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Fondi per le scuole, Borrelli corregge il tiro

CASAMICCIOLA TERME. Missione compiuta. Il lungo dialogo istituzionale per accelerare la difficile normalizzazione dell’edilizia scolastica locale dopo il trauma del sisma ha portato a un altro risultato a lungo caldeggiato, soprattutto dall’amministrazione casamicciolese. Dopo lo sblocco da parte del Ministero dell’Istruzione dei fatidici 6 milioni di euro destinati all’edilizia scolastica ma rimasti a lungo “congelati”, adesso si registra l’accoglimento di una proposta lanciata alcuni mesi fa:  il Comune del Capricho aveva indirizzato una nota al Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, per proporre alcune modifiche al primo articolo dell’Ordinanza n. 480 emessa nel settembre scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri riguardante “Ulteriori interventi urgenti di protezione civile conseguenti all’evento sismico che ha interessato il territorio dei comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno”. Le modifiche proposte si spiegano proprio con le condizioni che erano state poste per utilizzare i famosi 6 milioni di euro stanziati dal Ministero: com’è noto, essi sarebbero dovuti essere utilizzati per sistemare gli edifici scolastici presenti sul territorio o per installare apposite strutture modulari abitative.

Uno dei vincoli era costituito dalla prescrizione secondo cui gli edifici da sistemare dovessero essere comunque dotati di apposito certificato antisismico, del quale è comunque sprovvisto praticamente l’intero patrimonio edilizio scolastico nazionale. Un ostacolo che praticamente metteva fuorigioco l’utilizzo di quelle risorse. Per poter avviare il ripristino degli edifici meno danneggiati, il Comune aveva dunque suggerito alcune modifiche all’ordinanza. Nel comma 1 del primo articolo, veniva affermato che “il Commissario si avvale, in qualità di soggetto attuatore, della Direzione generale per gli interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione del Miur che, attraverso le proprie strutture operative e territoriali, opera al fine di assicurare la continuità dell’attività didattica attraverso la realizzazione di eventuali strutture modulari temporanee ad uso scolastico”. E qui l’ente del Capricho aveva proposto di inserire la seguente aggiunta: “ovvero attraverso interventi su edifici, di proprietà pubblica o privata, da adibire temporaneamente a uso scolastico che risultino agibili, ovvero attraverso la realizzazione di lavori per l’utilizzo di strutture scolastiche esistenti quando tali lavori consentano il ripristino della  funzionalità e della agibilità delle strutture e risultino convenienti rispetto alla realizzazione, ove possibile, di strutture modulari provvisorie a uso scolastico”.

La Protezione Civile ha sostanzialmente accolto la proposta, disponendo che “il soggetto attuatore (cioè il Commissario) può operare anche attraverso la realizzazione di lavori di adeguamento sismico e funzionale di strutture scolastiche esistenti qualora tale soluzione consenta la funzionalità delle strutture e risulti più conveniente rispetto alla realizzazione di strutture modulari provvisorie a uso scolastico”.

Non è un segreto che l’obiettivo delle modifiche suggerite e poi accolte sia quello di avviare quanto prima la procedura per l’esecuzione di lavori volti a ripristinare gli immobili più facilmente recuperabili, primo fra tutti il plesso Manzoni. Troppo danneggiato l’edificio dell’Ibsen per ipotizzarne un utilizzo a medio termine: la strada resta quella di utilizzare finalmente i finanziamenti per dare il via al ripristino dello storico plesso al Paradisiello. Fra l’altro, a inizio anno arrivò il responso del Miur in ordine alle cinque o sei aree che l’amministrazione casamicciolese aveva individuato per ospitare l’installazione dei moduli abitativi destinati ad accogliere la popolazione scolastica del Comune termale. Secondo il Miur nessuna di quelle aree era adatta all’installazione delle strutture provvisorie: nemmeno il campo di calcio al Monte Tabor, di cui molti temevano la scomparsa pur dopo tanti anni di impegno per ottenere un adeguato spazio dedicato alle attività sportive giovanili.

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