CULTURA & SOCIETA'

Festa di tutti i Santi, motivo di speranza e consolazione

di Pasquale Baldino e i suoi Tralci

La Festa di tutti i Santi si diffuse nell’Europa latina nei secoli VIII/IX. Si iniziò a celebrare la Festa di tutti i Santi anche a Roma fin dal sec. IX. Un un’unica Festa per tutti i Santi, ossia per la Chiesa gloriosa, intimamente unita alla Chiesa ancora pellegrinante e sofferente. Oggi è una Festa di speranza e ci richiama al nostro fine e alla nostra vocazione vera: la santità, cui tutti siamo chiamati non attraverso opere straordinarie, ma con il compimento fedele della grazia del Sacramento del Battesimo. Nel Messaggio di NS di Fatima dettato nella Festa di tutti i Santi a Padre Stefano Gobbi a pag. 1010 del suo “Libro Azzurro” la Madonna afferma: “Quanti vostri fratelli e sorelle, che hanno fatto parte quaggiù della mia schiera, in Paradiso formano la corona di gloria attorno al Cuore Immacolato della vostra Madre e Regina. Sono la Regina di tutti i Santi. Nello splendore dei Santi si compone una sola ed unica famiglia dei figli di Dio, da Lui amati, redenti e salvati, che godono di una felicità perfetta ed intonano il canto nuovo del suo glorioso trionfo. Nello splendore dei Santi vivete anche voi questi giorni di dolorosa purificazione e di grande tribolazione. Essi vi sono accanto, vi aiutano, vi proteggono con la loro potente intercessione e vi conducono alla completa attuazione del mio materno disegno. Nello splendore dei Santi dovete vivere i momenti presenti e portare il peso della grande prova, che è ormai scesa sul mondo, per purificare l’umanità e prepararla al suo incontro con il Signore che torna a voi nella gloria. Il Paradiso si unisce alla terra, dentro il giardino celeste del mio Cuore Immacolato perché, con il suo trionfo, scenderà dal cielo la rugiada della Divina Misericordia, che porterà a nuova vita tutto il mondo”.

Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l’amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro. È Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre.

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