Follia su due ruote

È accaduto tutto in pochi secondi, poco prima della mezzanotte, lungo la strada che costeggia la stazione di rifornimento Eni alla Chiaia, nel territorio di Forio. Un potente rombo di moto, una manovra folle, una manovra decisamente improvvida – stando ad alcune testimonianze – e poi il caos: corpi sbalzati in aria, urla, sangue sull’asfalto. È il drammatico bilancio dell’ennesimo incidente stradale che scuote la nostra isola. Secondo quanto raccolto da testimoni oculari e confermato da fonti ufficiose, a causare lo schianto sarebbe stato un uomo di 36 anni, che viaggiava a forte velocità in sella a una moto con una donna come passeggera. Durante la corsa avrebbe compiuto una manovra spregiudicata perdendo il controllo del mezzo e piombando violentemente su uno scooter che stava per entrare nel parcheggio del distributore. Le vittime, due persone rispettivamente ischitana e di origine straniera, sono state letteralmente scaraventate in aria con una tale forza da sembrare “manichini lanciati nel vuoto”, ha raccontato una testimone che si trovava pochi metri dietro. Entrambi sono ora ricoverati in condizioni gravi: hanno riportato lesioni interne importanti che hanno richiesto, per entrambi, l’asportazione della milza. La prognosi rimane riservata anche se per fortuna non sarebbero in pericolo di vita. Il centauro che ha provocato l’incidente, nonostante fosse coperto di sangue, ha riportato solo escoriazioni e ferite lacerocontuse. La donna che viaggiava con lui, anche lei miracolosamente illesa rispetto alla gravità dell’impatto, si sarebbe recata autonomamente al pronto soccorso.

L’episodio di Forio – non ci sarebbe nemmeno bisogno di specificarlo – non è un caso isolato ma addirittura ha molti casi analoghi (sia pure non di questa gravità) che si sono registrati anche negli ultimi giorni. Purtroppo, si inserisce in una lunga serie di incidenti che negli ultimi anni stanno trasformando le strade dell’isola in un pericoloso slalom tra incoscienza, alta velocità e totale mancanza di rispetto per il codice della strada. A farne le spese sono spesso cittadini e turisti che, ignari, si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma la cosa che maggiormente inquieta è quella che in particolare nella fascia oraria notturna muoversi lungo le strade dell’isola, ed in particolare sull’anello principale, diventi una vera e propria scommessa, una sorta di roulette russa. Insomma, se viaggi a velocità da crociera corri il rischio che qualche “missile” ti travolga senza nemmeno che ce se ne accorga. E tutto questo nonostante i controlli delle forze dell’ordine siano stati aumentati esponenzialmente nel corso degli anni: lascia davvero esterrefatti l’assenza di educazione stradale e il senso di impunità con cui alcuni individui continuano a comportarsi come se le strade fossero una pista da corsa personale. Non è più solo una questione di emergenza: è un problema strutturale di fronte al quale si rimane davvero esterrefatti. I controlli, lo abbiamo detto, sono stati moltiplicati, le campagne di sensibilizzazione (anche tra i più giovani e nelle scuole) ormai sono frequenti, eppure siamo sempre a raccontare gli stessi fatti di cronaca. Che nella notte tra sabato e domenica non hanno avuto un tragico epilogo solo grazie a un colpo di fortuna. Insomma, bisogna partire da un assunto: il silenzio, l’indifferenza e la retorica del “è sempre successo” non possono più bastare. Perché in ogni incidente ci sono persone, famiglie, vite che cambiano per sempre. E perché ogni tragedia evitabile è una colpa condivisa da chi può, ma non fa.