Fine della latitanza per la truffatrice Russa
La 58enne L.M. è stata arrestata dagli agenti del commissariato di polizia di Ischia: era latitante da oltre un anno, lo scorso 19 novembre era stato emesso un mandato di cattura dal Presnenskiy district court of Moscow. Si trovava in un albergo dei Maronti, ecco come ha “rubato” cinque milioni di rubli
In quello che è stato il ponte del 2 giugno, che ha visto l’isola invasa di turisti e anche di molti personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, Ischia si è ritrovata a sua insaputa al centro di un intrigo internazionale che si è concretizzata in una brillante operazione condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Ciro Re. Che stavano “marcando stretta” e con la massima attenzione e discrezione (dare nell’occhio avrebbe potuto rivelarsi fatale) una turista russa che era sbarcata in vacanza. Non si trattava però di una vacanziera qualsiasi, ma di un soggetto per il quale si era mobilitata e non da ieri mattina anche l’Interpol, ossia una cittadina russa che doveva scontare dieci anni di reclusione dopo una condanna che le era stata inflitta nel suo paese, dal quale si era poi allontanata nel luglio dello scorso anno per evitare di finire dietro le sbarre ed acquisendo di fatto lo status di latitante.
La donna era giunta a Ischia da alcuni giorni, in compagnia della famiglia e di una collega di lavoro anch’ella di nazionalità russa. Secondo quanto si apprende non avrebbe alloggiato sempre nello stesso albergo, ma nel momento in cui è stata arrestata dagli agenti di polizia si trovava nell’Hotel Smeraldo, una accorsata struttura ricettiva ubicata nell’incantevole baia dei Maronti. Nel corso degli appostamenti, il personale a disposizione del vicequestore Ciro Re hanno notato come L.M., 58 anni, avesse l’abitudine di guardarsi spesso intorno con circospezione, anche se comunque si muoveva con una certa naturalezza. Alla reception dell’albergo si è registrata con le sue vere generalità, non era dunque in possesso di documenti falsi.
Evidentemente la russa credeva che recarsi su un’isola le garantisse una maggiore libertà di movimento rispetto ad una metropoli o alla terraferma ma come le hanno dimostrato i tutori dell’ordine le cose stavano diversamente e dopo una latitanza durata praticamente undici mesi il cerchio si è fatalmente chiuso proprio a Ischia. L.M. è stata temporaneamente – una volta espletate le formalità di rito – associata presso il carcere femminile di Pozzuoli, dove in teoria sarebbe chiamata a scontare la sua lunga pena detentiva. Ma non è da escludere – anzi, è decisamente probabile – che il governo russo possa chiedere la sua estradizione. E nonostante i rapporti tra i due paesi negli ultimi tempi non siano i più idilliaci per le vicende a tutti ben note, non ci dovrebbero essere ostacoli di alcuna natura per ottenere il nulla osta.
Ma di che cosa è accusata L.M.? Secondo quanto avrebbe appurato la magistratura russa la donna – che era al timone della direzione generale di alcune società farmaceutiche (specializzate nella produzione di medicinali) – con una serie di artifizi si sarebbe indebitamente appropriata della somma di circa cinque milioni e mezzo di rubli. Lo avrebbe fatto con una serie di stratagemmi ed utilizzando società di comodo per sottrarre una serie di fondi, prevalentemente utilizzando il sistema di applicare costi palesemente gonfiati. Il mandato di arresto nei suoi confronti, per il reato di truffa, per la cronaca era stato emesso lo scorso 19 novembre dal Presnenskiy district court of Moscow.