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Sanità: il nuovo management grande opportunità per Procida

Di Michele Romano

PROCIDA – Una buona notizia giunge dal pianeta sanità cioè che, finalmente, il Presidente De Luca ha deciso di porre fine alla sgangherata e deplorevole situazione in cui versa l’azienda sanitaria NA2 Nord, sostituendo con “manu militare” l’attuale dirigenza con un professionista serio e altamente qualificato di cui, pur non lavorando nel medesimo settore della Giunta regionale, ne percepisco l’eco di persona stimata e qualificata. Ecco, perché, stavolta, si presenta l’opportunità di un interlocutore a cui presentare con la schiena dritta, con la chiarezza delle idee, con la determinata consapevolezza delle problematiche che stanno rendendo il servizio sanitario della “polis micaelica” sempre più deficitario e precario tanto da insinuare dentro la nostra comunità un drammatico senso di paura, di isolamento, di solitudine, di abbandono.

E qui deve irrompere l’etica della responsabilità e una dimensione di profonda dignità operativa di tutti i soggetti attori della scena sanitaria che, diciamola chiaramente, da un tempo alquanto lungo, si sono rannicchiati nei loro gretti egoismi, perdendo, in certi momenti, completamente di vista che l’essenza e la precarietà del proprio “curriculum vita” è custodire e garantire la salute dei cittadini. Detto ciò, evitando di banalizzare, di proferire idiozie, di esprimere pazzie autoreferenziali, se, si vuole veramente bene alla propria terra, bisogna procedere con una linea guida per due coordinate precise. La prima è costruire una significativa, intensa ed estremamente produttiva rete di continuità assistenziale territoriale da ottimizzare, in simbiotica sinergia, nell’ambito distrettuale, con la vicina isola di Pithecusa. La seconda, vista la peculiarità geografica di un’isola, pretendere, anche attraverso un energica mobilitazione popolare, un presidio salvavita, con una autonomia organizzativa rassicurante per la popolazione. Su questo punto non scherziamo, perché è incosciente ed irresponsabile pensare di mettere insieme e considerare autosufficienti, due debolezze. Per questo è opportuno cercare di costruire un solido collegamento con la struttura ospedaliera di eccellenza. Inoltre, si è perso già troppo tempo e denaro nel ricomporre una struttura unica con un responsabile di spiccate capacità organizzative ed amministrative. E’ tempo che tutta la classe medica torni a fare sul campo, c’è tanto bisogno, ciò per cui ha espletato i propri studi.

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