Gianluca Castagna | Ischia – La filosofia come chiave di lettura per spiegare il mondo di oggi, aiutarci a comprenderne sfide e cambiamenti. Come se, di fronte alla crisi, non soltanto economica, in cui le nostre società sono precipitate, la filosofia fosse diventata quasi l’unica opportunità di riflessione in grado di farci capire qualcosa del nostro tempo. Riportare dunque il pensiero filosofico nelle case e nella vita di tutti i giorni grazie a una discussione pubblica nella quale è il filosofo stesso a doversi spogliare di superba autorevolezza, scendere dalla Torre e incontrare “l’altro”. Del resto, se la religione (e la politica) soffrono oggi di un deficit di credibilità, forse meglio rivolgersi altrove. Perché non un a Festival che intercetti la fame di cultura di tanti giovani e gente comune interessati a questa disciplina? Perché non provarci, dopo il successo di Modena, anche a Ischia? Detto, fatto.
Dal 24 al 27 settembre la I° edizione di un festival internazionale di filosofia sull’Isola Verde. Lo scopo – precisano gli organizzatori – è far conoscere la filosofia al pubblico attraverso il canale turistico e permettere il libero accesso alla filosofia per tutti. Non solo accademici o appassionati. Saranno proprio loro, gli esperti, a permettere l’interazione filosofica con il pubblico attraverso gli strumenti della semplicità e dell’immediatezza linguistica. Un appuntamento da considerare anche come espressione di un significativo settore economico qual è il turismo, che ha come materia prima la produzione e la circolazione di conoscenza, senza distinzione tra cultura d’èlite e cultura di massa. In questa direzione risulta decisiva la scelta dei luoghi che ospiteranno la kermesse settembrina: dal Castello Aragonese alla Torre di Cartaromana, davanti all’antica Aenaria, set ideali per dare voce e spazio alle bellezze ischitane più rappresentative, luoghi della memoria che superano la sfera individuale per essere ricondotti al senso di appartenenza e quindi – come la filosofia – di “bene comune”.
L’entusiasmo e la forte esposizione mediatica attorno alla filosofia, o alla iniziative che indagano la storia e lo sviluppo del pensiero, sembrano però incidere poco sulla coscienza dell’individuo, che non cambia né in termini di idee né di comportamenti. Fuoco fatuo? «Il momento festoso di questi appuntamenti, con una partecipazione di pubblico sorprendente, è un elemento di cui va tenuto conto – continua Mirelli – Resto tuttavia dell’idea che è proprio la figura del filosofo a essere decisiva. Le persone vi si rapportano come a un abito, c’è una barriera di riverenze, di timori che va abbattuta. Un problema di identificazione che va sciolto. Chi è oggi il filosofo? Che fa? La filosofia è un mondo sempre più misterioso, sta scomparendo perfino dalle scuole, ecco perché noi, invece, favoriremo questo contatto, questo continuo interrogarsi. Se questa disciplina viene messa da parte, cade anche quella necessaria tensione verso la verità che è connaturata nell’uomo».
E ancora visite guidate alla Torre, laboratori con i giovani studenti della scuola media “Scotti” di Ischia, le sculture di Gabriele Renzullo e le pitture di Manuel Di Chiara, la rappresentazione teatrale “Il viandante e la sua ombra”, tratta da “Umano troppo umano” di Nietzsche, curata da Salvatore Ronga. Il Festival abbraccia infine anche una Campagna di sensibilizzazione ad una guida responsabile: “Guida Si-Cura”. Una serie di pannelli, nel borgo di Celsa a Ischia Ponte, con aforismi e frasi che possano far riflettere pedoni e automobilisti sull’opportunità di un’attenzione costante alle regole della strada.