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L’esame di maturità sull’isola tra coronavirus, incertezze e speranze

Lo tsunami coronavirus ha stravolto la vita scolastica di tutti gli studenti, ma i ragazzi che quest’anno dovranno affrontare l’esame di Maturità sono pronti

Henry Camilo Bermudez

Il 2020 verrà inevitabilmente ricordato come l’anno che ha cambiato le nostre abitudini, a partire dalle cose più semplici come entrare in un supermercato e fare la spesa. In questo contesto anche i più giovani hanno visto una radicale trasformazione della propria vita, almeno a livello scolastico. Da mesi infatti su tutto il territorio nazionale gli istituti di qualsiasi tipo sono chiusi per via del coronavirus e i nostri ragazzi seguono da casa le lezioni attraverso le piattaforme digitali. Come ogni anno però si ripropone l’esame di Maturità che interesserà migliaia di studenti.

Le novità adottate per quest’anno sono notevoli. Nell’ordinanza sugli esami di Stato comunicata dal Miur lo scorso 16 maggio, viene definito nel dettaglio come si dovrà svolgere l’orale e, all’interno di questo, come sarà la parte interdisciplinare. Innanzitutto,si comincia il 17 giugno e l’esame si svolgerà in ordine alfabetico a partire dall’iniziale sorteggiata. Avrà una durata massima di un’ora e in ogni giornata saranno esaminati cinque studenti. Il protocollo stilato prevede che la convocazione dei candidati debba avvenire secondo un calendario e una scansione oraria predefinita per prevenire assembramenti di persone in attesa fuori dei locali scolastici.Al fine di evitare ogni possibilità di assembramento il candidato dovrà presentarsi a scuola 15 minuti prima dell’orario di convocazione previsto e dovrà lasciare l’edificio scolastico subito dopo l’espletamento della prova. Il candidato, si apprende ancora dal protocollo, potrà essere accompagnato da una persona e all’ingresso della scuola non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea.All’atto della presentazione a scuola il candidato e l’eventuale accompagnatore dovranno produrre un’autodichiarazione che attesti l’assenza di sintomatologia respiratoria e di febbre superiore a 37.5°C nel giorno di espletamento dell’esame e nei tre giorni precedenti; di non essere stato in quarantena a isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; di non essere stato a contatto con persone positive, per quanto di loro conoscenza, negli ultimi 14 giorni.

Previsto il distanziamento di 2 metri fra candidati e commissari e fra gli stessi commissari. Sarà necessario indossare la mascherina anche se gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando a distanza di sicurezza. Non saranno necessari i guanti negli istituti e ci saranno gel e prodotti igienizzanti. L’ordinanza ministeriale del 16 maggio definisce le fasi del maxi orale dell’esame che sarà così articolato:Ciascun candidato discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato sulle discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che sarà assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1° giugno. Seguirà la discussione di un breve testo studiato durante l’ultimo anno nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati materiali, coerenti con il percorso fatto, assegnati dalla commissione. In chiusura, saranno esposte le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e accertate le conoscenze relative a “Cittadinanza e Costituzione”. Per saperne di più abbiamo deciso di ascoltare Gianpietro Calise, dirigente del Liceo Statale Ischia: «Devo dire che a livello sindacale siamo contrari all’esame in presenza, siamo molto preoccupati di tutto questo perché la maggioranza del personale, circa i 2/3, ha quasi sessant’anni. L’esame di Maturità in presenza, inoltre, impone una serie di procedure che renderanno quei giorni molto difficoltosi dal punto di vista organizzativo. Sarà necessario redigere una serie di atti necessari per lo svolgimento dell’esame e sarà necessario garantire tutte le misure di prevenzione e di sicurezza. Vi posso assicurare che non è una cosa semplice, ma sarà necessario prendere tutti questi provvedimenti per la tutela della salute degli studenti, dei professori e dei collaboratori scolastici». Gianpietro Calise ha concluso aggiungendo: «C’è un accordo con la Croce Rossa per qualsiasi emergenza e c’è un protocollo tecnico con l’organizzazione sindacale per le procedure da mettere in campo. Il vero problema è che c’è poco tempo a disposizione a causa dell’ordinanza che è uscita in ritardo. Ad ogni modo, nei prossimi giorni voglio sentire i ragazzi che dovranno sostenere l’esame per sapere come stanno passando questi giorni».

Abbiamo poi raccolto le dichiarazione di un altro dirigente scolastico isolano. Parliamo di Mario Sironi dell’Istituto Alberghiero Telese di Ischia che si è detto pronto: «In questo momento stiamo predisponendo tutte le misure di sicurezza che sono ormai ben note. In particolare parlo del distanziamento da rispettare, dei percorsi, della presenza nell’istituto di gel igienizzanti per le mani e di altre accortezze di questo tipo. In questi giorni abbiamo formato il comitato COVID con varie personalità isolane per l’organizzazione dell’esame di Maturità e stiamo continuando a contattare altri enti locali perché ci diano una mano a gestire la situazione che non è semplice. L’esame in presenza, infatti, implica una serie di problematiche come lo spostamento degli alunni e di tutti i docenti pendolari. La macchina organizzativa si è messa in moto, ma da dirigente scolastico vi posso assicurare che non è per niente facile monitorare tutte le situazioni». Ha poi aggiunto: «Io avrei ritenuto più opportuno un esame a distanza anche perché tante altre realtà, ad esempio l’Università, operano proprio telematicamente. Devo dire che l’ordinanza non è stata sicuramente tempestiva. Se fosse uscita prima ci avrebbe consentito di lavorare meglio perché la messa in sicurezza dei lavoratori e dei candidati non è una cosa immediata. Detto questo, conto di procedere alla formalizzazione di tutte le misure di sicurezza previste dall’ordinanza del Ministero dopo la firma dell’intesa con le organizzazioni sindacali». Sironi ha poi concluso: «In questi giorni, attraverso mail e messaggi, stiamo cercando di rassicurare gli alunni perché ci rendiamo conto che per loro, da adolescenti, non sono stati facili questi mesi. La vera sfida per i ragazzi sarà il giorno dopo l’esame perché i punti interrogativi nel mondo del lavoro sono tanti, ancora di più rispetto a prima. Saranno costretti a prendere delle scelte in un quadro di incertezza davvero incredibile e questo mi preoccupa non poco. Mi auguro che i ragazzi possano trovare una risposta a quelle domande del giorno dopo, glielo auguro per il loro futuro e per i loro progetti».

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