CRONACA

Coronavirus, spuntano a Ischia i “vigilantes sanitari”

In un appello si invita la cittadinanza a compilare un modulo da inviare alla Asl Napoli Nord 2 dove indicare le persone che sono state in luoghi dove l’infezione di è in pieno svolgimento. “Siete degli irresponsabili - scrivono sul web - qui si rischia un clima da regime totalitario”

Nella giornata di ieri è apparso sul web un modulo di segnalazione, non redatto da alcun organo ufficiale, decisamente singolare. Un modulo, da inviare all’Asl Napoli Nord 2 per individuare e segnalare chi, negli ultimi 14 giorni, ha fatto ingresso a Ischia da regioni italiane o paesi esteri con casi confermati di infezione da Coronavirus. Un’operazione a cui sono già chiamati a effettuare personale medico e anche i primi cittadini dell’isola. Ma questo documento, non emanato da alcuna segreteria comunale ischitana o dalla Regione, si appella allo spirito di collaborazione dell’isolano. Un foglio dove scrivere e segnalare persone che si sospetta possano essere state in luoghi dove il focolaio di coronavirus è ancora attivo. Come dei vigilantes sanitari gli isolani vengono così chiamati a fare la propria parte, affiancandosi (o sostituendosi?) alle autorità preposte al contenimento della diffusione del virus.

Un contagio sull’isola d’Ischia potrebbe essere devastante. Un’eventualità davvero nefasta non solo, innanzitutto, per la salute dei concittadini, ma anche per le eventuali ripercussioni negative sulla imminente stagione turistica isolana. Se si dovesse riscontrare anche sul territorio ischitano la presenza del virus, che terrorizza da settimane tutto il mondo, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche.

LE DIRETTIVE UFFICIALI DELLA REGIONE CAMPANIA
La Regione Campania ha ordinato ai direttori generali delle aziende sanitarie della regione Campania l’applicazione delle linee guida operative per l’identificazione e gestione dei casi sospetti e accertati di infezione da Coronavirus e di comunicare tempestivamente tutte le persone che negli ultimi 14 giorni abbiano fatto ingresso nella regione Campania dalle aree oggetto di provvedimenti restrittivi da parte delle Autorità sanitarie delle regioni di pertinenza e dalle aree della Cina interessate dall’epidemia ovvero dalle altre aree del mondo di conclamato contagio e di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria territorialmente competente.

Un invito rivolto a chi ha i mezzi e all’autorità per certificare gli spostamenti. Invito rivolto anche ai Sindaci ai quali è chiesto di condividere informazioni relative all’ingresso negli ultimi 14 giorni in regione Campania di cittadini dalle aree interessate dall’epidemia ovvero dalle altre aree del mondo di conclamato contagio e di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria territorialmente competente.

Una richiesta quindi estesa a personale medico e primi cittadini. Sulla falsa riga di queste disposizioni c’è chi ha preparato un documento di segnalazione rivolto ai singoli cittadini dove si richiede a ognuno di diventare vigilantes sanitario e segnalare persone che provengono da aree a rischio. Ecco cosa si legge nell’invito intitolato segnaliamo chi non ci rispetta: “In linea con quanto stabilito dall’ASL Napoli2Nord, nella nota indirizzata ai medici, e constatato il non rispetto delle più elementari regole del vivere civile nonché la mancanza assoluta di attenzione verso i propri conterranei, da oggi segnaleremo all’ASL ed ai Sindaci competenti per territorio tutti i soggetti che sono rientrati da zone potenzialmente pericolose italiane ed estere”. Con un “Mparatv a campà” (Imparate a campare) come chiosa della comunicazione, rivolto, evidentemente, a chi forse ha intenzione di rientrare sull’isola nascondendo un eventuale presenza nelle zone pericolose.

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Sul foglio condiviso on line, che sembra quasi uscito da un periodo storico in cui le delazioni da stato totalitario erano la regola, si chiede di segnalare nome e cognome della persona che si sospetta abbia fatto visita a un luogo pericoloso. Senza però indicare in che modo i singoli cittadini possono essere certi di tali informazioni. In linea teorica – come in una moderna caccia all’untore – ogni singolo ischitano potrebbe segnalare un suo concittadino senza alcuna prova che sia stato effettivamente nei luoghi dove è stata conclamata la presenza del coronavirus. Un’idea che, animata da buone intenzioni, potrebbe aumentare la psicosi e un clima di sospetto che forse solo nei Promessi Sposi e nelle pagine del Decameron di Boccaccio, capolavori che hanno ampiamente trattato le epidemie che hanno colpito la penisola. è stato possibile percepire. “Siete degli irresponsabili – scrive chi protesta per l’idea non in linea con le direttive della Regione – fate passare l’idea che si possa manipolare un documento rivolto al personale medico per fare della delazione su “sospetti”. State fomentando il delirio all’interno di una comunità fragile e disorientata”.

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Fabio

Questi usano il clistere al posto del termometro! Non fate ridere le mosche. A Ischia ci sono persone intelligenti ma per ovvi motivi sono sempre le capre a rappresentarci!

Faber

Tra qualche mese tutti gli ischitani diventeranno emigranti perché ad Ischia tra stranieri e settentrionali non verrà più nessuno….Ma a quel punto chi vorrà prendere uno di Ischia a lavorare?

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