comitato a tutela della dignità dei lavoratori marittimi, quindi soggetto autorevole e deputato a intervenire in casi del genere) che si rivolge alla Farnesina illustrando la situazione dei due marittimi e definendoli “ostaggi”. E sia chiaro che tali restano, anche se in un regime di “libertà provvisoria” (e mai le virgolette sono state tanto opportune). Insomma, noi non abbiamo fatto altro che riportare le giuste doglianze del Cosmar ed evidentemente è da queste che dissentono i familiari, che in ogni caso si pongono l’obiettivo di mantenere i toni bassi, e ci sta tutto. Ma parlare di smentire il nostro giornale, lo ritengo veramente un patetico esercizio demagogico.

Sarebbe auspicabile per il futuro che ognuno guardasse in casa propria (sarebbe un segnale di “civiltà” da dare anche a chi ci legge) ma ci rendiamo conto che non è possibile perché qui si è generata una cultura del tipo “Io sono Dio, il resto è merda”, che per fortuna però pare aver stufato il 90 per cento della comunità isolana (una piccola percentuale di pecore sottomesse è di default in ogni “gregge”). Noi, adesso, chiudiamo la finestra che abbiamo aperto solo perché non ci sembra giusto denigrare sempre l’operato altrui. Ma immaginate come avremmo potuto divertirci quando qualcun altro ha scambiato una lite di coppia per un tentato omicidio o ha visto coltellate dove di coltelli non ce n’erano o ancora… potremmo proseguire per settimane. Non lo facciamo, come detto, per stile ma anche perché prima di scrivere cose del genere ci chiederemmo: ma al lettore, di queste beghe di bottega cosa diavolo interessa? Vabbè, lasciamo perdere e speriamo che Mattera e Amafitano tornino presto a casa. Che poi, in questo triste “teatrino”, è l’unica cosa che davvero conta.

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