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TUTTI GLI INNAMORATI COL CUORE IN MANO PER LA FESTA DI SAN VALENTINO

Due personali  feste di San Valentino  dedicate  agli innamorati che ricordo in modo  particolare, furono quelle vissute diversi anni fa  con un’americana ed una svizzera, che tra l’altro,  mi costarono anche abbastanza caro. Ma non è dei miei passati “San Valentino” che voglio parlare.  Sull’isola questa ricorrenza ha degli alti e bassi. Dipende dalle circostanze e da come  la si interpreta. Ci si trova davanti ad una festa mondana, licenziosa, di rilancio dell’amore fra amanti, fidanzati, mogli e mariti che vivono la festa come si evolve il tempo, in base alla tasca ed ai sentimenti, avvolte anche ballerini. E’ d’obbligo il pensiero trasformato in regalo, prima floreale,  per essere delicat,i e poi più sostanzioso, che va dall’indumento raffinato intimo di pizzo e merlettato ad un capo di abbigliamento di prima scelta fino al gioiello costoso. Oggi, giorno della ricorrenza, gioiellerie, boutique alla moda, Bar, Ristoranti  e fiorai dell’isola sono tutti allertati per gli sperati affari speciali. L’altra festa invece è quella religiosa di cui gli “innamorati” sanno poco o niente. Essa è attribuita alla candida esistenza di un giovane santo. La sua origine coincide con il tentativo della Chiesa cattolica di «cristianizzare» il rito pagano per la fertilità. Per gli antichi romani febbraio era il periodo in cui ci si preparava alla stagione della rinascita. A metà mese, fin dal quarto secolo a.C., iniziavano le celebrazioni dei Lupercali, per tenere i lupi lontano dai campi coltivati. I sacerdoti di questo ordine entravano nella grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo, e qui compivano sacrifici propiziatori. Contemporaneamente lungo le strade della città veniva sparso il sangue di alcuni animali. I nomi di uomini e donne che adoravano questo Dio venivano inseriti in un’urna e poi mischiati; quindi un bambino estraeva i nomi di alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso. I padri precursori della Chiesa, decisi a mettere fine a questa pratica licenziosa, vollero trovare un santo degli innamorati per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496 d.C. Papa Gelasio annullò la festa pagana decretando che venisse seguito il culto di San Valentino. Il Santo, nato a Interamna Nahars, l’attuale Terni, nel 176 d.C. e morto a Roma il 14 febbraio 273, era un vescovo romano che era stato martirizzato. Valentino dedicò la vita alla comunità cristiana e alla città di Terni dove infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù. Fu consacrato vescovo della città nel 197 dal Papa San Feliciano, poi divenne il protettore dell’amore in tutto il mondo. È considerato il patrono degli innamorati poiché la leggenda narra che egli fu il primo religioso che celebrò l’unione fra un legionario pagano e una giovane cristiana. Si racconta  che un giorno San Valentino sentì passare, vicino al suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando. Allora gli andò incontro con in mano una rosa che regalò loro, pregandoli di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della stessa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore. Qualche tempo dopo la coppia gli chiese la benedizione del loro matrimonio. Quando la storia si diffuse, molti decisero di andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese, il giorno dedicato alle benedizioni. Poi la data è stata ristretta solo a febbraio, perché in quel giorno del 273 San Valentino morì. L’associazione con l’amore romantico è posteriore, anche se la questione sulla sua origine è controversa. Secondo una tra le tesi più accreditate, San Valentino sarebbe stata introdotta come festa degli innamorati grazie al circolo di Geoffrey Chaucer (1343 – 1400), che nel suo poema «Parlamento degli uccelli» associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia. In ogni caso in Francia e Inghilterra, nel Medioevo, si riteneva che a metà febbraio iniziasse l’accoppiamento degli uccelli: evento che si prestava a far consacrare il 14 febbraio come la festa degli innamorati.  Quindi  l’originale festività religiosa prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino da Terni, e venne istituita nel 496 da papa Gelasio I, andando a sostituirsi alla precedente festa pagana dei lupercalia, presumibilmente anche con lo scopo di cristianizzare la festività romana. Alla sua diffusione, soprattutto in Francia e in Inghilterra, contribuirono i benedettini, attraverso i loro numerosi monasteri, essendo stati affidatari della basilica di San Valentino a Terni dalla fine della seconda metà del VII secolo. Sebbene la figura di san Valentino sia nota anche per il messaggio di amore portato da questo santo, l’associazione specifica con l’amore romantico e gli innamorati è quasi certamente posteriore, e la questione della sua origine è controversa. È conosciuta, in ogni caso, la leggenda secondo cui il santo avrebbe donato a una fanciulla povera una somma di denaro necessaria come dote per il suo sposalizio, che, senza di questa, non si sarebbe potuto celebrare, esponendo la ragazza, priva di sostanze e di altro sostegno, al rischio della perdizione. Il generoso dono – frutto di amore e finalizzato all’amore – avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati. Patrono della città e protettore degli innamorati, San Valentino a Terni è celebrato in maniera speciale. I festeggiamenti durano tutto il mese di febbraio e per questo è chiamato Mese Valentiniano. Si susseguono giorni densi di eventi religiosi e culturali. Dai ragazzi delle scuole, agli innamorati, alle famiglie e agli anziani, ai turisti e ai pellegrini: tutti possono vivere la festa dell’amore nelle sue molteplici sfumature e manifestazioni.

                                                                                                    antoniolubrano1941@gmail.com

 

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