CULTURA & SOCIETA'

Quell’appello di Sandro Petti sull’estetica e il buon gusto: nel mirino i caseggiati dell’antico borgo e della riva destra del porto d’Ischia

Quando scrivevamo che L’architetto Sandro Petti, non ci stava di fronte all’incuria in cui spesso precipitava la sua amata Ischia. Difendeva le sue idee e portava avanti il progetto di dare un volto più dignitoso agli angoli maggiormente suggestivi del paese, che solo la natura ha reso belli e che l’uomo non sa apprezzare a sufficienza. L’architetto calcava la mano sul fattore estetico e lamentava la cattiva cura delle facciate dei nostri caseggiati, specie quello di Via Porto per il quale fece un progeodi riadattamentoe restauro dell’intera facciata.

Caseggiati spesso abbandonati alla corrosione del tempo. Sandro Petti fa riferimento sopratutto al secolare frontespizio in tutta la sua lunghezza della Riva destra sul Porto d’Ischia . Invoca attenzione e manutenzione costanti, facendo uso del colore mediterraneo che sta alla base del bell’aspetto e dell’impatto contenuto di chi rivolge il primo sguardo. Sono ancora vive ed incisive oltre che praticabili le parole di un suo appello di qualche anno fa all’idirizzo delle autorità locali in modo che si convincessero una volte per tutte, che il paese si modifica e si rilancia silo con la forza delle buone idee e con l’intelligenza di saperle poi mettere a frutto. Ecco cosa disse Sandro petti: “Un giorno, ci dice l’Architetto, vorrei realizzare un prontuario dell’estetica cittadina più generale che riguarda tutti i caseggiati di Ischia , indicando tante cose da poter realizzare e tante altre da evitare a tutti i costi. In Tunisia ed in Grecia, ad esempio, tutto è bianco ed azzurro; in Spagna tutto è tradizionale sia nel nuovo che nel vecchio, ma quando si dà sfogo al moderno lo si fa con tutti i crismi e, soprattutto, nel rispetto di criteri intonati ai luoghi. Perché qui ad Ischia non si potrebbe fare lo stresso? Comunque niente paura: questa mia attenzione all’aspetto estetico non significa che io abbia ipotizzato chissà quali sconvolgimenti o investimenti. Tutt’altro”. “cari miei amici ischitani, – è l’appello dell’architetto Petti – poiché ormai ci conosciamo piuttosto bene, vorrei tanto che consideraste i miei suggerimenti che ho illustrato in una mia pubblicazione, data alle stampe oltre un anno fa, dove, anche perché ad ispirarmi è stato solo l’amore che ho per Ischia. Naturalmente dietro non c’è nessun disegno politico o economico. Propongo la visione di un’Ischia rinnovata, tenendo conto della funzionalità e di alcune carenze anche storiche (spiagge, rete viaria, piazze) dello spirito pratico, da sempre parte integrante del mio lavoro, senza mai dimenticare l’espressione, a me cara, della tradizione mediterranea. Soprattutto, nello buttar giù quelle idee ho prestato grande attenzione all’impatto estetico di un’isola, che già di suo, ha una natura fortemente pittorica; e siccome anch’io nasco come pittore, non mi è stato difficile,immaginare e costruire in tal senso”.”Oggi Ischia ha bisogno di rinascere – conclude Sandro Peti- e quello che io amo definire “il Rinascimento ischitano” passa attraverso scelte coraggiose ma per certi versi anche impopolari, che necessitano di grande convinzione e, soprattutto, tanta tenacia” .

michelelubrano@yaho

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